In difesa di Mariano Stinga
Piano di Sorrento – Ieri 29 agosto, nell’antica cappella di Santa Maria delle Grazie di Marina di Cassano è stato presentato il nuovo saggio di Antonino De Angelis “Memoria difensiva per Mariano Stinga” edito dall’Edizioni La Conchiglia Capri. Questo testo, come ha sottolineato l’autore durante la presentazione, non vuole essere una biografia ma piuttosto una memoria difensiva di Mariano Stinga. Ma chi era questo Carneade? Mariano Stinga di professione marinaio era nato a Maiano terziere della piana di Sorrento nel 1751 e a Marina di Cassano crebbe tra feluche e tartane. Nel 1785, imbarcatosi su una corallina di Torre del Greco, fu catturato dai pirati barbareschi e venduto come schiavo a Tunisi. Qui dimostrò doti fuori dal comune quanto a intelligenza, sagacia, capacità di apprendere le lingue e amministrare gli uomini tant’è che il Bey Hammuda ibn Alì lo nominò suo segretario particolare. Questa carica importante attirò sul giovane sorrentino anche le invidie degli altri notabili del Palazzo del Bardo, fra questi va ricordato quello che poi si rivelò il suo acerrimo nemico, Yussif Hoggia detto Sapatapa (guardasigilli) che, morto Hammuda ibn Alì (ufficialmente per infarto), ordì un complotto che finì per convincere il nuovo Bey Mahmud ibn Muhammad che Mariano Stinga non era altro che uno scaltro traditore che aveva avvelenato il suo benefattore e per quest’accusa infamante fu condannato alla decapitazione. Antonino De Angelis, grazie a una certosina ricerca d’archivio e all’aiuto di storici come Habib Jamoussi, professore di Storia Moderna dell’Università di Sfax, è riuscito a ricostruire fatti e avvenimenti dell’epoca riabilitando la memoria di questo nostro concittadino, che alla luce di tutta la documentazione raccolta, non avrebbe mai meritato un’accusa così infamante e una fine altrettanto indegna. Alla presentazione hanno partecipato il professor Elio Angrilli che ha arricchito di particolari una vicenda già di per sé intrigante, molto interessante la sua citazione del romanzo “Il ponte sulla Drina” di Ivo Andrić autore che più di chiunque altro ha saputo dare voce alla sofferenza dei bambini strappati agli affetti dei propri cari e finiti schiavi dei turchi. Al professore si è aggiunta la testimonianza dell’avvocato Nino Cuomo, non meno autorevole su tutto quello che riguarda la conoscenza di storie e leggende della penisola sorrentina. Un ringraziamento doveroso va fatto all’Assessore alla cultura del Comune di Piano di Sorrento dott.ssa Carmela Cilento, al priore Michele Gargiulo e alla Commissione della Chiesa di Santa Maria delle Grazie che ha messo a disposizione questo tempio così caro ai marittimi di Piano. Da menzionare per la loro bravura sono i lettori del Gruppo Culturale di Ciro Ferrigno e i due giovani musicisti Davide e Lorenzo Marrone, il poeta vernacoliere Rosario Di Nota che ha reso con il dialetto “vive” vicende antiche, e ultimo ma non ultimo Maurizio Ercolano fondatore dell’Associazione Amaremare che ha il pregio indiscusso di saper promuovere il suo territorio organizzando eventi culturali di alto profilo.
Luigi De Rosa