“Cinque donne del Sud”, a teatro con Beatrice Fazi – Vico Equense.

14 agosto 2019 | 19:12
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Vico Equense (NA) Ieri, 13 agosto, nell’ambito degli eventi estivi 2019 organizzati dal Comune di Vico Equense è andato in scena presso il chiostro della SS. Trinità e Paradiso di viale della Rimembranza lo spettacolo “Cinque donne del Sud” scritto e diretto da Francesca Zanni con Beatrice Fazi. “Cinque donne del Sud” è un monologo per una voce sola e cinque personaggi, a recitarlo una splendida Beatrice Fazi che si è immedesimata con la bravura che da sempre la contraddistingue in cinque donne con cinque caratteri diversi appartenenti ad altrettante generazioni. I precedenti lavori di Francesca Zanni, penso a “La carezza di Dio” e “Cara Professoressa”, ci avevano già entusiasmato per il suo stile originale di proporci un teatro impegnato e sociale di alto profilo, e così è stato anche ieri sera.
Beatrice Fazi, ne ricordiamo con piacere la partecipazione alla fortunata serie tv “Un medico in famiglia”, entra in scena vestita da contadina del secolo scorso, si presenta al pubblico come Crocifissa Gargiulo madre di undici figlie e moglie di un marito, che l’abbandonerà proprio perché incapace di concepire un maschio. “Croce”, che parla un dialetto antico quello di Roccadàspide, borgo dell’entroterra salernitano, rappresenta la donna vessata dalla società maschilista di quel tempo, che alla donna riconosce solo i ruoli di moglie e di madre, meglio ancora di serva e nulla più. La donna, ad appena trentasei anni, muore da sola come un cane dando alla luce l’ultima delle sue figlie che sarà battezzata “Raimondo” perché fino all’ultimo si era sperato fosse un maschio. “Raimondo” detta Onda, sopravvissuta alla madre e cresciuta da una zia mossa a pietà per la povera orfana, raggiunta la maggiore età, decide di partire per Nuova York dove suo padre nel frattempo era emigrato. A New York “Raim (Onda) ” scoprirà che il padre si è risposato con una donna di colore, una “negra” dice lei per l’esattezza, dalla quale ha avuto due bambini “nivuri”, rileva sempre Onda ma gli americani le “insegneranno” che più “negri dei negri sono gli italiani”. Raim (Onda) dunque, che in un primo momento dovrà fare i conti con la parte peggiore della società americana rappresentata dai razzisti, scoprirà anche quella migliore che ha come minimo comun denominatore la libertà e la possibilità di realizzare più che in un paesino come Roccadàspide il proprio sogno di raggiungere l’indipendenza economica e la possibilità di essere lei stessa protagonista della propria esistenza, quindi decide di restare. Anche Onda avrà una figlia, che chiamerà Mia, che a sua volta concepirà una figlia di nome Nirvana, che infine avrà un maschio, il primo bambino dopo cinque generazioni, che sarà battezzato con il nome beneaugurante di Irtam! Beatrice Fazi sul palco ha solo un baule dal quale recupera i vestiti per impersonare le cinque madri, e uno schermo dove vengono proiettate immagini di repertorio a seconda del personaggio che andrà a interpretare sulla scena. L’attrice salernitana ci ha regalato una prova attoriale superba, ha tenuto la scena per più di un’ora da sola, senza interruzioni, cantando, ballando, cambiando alla bisogna abiti, ma soprattutto voce e inflessione dialettale, strappando spesso applausi per interpretazioni di ruoli multipli che sono da sempre segno di maestria attoriale. “Cinque donne del Sud” è uno spettacolo che rende onore alle donne e commuove gli uomini.
Luigi De Rosa