Strage Corinaldo, l’odio di uno degli arrestati su Facebook: «Sbirri figli di p…»
Strage Corinaldo, la banda intascava 15 mila euro al mese. Un colpo anche a Disneyland
Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquerefinalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
L’indagine, condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura, ha consentito di individuare sei giovani tra i 19 e 22 anni, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo, responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, eventi verificatisi in seguito alla diffusione di uno spray al peperoncino all’interno del locale “Lanterna Azzurra Clubbing”. È stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia.
I giovani arrestati hanno rapinato anche chi stava aiutando le vittime della ressa nella discoteca di Corinaldo: «Un caso è stato accertato», ha sottolineato la Procura di Ancona: la banda di sei ragazzi bloccata dai carabinieri di Ancona ne ha approfittato per rapinare una persona che stava soccorrendo un ragazzo caduto nella calca.
Il bottino medio dei furti e delle rapine della gang era di 15mila euro al mese. Quel bottino veniva poi utilizzato dai giovani per comprare droga e beni di lusso, e per andare in vacanza. In un episodio predatorio in discoteca è stato anche utilizzato un taser per rapinare le vittime.
«I fermati hanno un’età compresa tra i 19 e i 22 anni. Hanno quasi tutti precedenti specifici, alcuni anche per furti con strappo ed erano stati arrestati da altre autorità giudiziarie». Lo ha detto in conferenza stampa Monica Garulli, il procuratore della Repubblica di Ancona, spiegando i dettagli delle indagini che hanno consentito di fermare sette persone, accusate di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico e derubare i ragazzi nella discoteca di Corinaldo (Ancona) dove il ‘fuggi fuggi’ generale provocò sei morti e decine di feriti.
«Sono persone – prosegue Garulli – che svolgevano prevalentemente lavori saltuari, o non svolgevano lavori, e che avevano comunque un tenore di vita abbastanza alto dovuto anche a queste attività delittuose». Dal punto di vista sociologico «è stato evidenziato un fenomeno che è abbastanza inquietante e che non riguarda solo questo gruppo criminale che viene da Modena – rileva Garulli – è che l’esistenza di bande di ragazzi che hanno una operatività criminale molto simile e che usano lo spray urticante approfittando di concerti o eventi pubblici con una vera spartizione dei territori. È un fenomeno che si realizza al Centro-Nord italiano».
Salvini: per i responsabili galera senza attenuanti. «Grazie ai carabinieri e agli inquirenti: avevamo promesso indagini serie e rigorose per prendere i responsabili di quella tragedia e ora c’è un segnale importante. Nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando i sette arresti per omicidio preterintenzionale per la strage nella discoteca di Corinaldo nel dicembre scorso.