Mertens non si ferma piu’ a due passi dal grande Maradona
104 gol CAVANI Dal 2010 al 2013 ecco Edi
108 gol SALLUSTRO Dal 1926 al 1937 c’è Attila
113 gol Ciro MERTENS In azzurro dal 2013
115 gol MARADONA Dal 1984 al 1991 il Re
121 gol HAMSIK Al Napoli dal 2007 al 2019
Poi, dicono il destino: era già tutto scritto, solo che non ce n’eravamo accorti, non avevamo capito (niente). E, d’altro canto, come avremmo potuto: Villa Fiorita e Lovanio sono così distanti, come un extraterrestre e un umano. Poi qualcosa è successo e ora, guardateli, sono quasi l’uno al fianco dell’altro, due passi ancora e poi il DM fiammingo affiancherà il DM argentino, il dio del calcio, e gli resterà incollato con quello sguardo da scugnizzo che ormai gli si è stampato addosso. «Non ci credo». E ci sta che resti sbalordito anche lui, ora che è arrivato a centotredici reti e che possa cominciare a sovrapporre la propria immagine a quella d’un Cristo calcistico che gli si porrà sul podio, però lateralmente, per lasciargli lo spazio per il sorpasso. Mertens come Maradona, ma chi diavolo l’avrebbe sospettato appena due anni fa o anche tre, nel momento in cui Maurizio Sarri uscì dalla «depressione» nella quale era piombato per essersi ritrovato senza Milik, e dopo aver perduto Higuain appena tre mesi prima, e decise che se lo sarebbe inventato lui il centravanti. Ci aveva già pensato, a dire il vero, il 28 luglio del 2016, nel ritiro di Dimaro-Folgarida, in una pausa pranzo vissuta dinnanzi al taccuino di un cronista petulante arrivato per scandagliare il fondale del mercato e provare a scovare il nome dell’erede del pipita, mentre Milik già aveva preparato le valigie: però sembrava servisse anche altro, per esempio Kalinic o anche Bacca o semmai Icardi, del quale comparve l’ombra tra le pale di un elicottero sempre pronto a decollare. «Mi piace l’idea di tentare con Mertens, ma vediamo».
L’ORIGINE. Nelle nuvole di fumo, s’addensò un pensiero, rimasto lì per una novantina di giorni e poi scaraventato nel cuore dell’area di rigore avversaria senza indugio: è così che nasce un centravanti e si comincia a scrivere la Storia, perché adesso Diego Armando Maradona è a due reti, Marek Hamsik è a otto e nella «hall of fame» del Napoli c’è un posto ch’è stato prenotato da questo «monello» che ormai recita quasi in dialetto. «Uno stadio tutto azzurro mi ha fatto sentire come nel mare di Napoli». Si parte, destinazione nota, perché la rotta è tracciata e pure il futuro è segnato: ma Mertens l’aveva detto ad Hamsik, il giorno in cui il capitano decise di salpare verso la Cina. «Ti porterò via il record».
IL CONTRATTO. L’uomo dei sogni è varie cose assieme, mica solo un bomber, e la sua natura social l’ha spinto a lusingare quella città nella quale si è calato completamente, assorbendola per davvero persino nelle posture fascinose e anche un po’ oleografiche: la foto con un berretto da nostromo, che sta su Instagram, mentre guida un motoscafo nel Golfo di Napoli con il Vesuvio alle spalle, non è una «ruffianata» ma un gesto d’amore. E cosa volete che importi quel che accadrà il 30 giugno, quando potrebbe liberarsi a parametro zero e semmai lasciarsi (adesso sì) lusingare da vagonate di milioni di euro che potrebbero arrivare dalla Cina, dagli States o da qualsiasi angolo di questo Mondo?
fonte:corriereellsport