Nessuno tocchi le volpi di Positano! |
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Dopo i lupi e gli orsi, toccherà alle volpi?

23 agosto 2019 | 13:26
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Dopo i lupi e gli orsi, toccherà alle volpi?
Dopo i lupi e gli orsi, toccherà alle volpi?
Dopo i lupi e gli orsi, toccherà alle volpi?

In questi giorni i vari assessorati alla caccia e alla pesca delle regioni e degli enti provinciali italiani stanno approvando (o hanno approvato) il calendario venatorio 2019 2020 e con esso il piano di controllo della volpe. Capofila di questa nuova “caccia alla volpe” è stata la Regione Emilia Romagna che per prima si è mossa in tal senso approvando il nuovo piano di controllo per il quinquennio 2019 – 2023, adducendo tutta una serie di motivazioni che giustificheranno l’abbattimento di un determinato numero di questi animali. Per la Regione Campania a tal proposito leggiamo sul nuovo calendario venatorio: Specie cacciabili dal 2 ottobre 2019 al 30 gennaio 2020: volpe (Vulpes vulpes), per tale specie la caccia deve essere effettuata con le seguenti modalità:1.dal 2 ottobre al 30 dicembre 2019con e senza l’ausilio del cane da seguita ed anche in battuta;2.dal 1° gennaio al 31 gennaio 2020 senza l’ausilio del cane da seguita;3.gli Uffici competenti dal 1° gennaio al 30 gennaio 2020, autorizzano la caccia alla volpe con l’ausilio del cane da seguita in apposite battute, definendo entro il 30 novembre 2019 le zone in cui possono essere svolte e il relativo regolamento di assegnazione. Il rilascio di dette autorizzazione è previsto entro il 15 dicembre 2019 (Delibera della Giunta Regionale n. 247 del 11/06/2019).
Noi tutti che abbiamo a cuore il benessere degli animali e di tutto l’ecosistema ci auguriamo che gli organi regionali competenti vigilino affinché sul nostro territorio, penisola sorrentina e costiera amalfitana, non siano perpetrati abbattimenti inutili e ingiustificati di questo nobile animale. Nell’amalfitano e in particolar modo a Positano ci fa piacere ricordare che la volpe è un animale amato, anzi è una delle icone di questa città. Non c’è marmo antico, parete di villa marittima o chiesa, ceramica artistica e non, ricamo, intaglio, t-shirt etc che non riporti la pistrice con la volpe, e tralascio in questa sede il simbolismo religioso e antropologico di tali animali. Ma come non menzionare la grande pittrice australiana Vali Myers, vissuta nel Vallone Porto, che della volpe rossa fece il suo animale simbolo, figura totemica i cui quadri oggi sono in bella mostra in importanti gallerie inglesi e americane. Alcuni mesi fa un cucciolo di volpe fu salvato dai volontari del WWF e rimesso in libertà, questo è quello che ci auguriamo avvenga sempre nei nostri territori come altrove per le volpi come per gli altri animali, che siano messi nelle condizioni di vivere le loro esistenze dignitosamente senza essere cacciati e ammazzati.
“Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” Mahatma Gandhi.
Luigi De Rosa