Roma. Carabiniere napoletano 35enne ucciso a coltellate, si era sposato da un mese e mezzo. Non si può morire così
Roma. Si può perdere la vita a soli 35 anni per fare il proprio dovere? Si può morire dopo soli 43 giorni dal proprio matrimonio, quando la vita dovrebbe solo sorriderti e riservati tanta felicità. Ed invece è proprio quello che è accaduto in pieno centro a Prati a Mario Rega Cerciello, il vicebrigadiere dei carabinieri originario di Somma Vesuviana, accoltellato nel tentativo di fermare due ladri nordafricani, probabilmente magrebini, che avevano sottratto il borsello ad un uomo. I due aggressori sono riusciti a fuggire facendo perdere le proprie tracce ma le forze dell’ordine li stanno cercando per assicurarli alla giustizia. Nel frattempo presso la caserma dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma sono state ascoltate quattro persone, due sono cittadini americani che alloggiavano in un lussuoso albergo posto distante dal luogo dell’aggressione. Non si esclude che potrebbero essere interrogate anche altre persone. Ma ecco come sono andati i fatti. Martedì sera un italiano, dopo aver subito il furto della propria borsa dietro piazza Cavour aveva chiamato il proprio cellulare con la speranza di poter almeno rientrare in possesso dei documenti e delle chiavi di casa. I due ladri rispondono alla chiamata e gli chiedono cento euro in cambio della borsa fissando un appuntamento per giovedì notte al fine di effettuare lo scambia. La vittima del furto, a quel punto, decide di avvisare i carabinieri per farsi accompagnare e fermare i due malviventi. Tutto procedeva al meglio ed al momento dello scambio i militari intervengono cercando di bloccare i due ladri. Ne nasce una colluttazione nella quale uno dei due malviventi estrae un coltello e colpisce più volte il vicebrigadiere Mario Rega Cerciello che si accascia ferito al suolo. Inutile il tentativo dei colleghi di fermare gli aggressori che riescono a dileguarsi. Il ferito viene trasportato d’urgenza all’ospedale ma muore poco dopo il ricovero a causa dei fendenti infertigli, almeno sette di cui vicino al cuore. Mario Cerciello Rega muore così ad appena 35 anni, compiuti solo 13 giorni fa e lascia nel profondo dolore la moglie con quale aveva contratto matrimonio da soli 43 giorni. Muore per compiere il suo dovere, muore da eroe, come eroi sono tutti gli agenti delle forze dell’ordine che ogni giorno svolgono il proprio lavoro con abnegazione e mettendo costantemente a rischio la propria vita, per difendere i cittadini e tutelare la legge. Ma la morte da eroe non potrà di certo consolare la famiglia del Vicebrigadiere, la sua giovane sposa che sognava una lunga vita felice insieme e nulla potrà restituirle i giorni che avrebbero dovuto vivere sereni, l’amore che li univa e che li aveva condotti all’altare. Tutto spazzato via da due balordi in una calda sera d’estate. No, non è proprio giusto morire così.