Una pop star per l’Oasi in Città di Sant’Agnello
Qualche giorno fa è stata ospite dell’Oasi in Città di Sant’Agnello Lena Lane giovane cantante calabrese che ha raggiunto il successo con il tormentone “M’innamorai di te” (2016) un adattamento dell’ormai famosissimo coro dei tifosi del Napoli “Un giorno all’improvviso”, grazie anche all’aiuto del musicista nonché suo manager e produttore Jo D’Ambrosio. Lena Lane è di Vibo Valentia, una bella ragazza minuta con una voce cristallina, che mi ha fatto pensare a un usignolo ma con un carattere forte e deciso che l’ha spinta a lasciare la sua terra per Milano dove vive e lavora. Nel 2018 è tornata in auge con il singolo “Superstar”, canzone che è soprattutto una critica allo star system di oggi che dispensa successi e milioni come noccioline ma che brucia talenti più o meno validi e subrettine con la stessa velocità perché molta di questa fama è fondata soprattutto sul niente . Alla passione per il Napoli, in questi anni Lena Lane ha aggiunto anche quella per l’ambiente e la protezione degli animali. Questo il motivo che l’ha spinta a venire da Milano fino all’Oasi in Città di Sant’Agnello, ospite del Presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d’Esposito che le ha fatto da cicerone. La cantante si è detta entusiasta dell’Oasi, questo piccolo paradiso costruito sul tetto di un parcheggio interrato, un polmone verde a pochi passi da una strada molto trafficata che l’ha sbalordita. Con Claudio d’Esposito ha documentato la sua visita con delle storie che ha postato sul suo profilo instagram: lenalanereal. L’avventura verde di Lena Lane non termina con questa visita guidata, la cantante ha confessato a Claudio l’intenzione nei prossimi mesi di dedicarsi anima e corpo a un progetto musicale che avrà come tema l’ambiente e non è da escludere una collaborazione con il Wwf Terre del Tirreno. Non ci resta che aspettare fiduciosi. Lo scrittore americano David George Haskell racconta che gli antichi erano convinti che gli alberi cantassero, egli stesso scrive: – Per i greci di Omero, kleos, la fama, era fatta di canti. Le vibrazioni nell’aria racchiudevano la misura e la memoria della vita di ognuno. Ascoltare, dunque, significava apprendere ciò che è durevole. Ho prestato orecchio agli alberi, in cerca del kleos ecologico. Non ho trovato eroi, singoli individui intorno a cui intrecciare la storia, bensì ricordi vivi di alberi, raccontati dai loro canti che parlano di una vita comunitaria, di una rete di relazioni. Noi esseri umani partecipiamo a questa conversazione, come parenti di sangue, membri incarnati di questa comunità. Ascoltare, dunque, equivale a sentire le nostre voci e quelle della nostra famiglia”. Auguriamoci che anche Lena Lane abbia ascoltato il canto degli alberi dell’Oasi e che questa famiglia verde le abbia ispirato canzoni altrettanto nobili e bellissime come le querce, i lecci e i castagni della nostra amata penisola sorrentina.
Luigi De Rosa