Lecce -Napoli -Il ritorno di Milik- le probabili formazioni
Sarà il 21esimo incontro in Serie A tra Lecce e Napoli, l’11esima edizione in casa del Lecce.
Questo il bilancio dei 10 precedenti in trasferta: 3 vittorie Lecce, 5 pareggi, 2 successi azzurri.
L’ultima volta che le due squadre di sono incontrate in Serie A è stato il 25 aprile 2012: Lecce-Napoli 0-2.
tatistiche Opta
Nelle otto sfide di Serie A disputate nel XXI secolo contro il Lecce, il Napoli ha subito una sola sconfitta: completano quattro successi e tre pareggi.
Il Lecce ha perso le ultime due partite di campionato disputate contro il Napoli: tante sconfitte quante quelle incassate dai pugliesi nelle precedenti otto (3V, 3N).
Tre dei quattro successi del Lecce contro il Napoli in Serie A sono arrivati in gare interne: completano il bilancio in casa dei salentini cinque pareggi e due successi partenopei.
Il Lecce, vittorioso nell’ultimo turno a Torino, non infila due successi consecutivi in Serie A da aprile 2012: nella loro storia nel massimo campionato, i salentini non sono mai riusciti a vincere due partite di fila nelle prime quattro giornate disputate.
Il Lecce ha perso la prima partita casalinga di questo campionato: la squadra salentina ha iniziato l’ultimo torneo disputato in Serie A (2011/12) con quattro sconfitte interne.
Il Napoli ha segnato nove gol nelle prime tre partite di questo campionato: in Serie A, i partenopei hanno fatto meglio solo nel 1931/32 (10) e nel 1953/54 (11).
Nelle ultime 10 trasferte del Napoli in Serie A, si sono sempre segnati almeno due reti: 42 reti nel parziale, lo stesso numero di gol realizzati nelle precedenti 21 gare esterne dei partenopei.
Il Lecce ha effettuato 51 tiri finora (sei in meno del Napoli): soltanto cinque squadre hanno fatto meglio nei primi tre turni. Le altre due neopromosse, Brescia e Verona, sono rispettivamente ultima e penultima come numero di conclusioni tentate.
A Lecce ampio turn over
L’attaccante del Lecce, Diego Farias, ha segnato quattro gol contro il Napoli in Serie A, la sua vittima preferita nel massimo campionato: ai partenopei, il giocatore dei salentini ha rifilato la sua prima doppietta, nel novembre 2014.
Dries Mertens ha segnato 113 gol con il Napoli, portandosi a soltanto due reti di distanza da Diego Armando Maradona, attualmente al secondo posto tra i migliori marcatori partenopei (tutte le competizioni).
Lecce equivale a una chance. O almeno è quanto sperano una serie di giocatori che, come Milik, finora hanno trovato poco spazio sia in campionato sia in Champions. Con ordine: da Ospina a Malcuit, passando per Ghoulam e Maksimovic. Carletto è pronto a mischiare per benino carte e uomini in vista della trasferta di domenica, forte di una rosa talmente ampia da garantire cambi di qualità in ogni zona del campo. Candidati eccellenti a un turno di riposo (almeno dall’inizio)? Gente come Koulibaly e Fabian, tanto per fare due nomi. E a dirla bene, anche Mertens potrebbe godere di un turno di riposo.
IN DIFESA. E allora, i pensieri. Le alternative e le possibilità a disposizione di Ancelotti. Che tatticamente non ha ancora provato dopo la partita con i Reds, ma che ovviamente avrà le idee già abbastanza chiare in vista del doppio impegno ravvicinato Lecce-Cagliari. Domenica e poi mercoledì al San Paolo. Per cominciare, però, la trasferta leccese, da affrontare con una difesa che potrebbe anche vedere Ospina al posto di Meret: il portiere colombiano, abituato con l’Arsenal a giocare soprattutto in Champions, potrebbe griffare il suo esordio stagionale dopo aver trascorso la notte con i Reds in panchina. Stesso discorso per Malcuit, mai impiegato fino a questo momento: a destra potrebbe dare il cambio all’inesauribile Di Lorenzo proprio come Ghoulam, fuori dal primo tempo della sfida con la Juve, potrebbe subentrare al posto di Mario Rui. Al centro si candida l’inedita coppia Maksimovic-Manolas: anche il gigante Koulibaly potrebbe inizialmente accomodarsi in panca.
