Il brutto anatroccolo alla Garitta.

4 agosto 2019 | 08:53
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Il brutto anatroccolo alla Garitta.

– Ieri il “Positano Teatro Festival” ha lasciato temporaneamente la sua sede naturale l’Anfiteatro di Piazza dei Racconti, per trovare nuova collocazione alla Garitta, belvedere mozzafiato all’ingresso di Positano. “I bambini avanti, gli adulti facciano un passo indietro, i bambini avanti… Avanti!, Spegnete i telefonini accendete il cervello” questo il mantra iniziale che ha ripetuto il direttore artistico della kermesse positanese Gerardo D’Andrea con la voce e la postura da consumato attore che sembra uscito da un film di Fellini. I bambini entusiasti hanno occupato a decine le prime file assistendo e partecipando ad uno spettacolo che li ha incantati per più di un’ora, e lasciatemelo dire dopo i fatti di Bibbiano, dove l’infanzia è stata orribilmente calpestata, la risposta di una società civile è questa: il posto dei bambini è avanti in prima fila! “Così Lontani Così Vicini” ovvero di come l’anatroccolo imparò a volare, questo lo spettacolo andato in scena alla Garitta, attori  protagonisti Giuseppe Borrelli  e Angelica di Ruocco per la regia di Simona di Maio, drammaturgia di Giuseppe, Angelica e Maria Tito, produzione de “Il Teatro nel baule”. Tahar Ben Jelloun, scrittore e poeta franco marocchino, che nel suo best seller ‘Il razzismo spiegato a mia figlia’ ha scritto:“Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste cose sono relative. Ciascun volto è il simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi.”, sarebbe rimasto entusiasta del “Brutto anatroccolo” raccontato con passione, ironia e sagacia a Positano dagli artisti de Il Teatro nel baule coinvolgendo i bambini in uno spettacolo dall’alto valore pedagogico. Ancora una volta l’organizzazione de il Positano Teatro Festival e Comune di Positano hanno offerto a turisti e cittadini uno spettacolo degno di un Paese ad alta vocazione turistica e che fa dell’accoglienza  un vanto.
Luigi De Rosa