Un appello ai sindaci della nostra terra del WWF. Il mondo brucia, salviamolo e piantiamo ALBERI!
Quello che sta succedendo sulla nostra terra è ignobile. Ogni giorno ettari ed ettari di terra bruciano per colpa di gente insoddisfatta. Prima la Siberia, poi l’Amazonia, se vogliamo parlare di grandi disastri ambientali, per non parlare anche dei “piccoli” incendi che si verificano ogni estate nelle nostre zone.
Ma non solo gli incendi, anche l’abbattimento degli alberi per costruire strutture commerciali, case e parcheggi è all’ordine del giorno.
Il WWF non ci sta! Il Presidente Claudio D’Esposito decide di inviare una lettera a tutti i sindaci della Penisola Sorrentina, della Costiera Amalfitana e dei Monti Lattari, affiché, almeno loro, cerchino di ripopolare il mondo con qualche albero.
Gli alberi sono essenziali per la vita di tutti noi: senza piante, senza verde, non avremo più ossigeno.
Ecco cosa D’Esposito scrive ai sindaci.
“Caro Sindaco ti scrivo,
in modo “informale” e con toni che potrebbero apparire catastrofici, ma è doveroso da parte mio farlo a nome dell’associazione che rappresento!
Il 29 luglio scorso è stato l’overshootday. Abbiamo cioè consumato le risorse di un anno sulla terra e con quanto sta accadendo in Siberia e Amazzonia, due dei polmoni verdi del pianeta, le cose non potranno che peggiorare.
In Siberia sono scoppiati enormi incendi. È già bruciata un’area grande come il Belgio; la cenere ricade sui ghiacci rendendoli più scuri, così non rifletteranno la luce solare ma la assorbiranno,
sciogliendosi più velocemente, causando aumento della temperatura e del livello dei mari.
La Russia non sembra in grado di fronteggiare questi disastri, ma anche per motivi di orgoglio nazionale, Mosca non chiede aiuto ad altri paesi per contrastare questo dramma. La Siberia
assorbiva 2 miliardi di tonnellate di diossido di carbonio!
Stesso dramma in Brasile: ogni minuto nella foresta amazzonica viene disboscata un’area quanto un intero campo da calcio. E’ la nuova politica del presidente Jair Bolsonaro di distruggere le foreste per fare spazio al foraggio per gli animali, al mercato del legno e alle estrazioni minerarie. Da gennaio a luglio sono stati distrutti 4.699 chilometri quadrati di foresta tropicale, un’area poco più piccola della Liguria. Se il trend dovesse continuare si arriverebbe entro anno a superare gli 8.000 chilometri quadrati!
Continuando ad abbattere alberi con questo ritmo, entro il 2050 la temperatura nell’Amazzonia aumenterà di 2 o 3 gradi. La conseguente diminuzione delle piogge causerà inoltre una siccità
diffusa. Le foreste coprono per ora il 31% della superficie terrestre e il 75% di acqua potabile proviene dalle foreste che danno rifugio all’80% delle specie del pianeta.
Ci sono stati in passato, importanti sforzi di governi e società civile per ridurre la deforestazione, ma in questo momento questi sforzi non sono più considerati così importanti e all’improvviso, la cosa più assurda, si è deciso di abbassare la guardia per combattere le emissioni di carbone nell’atmosfera!
Mentre invece una delle maggiori sfide che dobbiamo affrontare e vincere, è proprio quella di contenere il rilascio di queste emissioni nell’atmosfera!
E l’Italia?
L’Italia, forse non tutti se ne sono accorti, ma brucia letteralmente di calore!!!
La foto allegata (dal satellite “Sentinel 3” del programma Copernicus, dell’Agenzia Spaziale Europea
(Esa) e della Commissione Ue) mostra le temperature al suolo del nostro paese registrate in data 11
agosto 2019: il rosso sono 40°C il nero 50°C!!!
Per capire la gravità degli eventi in atto a livello planetario è sufficiente fare un riassunto degli avvenimenti delle ultime due settimane:
– La Groenlandia perde 11 miliardi di tonnellate di ghiaccio al giorno.