ALL’ATTACCO. La prima mossa relativa al centrocampo, invece, dovrebbe riguardare Zielinski: dopo la pausa in Champions, dove ha collezionato una mezzoretta scarsa entrando in corsa, Piotr dovrebbe rientrare dal primo minuto; con Fabian, sempre presente finora e sempre in campo dal primo all’ultimo istante, a riposo in vista delle prossime. Per la casella al fianco del polacco, testa a testa tra Elmas e Allan, con il macedone in vantaggio: il collega, infatti, è uscito piuttosto affaticato dalla sfida con il Liverpool. Per quel che riguarda l’attacco, a sinistra, nella posizione di esterno del 4-4-2 che in fase offensiva diventa 4-2-4, conferma in vista per Insigne, il capitano; il centravanti sarà Milik, perfettamente recuperato dall’infortunio muscolare rimediato in tournée negli States, mentre la scelta del suo partner è ancora in dubbio: alla fine potrebbe spuntarla Lozano.
Quattro volte Mertens, due Insigne, Callejon, Lozano e anche Llorente: il festival del gol azzurro è completo. Anzi no: manca ancora una voce del coro. Un uomo, probabilmente il più atteso dopo un’estate trascorsa ad ascoltare il nome di Icardi e ad affrontare una complessa trattativa di rinnovo: Milik. Sia chiaro, Arek è l’unico attaccante del Napoli a non aver segnato perché per il momento non ha mai giocato, anzi per la precisione è assente dal 7 agosto, ma le problematiche fisiche sono ormai un ricordo e Lecce è dietro l’angolo: domenica giocherà, dal primo minuto. Titolare. «Sono pronto». Garantisce lui.
Domenica a Lecce può giocare dall’inizio: l’ultima apparizione il 7 agosto negli States
34 Le reti in azzurro Quarta stagione con la maglia del Napoli di Arek Milik: trentaquattro i gol realizzati sinora in azzurro
CI SONO ANCHE IO. E allora, A.A.A.: l’annuncio. Sì, per raccontare gli ultimi eventi della storia del gigante polacco tormentato dai guai fisici è forse utile partire dall’immagine che lui stesso ha pubblicato e diffuso a mezzo social non più tardi di mercoledì. Il giorno dopo la partita, anzi la vittoria con il Liverpool che lui ha applaudito dalla panchina. La prima stagionale: «Grande emozione e grande risultato. Ma adesso subito testa al campionato. Sono pronto», il messaggio in calce a una foto che lo ritrae sorridente e carico, con tanto di pollice verso a completare il quadro della fame di calcio. Una dichiarazione non casuale: Milik precisa e puntualizza di esserci; di non essere sparito e di non aver alcuna intenzione di gettare la spugna al cospetto della concorrenza. Agguerritissima: Mertens, sempre micidiale e decisivo, e Llorente, la nuova arma in più di Carletto.
IL RITORNO. Finora, dicevamo, Arek non ha mai giocato: la sua ultima volta risale alla prima amichevole con il Barça negli States, a Miami, il 7 agosto. Poi, il problema al retto addominale e la lunga assenza: niente Fiorentina, Juve, Samp e Nazionale polacca, panchina con i Reds in Champions e finalmente il Lecce. Domenica: il giorno del suo ritorno annunciato in campo. Dal primo minuto: uno dei due attaccanti sarà Milik, la decisione è già presa, e ciò significa che per lui comincerà finalmente la stagione. Nonché la caccia a una rete che manca da aprile: così da non sentirsi ancora emarginato da una sinfonia offensiva che suona in crescendo sin dalla prima giornata di campionato.
GOL E CONTRATTO. Calcoli alla mano, Arek non segna dalla trasferta di Verona con il Chievo del 14 aprile: cinque mesi e 11 partite (7 della stagione precedente e 4 di quella appena cominciata). Astinenza lunga, per uno che vive di gol: 20, quelli realizzati nella scorsa stagione: diciassette in Serie A, due in Europa League e uno in Coppa Italia. Niente male come carnet, altro che storie. E sebbene De Laurentiis e Carletto abbiano sempre palesato stima e fiducia, la sua non è stata un’estate del tutto serena: lo spettro ingombrante di Icardi, innanzitutto, ma anche la questione contrattuale. In sintesi: lui ha sempre aspirato al raddoppio dell’ingaggio, mentre il Napoli non ha mai aperto a questa ipotesi. Inevitabili le rispettive perplessità, certo, ma ora le parti hanno ricominciato a dialogare per trovare un’intesa (l’attuale scadenza è giugno 2021). Cosa potrebbe aiutare Milik? Ovvio: le prestazioni e soprattutto i gol. Il modo migliore per fare breccia e per allontanare, una volta per tutte, l’ombra di Maurito.
fonte:corrieredellosèport