Maiori, “Primavera maiorese” sugli impianti di depurazione: perché non collettare i reflui nel depuratore di Salerno?
L’associazione fa notare che su questa soluzione, c’era anche il parere tecnico dell’Ausino, rilasciato nel 2016
L’associazione “Primavera maiorese” torna sulla questione della realizzazione degli impianti di depurazione a Maiori, in località Demanio. L’alternativa secondo l’associazione presieduta dall’avvocato Vincenzo Rispoli, sarebbe di adoperare piuttosto un collettamento sottomarino con la vicina Cetara, e far fluire i liquidi delle reti fognarie verso il depuratore di Salerno.
Una soluzione praticabile, su cui addirittura esiste il parere tecnico dell’Ausino del 2016 (sotto): “E poi scopriamo che stiamo semplicemente riportando soluzioni di buon senso, – scrive l’associazione sulla fanpage di Facebook – addirittura già avanzate nel 2016 da Ente competente alla gestione delle acque. Perché non si è tenuto conto del parere tecnico di Ente competente? Perché si è avanzato un progetto che, per localizzazione e volumi, non presenta gli “innumerevoli vantaggi” che invece offre la condotta sottomarina? Continuiamo a pensare che in Democrazia chi gestisce la Cosa pubblica ha il dovere di rendere conto della gestione ed informare i cittadini.”
L’opera, che prevede un unico impianto con la sollevazione dei reflui, provenienti da altri comuni (Scala, Ravello, Atrani, Conca dei Marini, Furore e Tramonti), non è sostenibile secondo “Primavera maiorese”, che lo scorso aprile ha promosso anche una petizione per la tutela della località Demanio, in seguito ad un’assemblea pubblica che si è svolta al Convento San Francesco, che ha avuto come relatori la Prof.ssa Raffaella Di Leo, Presidente di Italia Nostra Salerno e l’Avv. Oreste Agosto.
Sul progetto del collettore unico verso Maiori, annunciato ad Atrani il novembre del 2017 dal governatore Vincenzo De Luca, si disse nel consiglio comunale del dicembre 2017 che fu suggerito dall’architetto Angelo Cavaliere (RUP della Provincia di Salerno, ndr) a De Luca, che aveva chiesto un parere tecnico al Rup, che aveva ripreso un piano regolatore di interventi programmati sul territorio provinciale, risalenti al 2004. Anche in quel contesto fu suggerito il collettamento con il depuratore di Salerno, ma Cavaliere ribadì in quella sede che l’operazione sarebbe stata molto dispendiosa, specie per le casse dell’Ente provinciale.