Sorrento: Il Comune crea Task Force sui matrimoni
Sarà per le location mozzafiato, per la qualità dell’accoglienza e, in particolare, per il livello della cucina locale. Fatto sta che sempre più coppie, originarie soprattutto dei Paesi anglosassoni, scelgono di sposarsi civilmente a Sorrento. Un trend in costante crescita che adesso spinge il Comune a organizzarsi meglio: dalla giunta è arrivato l’ok a un piano che, fino a dicembre, istituisce una task-force e prevede incentivi per i dipendenti chiamati a lavorare anche al di fuori dell’orario di ufficio. Del gruppo di lavoro fanno parte la responsabile del servizio, assegnata in via esclusiva a questo tipo di attività, e un altro dipendente. A questi si aggiungono adesso un istruttore amministrativo, con funzioni di supporto e collaborazione alla responsabile, e un impiegato, col compito di curare gli adempimenti di competenza. Quattro persone in tutto, dunque, cui sono destinati gli incentivi tratti dal fondo per le risorse decentrate: poco meno di 10mila euro, pari al dieci per cento dei maggiori incassi che il Comune prevede di realizzare attraverso la celebrazione dei sempre più numerosi matrimoni civili in programma.
I NUMERI«Bisogna assicurare un’organizzazione adeguata al prestigio della casa comunale e delle strutture esterne in cui si effettuano le celebrazioni», si legge nella delibera appena approvata dalla giunta. Ed è proprio questa attività, però, a comportare un «aggravio di lavoro» per i dipendenti dello Stato Civile chiamati a effettuare «prestazioni al di fuori dell’orario» di ufficio. I numeri contenuti nella relazione firmata da Donato Sarno, dirigente dell’ufficio Servizi Demografici, aiutano a comprendere la portata del fenomeno. Tra l’estate e l’autunno 2019, a Sorrento, sono previsti 187 matrimoni al di fuori dell’orario di lavoro. A questi si aggiungono altre 245 celebrazioni in orario di ufficio. Totale: 432 riti civili, salvo ulteriori prenotazioni, che per il Comune si tradurranno in maggiori entrate. Già, perché agli sposi residenti è richiesto un contributo di 250 euro per i matrimoni al di fuori dell’orario di ufficio e una quota di 350 per quelli celebrati di sabato. Per i non residenti, invece, la tariffa lievita fino a 600 euro nelle giornate e negli orari già coperti dal servizio, fino a 800 per i matrimoni celebrati in giorni feriali in orario di «lavoro extra-ordinario», fino a mille per i riti fissati per il sabato al di fuori dell’orario di ufficio. Considerando un esborso medio di 500 euro, il Comune prevede di incassare 95mila euro in più. Proprio da questa cifra saranno tratte le risorse destinate alla task-force di quattro dipendenti allestita dal Comune. Carte alla mano, gli incentivi saranno ripartiti per il 20 per cento in base alle performance e ai risultati ottenuti, per un altro 20 in base ai comportamenti professionali e organizzativi e per il restante 60 in base al grado di partecipazione.
LE RICADUTESorrento è al centro di un business che ormai coinvolge tutta Italia. Secondo una ricerca condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze, nel 2018 i matrimoni stranieri nel nostro Paese hanno raggiunto un fatturato di 500 milioni di euro per circa 8mila eventi, 436mila arrivi e un milione e mezzo di presenze. Evidenti le ricadute positive non solo per il wedding, ma per l’intero indotto: per ogni evento si spendono in media 57mila euro e sono oltre 60mila gli operatori attivi nel settore. A subire un’impennata sono anche i miniwedding degli stranieri under 35 che, in occasione di un matrimonio, si trattengono in Italia per tre giorni ma optano per voli in business class, alberghi a cinque stelle e alta ristorazione. Nella classifica delle regioni preferite dalle coppie straniere, la Campania si piazza al primo posto al Sud e al terzo in Italia. Merito proprio di località come Sorrento: gli inglesi, da sempre ospiti fissi della città costiera soprattutto durante l’estate, sono quelli che più di ogni altro desiderano pronunciare il fatidico «sì» nel Bel Paese, seguiti da americani e australiani.