Edin Dzeko «italia, IL RAZZISMO un problema serio»
Edin Dzeko ha un carattere spigoloso. Se lo prendi dal verso sbagliato, rischi di farti male come con una rosa che si è dotata di spine per proteggersi dal mondo. Il piccolo Edin aveva 6 anni quando la guerra ha bussato alla porta di casa; è abituato a sopravvivere e a lottare per ciò che ritiene giusto. E ha imparato a dire sempre ciò che pensa. I suoi compagni, pensate, lo adorano proprio per questo suo carattere da duro, intrattabile solo all’apparenza. In un ambiente (quello del calcio) nel quale tutti fanno 0-0 con le parole, Dzeko attacca e si espone: «In Italia il razzismo è un problema serio, più grande rispetto ad altri Paesi» ha dichiarato ai microfoni di Sky Sports UK.
NO AL RAZZISMO. Sull’argomento è andato diretto come un treno, come quando ha scelto di restare a Roma dopo un’estate di promesse da parte dell’Inter. Questa la sua posizione netta: «Penso ai buu contro Lukaku a Cagliari e mi sembra assurdo che ancora oggi possano accadere queste cose. Spero che la Federazione faccia qualcosa e fermi questo fenomeno in ogni modo possibile. La Federazione deve proteggere i calciatori». Esattamente come il collega Koulibaly nella recente intervista rilasciata al Corriere dello Sport-Stadio, il centravanti ha fatto riferimento al modello inglese. Negli stadi della Premier, dove Dzeko ha giocato con la maglia del Manchester City, il razzismo è condannato da un punto di vista culturale e penale. «Lì la situazione è decisamente migliorata, c’è sempre meno razzismo. Penso che in Italia il problema sia evidente, servono delle pene certe. Se senti qualcuno fare i “buu” devi bandirlo dallo stadio, non lo devi più far venire a vedere una partita. Non abbiamo bisogno di queste persone».
EDIN E MICKI. Calcisticamente parlando, invece, Dzeko avrà sempre più bisogno di Mkhitaryan che è il primo armeno di sempre in Serie A e, a proposito di integrazione, rappresenta la 50ª nazionalità tra i 211 calciatori stranieri della storia romanista. Dopo il confronto in nazionale (Armenia-Bosnia 4-2 con 2 gol più assist di Mkhitaryan e 1 gol di Dzeko) i due si sono ritrovati a Trigoria e in pochi giorni hanno fatto scoccare la scintilla. “Micki” svaria su tutto il fronte d’attacco e rifinisce, “Edin” fa il regista offensivo e finalizza. «È un grande giocatore – parola del vice capitano – sono sicuro al 100% che sarà d’aiuto per noi. Lo ricordo anche al Borussia Dortmund, sono felice di questo acquisto. Vedrà che qui giochiamo a calcio. Spero possa fare altri gol e assist e possa rimanere a lungo». Con l’armeno al proprio fianco, Dzeko spera di aumentare il bottino personale di reti: ne ha segnate 89 da quando è nella Capitale e vuole superare in fretta quota 100. Grazie al 4-2 contro il Sassuolo, 100 sono anche le vittorie che la Roma ha conquistato nelle ultime 5 stagioni con il Cigno di Sarajevo in campo. Il bosniaco è al 7° posto nella classifica dei marcatori giallorossi, preceduto da Totti (307), Pruzzo (138), Amadei (111), Volk (106), Manfredini (104) e Montella (102). Tra 16 esultanze sarà lo straniero più prolifico di sempre tra quelli che hanno portato la lupa sul petto. Uno così non ha paura e si prende gioco del razzismo a suon di gol.
fonte:corrieredllosport