– Entro pochi decenni potremmo dire addio ai ghiacciai delle Alpi.
– La Siberia sta andando a fuoco mandando tonnellate di gas serra nell’atmosfera.
– Lo scorso luglio è stato il mese più caldo mai registrato. Di sempre.
– Tra una ventina di anni l’artico potrebbe restare senza ghiacci.
– Il nuovo governo brasiliano ha duplicato il disboscamento dell’Amazzonia.
– Presto un quarto della popolazione mondiale rimarrà senza acqua.
– Il cambiamento climatico destabilizzerà la geopolitica nel breve termine.
– Parti del pianeta densamente popolate saranno invivibili a causa del caldo.
– Anche la Turchia brucia come non mai: gli oligarchi hanno appiccato il fuoco nella millenaria ed
estesa foresta di Çanakkale. Ma nessuno ne parla!
E nel caso ci fosse sfuggito:
? Le Isole Canarie stanno bruciando
? La California sta bruciando
? L’Oregon sta bruciando
? Washington sta bruciando
? La Columbia sta bruciando
? L’Alberta sta bruciando
? Il Montana sta bruciando
? La Nuova Scozia sta bruciando
? La Grecia sta bruciando
? Il Brasile sta bruciando
? Il Portogallo sta bruciando
? L’Algeria sta bruciando
? La Siberia sta bruciando
? L’Amazzonia sta bruciando
Il Texas è sott’acqua
⛈ India, Pakistan e Nepal con enormi monsoni sono sott’acqua
⛈ Sierra Leone e Nigeria con enormi inondazioni sono sott’acqua
? Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Polonia, Romania, Bosnia, Croazia e Serbia sono
attaccate da un’ondata di caldo impressionante
? La California meridionale è sotto un’ondata di caldo infernale
Solitamente ad agosto la città di San Francisco raggiunge i record di 106 gradi, mentre ora siamo a 115 gradi Fahrenheit!
Il clima non favorevole, che sia dovuto alla mano dell’uomo o meno, non solo non sembrerebbe interessare a coloro che muovono le pedine del mondo, ma è un motivo per velocizzare la distruzione da parte dei medesimi. È paradossale ma reale.
Sembrerebbe non esserci via di ritorno?
Fino a qualche anno fa si parlava di fenomeni attesi per il 2100, mentre adesso stiamo parlando del 2030-2050, cioè di dopodomani! La realtà è di gran lunga peggiore delle previsioni degli scienziati, che da sempre ci avevano messo in guardia. E parliamo di estinzione.
L’agenda politica della maggior parte dei paesi nemmeno sfiora questi problemi, mentre noi assuefatti non abbiamo idea di dove iniziare per cambiare le cose!
La deforestazione della foresta pluviale amazzonica è aumentata del 278% a luglio 2019 rispetto a luglio 2018. Gli alberi cedono il passo alle miniere e alle colture: soprattutto la soia, destinata ad
essere esportata in Cina, in Europa e negli Stati Uniti per diventare mangime zootecnico.
Barattare l’Amazzonia con una bistecca è un comportamento sciocco!
Attualmente il POLMONE del pianeta sta ancora bruciando. Brucia da oltre 16 giorni come non ha mai bruciato prima. Un disastro senza precedenti: sono già 20 mila gli ettari di foresta ridotti in
cenere. Il fumo degli incendi ha oscurato Sao Paulo. Le fiamme sono visibili, assieme a quelle dell’artico, perfino dallo spazio. Non succedeva nulla del genere da 10mila anni!!!
La Terra non si sta riscaldando, sta bruciando.
E si sta per mettere molto, molto peggio…
Presto ci renderemo conto che non siamo padroni di casa, ma ospiti. Ospiti graditi un tempo, ospiti sgraditi oggi. La vera padrona di casa si prepara a sfrattarci, e non sarà uno sfratto indolore. Non verrà un impiegato di Equitalia a bussare alla nostra porta. Verrà l’acqua. Verrà il vento. Verrà la grandine, il Sole, la terra, il fango, il caldo e il freddo. Verranno tutti insieme urlando, e solo allora ci renderemo conto che i pellerossa avevano ragione: i soldi non si possono mangiare!
