Sorrento. Gli organizzatori del Gay Pride denunciano insulti omofobi e minacce: “Vi prenderanno a pietrate!”
Giungono minacce per l’evento più atteso nella Città del Tasso. Si parla addirittura di “lancio di pietre”.
Sorrento. Tutto è pronto per il Gay Pride, ma arrivano i primi insulti. “Vi prenderanno a pietrate”, “Se mio figlio fosse gay lo caccerei di casa” sono questi gli insulti che sono anche comparsi sulla nostra pagina facebook dopo un articolo che parlava proprio del gay Pride si si terrà il prossimo 14 settembre.
Gli attivisti pride sono stati inoltre pesantemente minacciati e arrivano le prime denunce tramite un comunicato stampa.
Arcigay Napoli ha diffuso una nota nella quale si legge che “il 29 agosto un gruppetto di volontari guidati da Danilo Di Leo, presidente dell’Associazione Pride Vesuvio Rainbow, sono entrati in un negozio di corso Italia per chiedere supporto al pride, la risposta del dipendente ha lasciato disarmati: ha preso 5 euro dalle sue tasche e ha detto: “Questi sono a titolo personale, è inutile chiamare i titolari perché sicuro non accetteranno di sostenere il pride e state attenti perché il giorno del corteo a Sorrento vi prenderanno a pietrate”.
In piazza Tasso, sempreisecondo quanto sostengono gli organizzatori della manifestazione, “il titolare di un altro esercizio commerciale inizialmente chiede spiegazioni sul pride e soprattutto perché serviva il loro sostegno – prosegue la nota – ricevute le spiegazioni richieste a quel punto il titolare del negozio ribatte sostenendo che a Sorrento il pride è inutile perché i ragazzi stanno bene, ovvero non hanno problemi, non hanno “disturbi” con la propria sessualità, non ci sono per il signore omosessuali e lesbiche a Sorrento”.
A questo punto Danilo Di Leo prova a spiegare che il pride è importante soprattutto per i giovani chiedendo al titolare se lui avesse figli e la risposta del proprietario del negozio è stata questa, secondo quanto riferito dagli attivisti: “Certo, ho due figli, un maschio e una femmina e non sono omosessuali, altrimenti li avrei già cacciati di casa e gli avrei insegnato a campare”. “La giornata di ieri ci lascia una profondissima amarezza, ma anche la consapevolezza di una scelta giusta – concludono -. Sorrento e i sorrentini avevano e hanno bisogno del pride. Che sia quindi una “Sorrento Liberata” dall’oscurantismo e dalle paure dopo il 14 settembre”.