Agerola. Oggi due appuntamenti dedicati a Totò al festival “Sui Sentieri Degli Dei”
Proseguono i pomeriggi letterari di Libri in Corte con il giornalista e scrittore Flavio Pagano fra libri, autori e personaggi, per discutere a tutto tondo dei grandi temi dell’attualità e del loro riflesso nella letteratura.
Questo pomeriggio Elena Anticoli de Curtis e Virginia Falconetti parlano del loro libroAntonio de Curtis, il principe poeta – tutte le poesie e le liriche di Totò. Una raccolta completa con cinque inediti che rilancia e riscopre le poesie e le liriche di Totò, riprese dalle “carte originali” da sua nipote Elena.
Nelle poesie del grande attore non ci sono le battute e le movenze che lo hanno reso celebre, ma c’è il mondo visto da dietro quella maschera. Nell’introduzione al volume di Elena Anticoli de Curtis si legge: In questa raccolta vorrei provare a ripercorrere l’esistenza dell’uomo Antonio de Curtis attraverso i suoi scritti. Un uomo che ha amato profondamente – la natura, gli animali, le donne, i luoghi in cui ha vissuto, la sua gente – e che ha osservato l’umanità con occhi curiosi, amareggiato dall’ingiustizia che spesso governa le cose del mondo e degli uomini.
Da quest’anno i pomeriggi di Libri in corte tornano ad animare la corte dello storico Palazzo Acampora, uno dei rari esempi di architettura patrizia dell’alta costiera amalfitana, dimora di personalità di spicco della politica e della cultura italiana, tra cui il compositore Francesco Cilea, che ad Agerola trascorreva abitualmente le vacanze estive. Si narra che sui tasti del grande pianoforte del salone delle feste di palazzo Acampora, Cileacompose le prime note di Il Lamento di Federico, la romanza a cui è legata la fortuna dell’opera L’Arlesiana.
Si continuerà poi con
Dodo Gagliarde, teatrante di lungo corso, nonché cultore attento e appassionato del teatro di varietà, accompagnato al pianoforte da Sergio Colicchio, che guiderà il pubblico in un viaggio nella vita e nel mito di Totò.
Aneddoti, pensieri, battute, gag, sketch, poesie, canzoni, riflessioni, funambolismi verbali, citazioni di latinorum, frizzi metafisici e surreali, quisquilie, bazzecole, pinzillacchere: cinquant’anni dopo la morte, il comico italiano rappresenta ancora oggi un magnifico, popolarissimo e vitale monumento ai pregi e ai difetti, alla genialità e al mestiere dei napoletani. E non solo: la sua maschera travalica i confini di una città per farsi italiana e globale.
Attore versatile, in quasi quarant’anni di attività artistica Dodo Gagliarde è passato disinvoltamente dal cabaret alla tragedia, dalla commedia al varietà, dalla farsa al dramma, prendendo parte negli anni ‘80 a memorabili spettacoli di Antonio Calenda che rivisitavano il mondo dell’avanspettacolo con gli ultimi epigoni. Uno per tutti: il mitico Cinecittà con Pietro De Vico, Anna Campori, Rosalia Maggio, Dino Valdi.
Caro Totò, veniamo con questa mia addirvi nel 2017 ha aperto a Napoli la XXVII edizione della Rassegna teatrale e musicale “Ridere” al Maschio Angioino ed è stato replicato nell’ambito della XXXVIII edizione di Benevento Città Spettacolo “A Sud di nessun Nord”, nella splendida cornice dell’Hortus Conclusus di Mimmo Paladino.