Stupro di Meta, nominato superperito: è un docente romano
Il Tribunale di Torre Annunziata ha deciso: sarà un docente romano il superperito nel processo relativo allo stupro di Meta. Quest’ultimo arriverà a giorni e si vedrà conferito l’incarico che potrebbe dare la svolta definitiva alla vicenda processuale: dovrà, infatti, stabilire quale perizia sia più vicina alla verità, se quella della Procura o quella della difesa.
La tesi della Procura, che si era avvalsa della consulenza della dottoressa Renata Borriello, è che nei capelli della turista sono state trovate diverse sostanze (flunitrazepam, zolpidem e oxazepam), assunte con certezza nel periodo compatibile con la data del presunto stupro (tra il 6 e il 7 ottobre 2016). Sarebbe escluso che la vittima avesse potuto assumere quelle sostanze prima o dopo l’evento.
Troppo contrastante con la tesi della difesa che, invece, sostiene ben altro: i consulenti affermano che sia impossibile datare l’assunzione delle sostanze, se non in un arco temporale che va dall’inizio di settembre a dicembre 2016.
Un chimico forense ha declinato l’incarico e la scelta è caduta su un docente universitario di Roma.
I fatti, ricordiamo, risalgono all’ottobre del 2016, quando, tra la notte del 6 e del 7, una turista inglese di cinquant’anni che si trovava in vacanza nella cittadina della penisola sorrentina sarebbe stata vittima di violenze sessuali da parte di cinque imputati, ex dipendenti dell’albergo, ovvero Antonino Miniero, Davide Gennaro Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Ciro Francesco D’Antonio, tutti di età compresa dai 23 ai 34 anni.