Il Cagliari si sblocca, sbanca (soffrendo) il Tardini, scongela lo zero in classifica e inizia il suo campionato, dopo che le sconfitte con Brescia e Inter alla Sardegna Arena avevano seminato malumore e incrinato qualche certezza. Il colpaccio prende forma senza i suoi due “fuori categoria”, Nainggolan e Pavoletti; grazie a nuovi equilibri (Cigarini, al debutto da titolare, è salito in cattedra) e allo stato di grazia del difensore-goleador Ceppitelli, autore della doppietta che ha indirizzato la partita.
Il Parma ha giocato (molto) bene per i primi venti minuti, poi si è sgasato, come una Coca Cola dimenticata aperta. Alla fine i gialloblù recriminano per un palo su punizione di Bruno Alves (si stava ancora sullo 0-0), un gol annullato per fuorigioco (ancora Bruno Alves, ma il risultato era già fissato sull’1-3), i 15 tiri in porta (almeno tre volte Olsen è stato decisivo) e soprattutto per un mani di Klavan, che nei minuti finali respinge un colpo di testa ravvicinato di Cornelius. Pasqua indica senza esitazioni il dischetto. Poi viene richiamato, i colleghi al Var la pensano diversamente. Gol annullato. Dieci (inutili) minuti di recupero, un record per le lande della serie A.
CEPPI-GOL. L’eroe di giornata è il trentenne Luca Ceppitelli. Sesta stagione a Cagliari per il capitano dei sardi, tennista mancato, diventato calciatore solo perché il padre a un certo punto gli ha detto: Luca, il tuo sport è rincorrere un pallone – prima di trovare il suo ruolo è stato un po’ ovunque, da ragazzino ha cominciato da portiere, poi l’hanno spedito in avanti, infine dietro. Ieri ha segnato i due gol sbucando all’improvviso in area avversaria, come Tiziano Ferro alla festa per il compleanno della Canalis o – più banalmente – come Pavoletti nelle intenzioni di inizio stagione, prima dell’infortunio. Il primo gol con una girata di destro, sfruttando un cross basso di Nandez. Il raddoppio con un colpo di testa, dopo un terzo tempo in assoluta libertà. Torsione del corpo da manuale, inzuccata precisa che va a morire nell’angolo alla destra di Sepe. Quando Ceppitelli ha preso l’ascensore, Gagliolo è rimasto a terra, con le porte che gli si sono chiuse in faccia.
FINALE CONVULSO. Da lì in poi il Parma gioca di rincorsa,trovando il gol con Barillà: tocco da pochi passi su assit di Darmian. Svantaggio dimezzato, scintilla riaccesa, due occasioni-gol (eccellente Olsen su Kulusevski e Gervinho). Ma il Parma si brucia le mani da solo quando – poco dopo la mezzora – Gagliolo incespica sul pallone e se lo fa soffiare – siamo un metro oltre la metàcampo – da Simeone. Al Cholito non pare vero di avere così tanta prateria davanti. Accelerata di 35 metri, botta secca nell’angolo e partita chiusa. Anzi no. C’è tempo perché il Var neghi al Parma il rigore e per un gol annullato a Joao Pedro (fallo su Gagliolo all’origine dell’azione).
fonte:corrieredellosport