SCAFATI – La salma di una donna appena morta trovata piena di formiche su una barella nell’obitorio dell’ospedale di Scafati. A fare la drammatica scoperta sono stati i figli della 61enne, Raffaella Attianese di Angri, che ieri mattina, intorno alle 10, si erano precipitati al “Mauro Scarlato” dopo l’infausta notizia del decesso della madre. Entrati all’interno della morgue, Rosario e Maria Rega hanno sollevato il lenzuolo posizionato sul corpo della madre, deceduta una cinquantina di minuti prima, e sono rimasti di stucco: la barella, specie la parte posteriore destra, era invasa da formiche che erano salite anche sul corpo della donna. Gli insetti erano così tanti da occupare buona parte del presidio sanitario. A colpire i figli della defunta sono state in particolare le condizioni in cui versavano gli arti inferiori della madre, con lividi estesi e bolle d’acqua. Trovato su un davanzale, inoltre, un bisturi impolverato, di cui non si sa quale sia stato l’utilizzo. I familiari hanno avvertito i carabinieri e il loro legale per comprendere cosa fosse accaduto. All’obitorio sono così arrivate due pattuglie della tenenza di Scafati che hanno posto sotto sequestro la salma. Poco dopo, in caserma, i familiari della 61enne angrese, assistiti dal legale Primavera Pinto dello studio dell’avvocato Gerardo Striano, hanno sporto denuncia, chiedendo che venissero accertate le cause dell’invasione degli insetti ma anche il trattamento sanitario ricevuto nelle ultime ore di vita dalla donna. A seguire la parte civile dell’inchiesta sarà l’avvocato Silvio Del Regno. «Abbiamo sporto denuncia nei confronti di tutti coloro i quali, a vario titolo, hanno causato questo nuovo grave caso di malasanità. Riteniamo che le sale mortuarie e gli ambienti dove sono sistemati i defunti devono presentare le stesse condizioni igienico sanitarie di un reparto ospedaliero», ha affermato l’avvocato Striano. «Occorre garantire dignità agli esseri umani anche dopo la morte».
Salvatore De Napoli LA CITTA