Mirko Gisonte, a Villa Fondi un virtuoso della chitarra.
Mirko Gisonte, a Villa Fondi un virtuoso della chitarra.
Mirko Gisonte, a Villa Fondi un virtuoso della chitarra.
Mirko Gisonte, a Villa Fondi un virtuoso della chitarra.
Mirko Gisonte, a Villa Fondi un virtuoso della chitarra.

Sabato scorso sulla terrazza di Villa Fondi avevamo, come si suole dire, l’imbarazzo della scelta, e fra le proposte musicali sponsorizzate dal Comune di Piano di Sorrento e dal direttore artistico Antonino Esposito, abbiamo scelto il concerto di Mirko Gisonte chitarrista lucano di grande talento. Gisonte, originario di Corleto Perticara, nasce come contrabbassista: da qui la sua conoscenza e frequentazione artistica con il compianto Rino Zurzolo, a cui ha dedicato durante il concerto, una commovente versione per chitarra di Fuorlovado. Il musicista lucano, dopo la laurea in giurisprudenza, continua a coltivare la sua passione per la musica, e la sua scelta all’inizio cade sul jazz ma le difficoltà legate a uno strumento come il contrabbasso che richiede gruppi e platee che la provincia spesso non offre, lo spinge presto a coltivare e approfondire lo studio della chitarra, dibui diventa un virtuoso. Sse c’è una qualità che salta subito all’occhio in questo musicista è la determinazione nel realizzare i propri progetti senza mai scoraggiarsi. Dopo una parentesi milanese ed un periodo rock-heavy metal , -durante le sue performance non è raro vederlo suonare con le mani al contrario, reminescenza del periodo heavy metal, non un vezzo tecnico, ci giura lui – , Gisonte torna nella sua Basilicata perché avverte il bisogno di ripartire dalle sue radici. Lao Tse amava dire ai propri alunni: “Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” e Mirko Gisonte coltiva le sue radici. La sua musica è impregnata di Basilicata e le sue dita scivolano sulle corde come a disegnare la piana di Metaponto, per poi arrampicarsi lungo la tastiera proponendoci sonorità arcaiche: e ci ritroviamo sognanti fra le alture di Craco: “Terra Lucana” il brano che vi consiglio. Poi le “ali”: sono quelle che indossa per viaggiare lungo il Mediterraneo, penso alle sue esperienze musicali in Marocco e Turchia dove il suo mediterranean sound si è andato arricchendo di nuove e originali sonorità che si scoprono nel brano “Marocco’s Eye’ e soprattutto “Anathema”. Tornando a Rino Zurzolo, poi, non possiamo non citare l’influenza su questo chitarrista della Neapoletan Power: su tutti Pino Daniele, quindi Al Di Meola , Mariano Caiano e Tullio De Piscopo. Penso fra i tanti brani a “Bolero Napoletano” che sintetizza bene queste influenze. Il volo fra le culture musicali degli altri di Mirko Gisonte continuerà, ieri ci ha annunciato la sua nuova meta il ‘Sudamerica’ ; intanto con”Libertango” ci ha già dato prova del fatto che la musica lucana si sposa benissimo con quella di Astor Piazzolla.
Luigi De Rosa