La situazione fa davvero paura, ma il pericolo maggiore sarebbe perdere la speranza … perché SIAMO ANCORA IN TEMPO per trasformare questo incubo in un futuro pulito, verde e felice per
noi, i nostri figli e nipoti.
Sabato 24 agosto la crisi dell’Amazzonia è stata in cima all’agenda del G7, il vertice tra i più importanti paesi al mondo.
Il WWF ha un piano per ribaltare la situazione nei prossimi 16 mesi, iniziando già a settembre dal vertice ONU sul clima, per toccare il culmine alla fine del 2020 quando ci saranno i più importanti negoziati sul clima dall’accordo di Parigi.
Ecco come c’è da fare:
– spingere i governi a dichiarare l’emergenza climatica e impegnarsi per un’energia pulita al 100%;
– intraprendere azioni coraggiose per cambiare l’economia verso un modello a zero sprechi, zero rifiuti e 100% riciclabile;
– tagliare gli incentivi ai carburanti fossili;
– portare milioni di persone a unirsi ai coraggiosi ragazzi che a settembre faranno il più grande sciopero per il clima di sempre;
– formare i leader più promettenti di questa nuova generazione di difensori del Pianeta;
– tenere testa ai petrolieri e i loro alleati ovunque c’è il rischio che vadano al potere rallentando l’azione climatica;
– rispettare gli accordi per fermare i cambiamenti climatici e seguire le indicazioni della comunità scientifica.
– disincentivare il consumo di carne.
Ma dobbiamo partire subito per costruire un mondo che saremo fieri di lasciare ai nostri bambini.
E nel “piccolo” comune da Lei amministrato?
C’è molto da fare:
– adottare una politica che sia davvero “green” e non solo a parole;
– disincentivare in ogni modo possibile l’uso delle auto a benzina;
– smettere di consumare suolo per nuove strade, pompe di benzina, parcheggi e quant’altro;
– potenziare e far funzionare i mezzi pubblici meno impattanti, autobus di ridotte dimensioni,
navette elettriche, mezzi su rotaia;
– creare piste ciclabili e promuovere car pooling, car sharing, bike sharing e piedivia;
– incentivare l’installazione di impianti ad energie rinnovabili (pannelli fotovoltaici, microeolico, ecc.)
sui tetti delle scuole, degli uffici, dei supermercati e delle strutture pubbliche;
– promuovere ed incentivare il verde pensile e verticale;
– ridurre la quantità di rifiuti in circolazione;
– eliminare plastica ed imballaggi;
– incentivare l’uso dell’acqua pubblica;
– ma soprattutto FERMARE l’abbattimento di alberi in città e PIANTARE NUOVI ALBERI!!!
Abbiamo perso tanti, troppi alberi nella nostro territorio.
Ai danni devastanti dell’incendio dell’estate 2017 mai sanati, a quelli dei forti venti di fine ottobre 2018 e febbraio 2019 che hanno sradicato decine di alberi anche monumentali e storici, si
aggiungono centinaia di esemplari ELIMINATI in tutta la costiera sorrentino-amalfitana, dalle città alle campagne, alle montagne, in proprietà pubbliche e private, per intolleranza, ignoranza e fini speculativi o solo perché ritenuti, il più delle volte troppo frettolosamente e comodamente, “pericolosi e pronti ad uccidere”.
Nel contesto dei tempi che stiamo vivendo tutto ciò rischia di apparire semplicemente ASSURDO!!!
Il WWF, sollecitato da tantissimi cittadini sempre più sensibili e consapevoli dell’importanza degli alberi, si è spesso “intromesso” in tali vicende arboree riuscendo a dimostrare, con studi
documentati e controanalisi di agronomi, l’inattendibilità e la superficialità di tante perizie e relazioni tecniche, troppo spesso fatte col “copia & incolla” da altrettanti agronomi di parte,
salvando in tal modo numerosi alberi di ogni specie, età e dimensione.
Il mio, ripeto, è un accorato appello a FERMARE LE MOTOSEGHE… non ce lo possiamo più permettere!!!
