Serate minoresi di Gaspare Apicella

10 luglio 2019 | 11:32
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Serate minoresi di Gaspare Apicella

Queste calde ed afose serate d’inizio luglio riportano la mente ad oltre sessanta anni addietro quanto, complice ance la scarsa disponibilità economica, si preferiva trascorrerle in modo semplice ma divertente ed in totale amicizia.
Si finiva quasi sempre attorno ad una tavola, scarsamente imbandita ma con un capiente boccale di vino rosso con cubetti di ghiaccio e fette di limone.
E accompagnavano le serate una chitarra (suonata da un pezzo d’uomo con una voce calda ed attonata, Ardicone) un mandolino( strimpellato egregiamente da Apicella Totonno, barbiere della spiaggia), un bravo cantante ( Tonino) ed un flautista tuttofare (Fraulillo alias d’Urso Flavio Gioia). Il flauto, abbastanza vecchiotto, era un po’ rattoppato con nastro adesivo: si divideva in due parti e, quando al suonatore sembrava che non andasse bene, per fargli emettere un suono degno Fraulillo lo immergeva nel boccale di vino alla portata di tavola. “così suona meglio”- diceva
E, dopo la mezzanotte, in giro per il borgo, tranquillo senza il raccapricciante fracasso delle moto mai controllate, senza il vociare affannoso di quelli che rientravano nella case (anche perché erano pochi) e senza il fastidioso odore-puzza di cucinato che oggi sovrasta ogni cosa.
Si doveva portare la serenata alla fidanzata del tizio, senza che si affacciasse per non incorrere nelle ire della mamma, o alla moglie forse insoddisfatta di qualcuno che timidamente faceva capolino dalla tenda della finestra in segno di compiacimento. E non è mai caduta un goccia d’acqua da qualche balcone.