Mai come in questo momento storico del nostro pianeta è piuttosto indispensabile, necessario ed impellente rimboschire il mondo… ripartendo dalle nostre città, dalle strade, dai cortili, dalle piazze, dai parchi, dalle campagne e dalle montagne dei nostri rispettivi comuni di appartenenza.
Consapevole di tale impellenza vitale la Città Metropolitana di Napoli ha finanziato nel 2018 progetti che vanno proprio nella direzione di potenziare il patrimonio arboreo delle città.
Tutti i Comuni della Penisola Sorrentina hanno usufruito, chi più chi meno, di questa possibilità di ossigenare le nostre città!
Il WWF Terre del Tirreno ha fattivamente contribuito alla consulenza e redazione gratuita di alcuni progetti, per permettere a diverse amministrazioni locali di intercettare tali finanziamenti ed
impiantare centinaia di nuovi alberi in città, nella stagione agronomicamente più idonea (autunno/inverno), implementando le fallanze arboree di strade, parchi e piazze, con alberi di prima
grandezza e piante da siepe!
Ma tutto questo NON BASTA!!! La crescita delle nostre città e le esigenze continue e frenetiche di sottrarre suolo ed ecosistemi alla Natura riduce in modo rapido e progressivo, assieme alla nostra
qualità della vita, le possibilità di “invertire la rotta” per fermare i cambiamenti climatici.
Mai come oggi abbiamo tutti il dovere, e ancor più chi come primo cittadino è chiamato a dare l’esempio e a ben amministrare il territorio di tutti, di piantare alberi!
Se noi viviamo lo dobbiamo alle piante! Oggi avere chiaro l’importanza delle piante per la sopravvivenza dell’umanità è una specie di missione.
La nostra vita dipende da questo. Tutto quello di cui ci nutriamo proviene dalle piante. Tutto l’ossigeno che noi respiriamo proviene dalle piante. Senza le piante la terra sarebbe priva di vita …
sarebbe una palla di roccia!
Dovremmo piantare alberi ovunque, in ogni angolo, soprattutto in città, soprattutto sulle strade.
E non dieci o cento, ma migliaia di alberi ogni anno, con continuità, programmazione, competenza e passione!!! Gli alberi oltre a dare benessere alle città e a i suoi abitanti sottraggono all’atmosfera migliaia di tonnellate di CO2 e di polveri sottili all’anno. Studi scientifici suggeriscono di piantare alberi in almeno il 40% delle superfici urbane.
Gli alberi piantati al posto giusto andrebbero lasciati crescere liberamente, senza violentarli più con reiterate e costose capitozzature inutili e devastanti!
Solo se la Vs. amministrazione deciderà di gareggiare per divenire, non già città del provolone, città dell’olio, bandiera blu, città che legge e altri benemeriti riconoscimenti… ma bensì città degli alberi…
allora forse la SPERANZA non sarà del tutto perduta!!!
Restando a completa disposizione per ogni eventuale collaborazione in tale ottica, l’occasione è gradita per inviare i miei più cordiali saluti.
WWF
Terre del Tirreno
Il Presidente
Claudio d’Esposito
ALCUNI DATI
10 miliardi di tonnellate di Permafrost (il famoso Ghiaccio Eterno polare) si sono sciolti in un solo giorno, in un luogo remoto nel Nord della Groenlandia, dove la temperatura media in Agosto dovrebbe stabilizzarsi sui 6°centigradi di giorno e i – 12° centigradi la notte: in questi giorni la massima diurna registrata è di 21°centigradi.
4,5 milioni di ettari di Foresta Siberiana (il secondo polmone terrestre dopo l’Amazzonia) sono andati in cenere in pochi giorni, rilasciando in atmosfera la stessa quantità di CO2 prodotta dal Belgio in un anno.
In Brasile, il presidente Bolsonaro sta attuando una selvaggia politica di disboscamento che sta accelerando la scomparsa del più grande e inestimabile tesoro del pianeta, la foresta amazzonica: la nostra bombola d’ossigeno. Tutto in nome degli affari.