Napoli,Di Lorenzo obiettivo Nazionale
Dalla B alla Champions con una naturalezza spaventosa: personalità, quantità, qualità. «Ho chiesto a Di Lorenzo quante partite avesse giocato in questa competizione», la consacrazione di Ancelotti dopo il Liverpool. Sì, non un retroscena ma una promozione con lode: perché Giovanni, retrocesso con l’Empoli all’ultima giornata del campionato precedente, 114 giorni dopo ha esordito nell’elite d’Europa, con i campioni in carica, seminando tracce e impronte di altissimo livello. Sembrava un veterano, era un deb. Evidentemente predestinato: «Il Napoli ha inserito buoni giocatori come Manolas e Di Lorenzo», aveva detto Klopp alla vigilia con stima e rispetto. Acquisto super, per il momento, più giovane di due anni e più economico di Trippier, l’uomo che inizialmente sembrava seriamente candidato al ruolo di esterno destro. E ora? Beh, ovvio, la Nazionale: Mancini ha parlato di lui molto bene e poi l’ha fatto anche seguire al San Paolo con la Samp. La convocazione si avvicina.
STILE CALLEJON. E allora, la scalata. Il salto triplo: dalla B alla Champions, dicevamo. Con il valore aggiunto di essere diventato un uomo importante, e anche molto, nell’impianto di gioco di Carletto. Lo dicono i numeri: quattro partite stagionali, quattro presenze. Dal primo all’ultimo minuto nonostante la concorrenza doppia: Malcuit e Hysaj. Già, per il momento non ha avuto rivali. E d’accordo che all’Empoli era la normalità, come testimoniano le 38 presenze sui 39 impegni della stagione precedente tra campionato (37) e Coppa Italia, e tutte dall’inizio alla fine, ma la rosa azzurra è ampia e la concorrenza importante. A proposito: all’epoca saltò quell’unica gara per squalifica, non per infortunio o scelta tecnica. Stile Callejon.
CRISTIANO E MANé. Negli occhi di tutti, nell’immaginario comune, ovviamente è rimasta la prestazione con il Liverpool e la sfida faccia a faccia con Mané, mica uno qualsiasi, affrontato a viso aperto e senza alcun timore. Già: personalità da vendere e anche la capacità di coniugare fase offensiva e fase difensiva con buoni, a tratti ottimi risultati. Un esterno completo, capace finora anche di ricamare un assist con la Samp (a Mertens) e un gol con la Juve: quello dell’illusorio 3-3, della rimonta completa. Della notte dello Stadium, però, restano anche altre idee: fu lui ad affrontare Cristiano Ronaldo, il diretto avversario sulla fascia, e come nel caso di Mané le gambe sono rimaste ferme e la testa altissima.
LA NAZIONALE. Acquistato per 9 milioni di euro, 13 meno di quanto l’Atletico ha pagato Trippier, a 26 anni compiuti Di Lorenzo sta vivendo la sua favola. Il principe azzurro che più non si può: dopo il Napoli, infatti, il prossimo obiettivo è la Nazionale. L’Italia di un Mancini che per lui ha speso parole importanti – «Può essere una bella sorpresa» – e anche un osservatore: sabato con la Samp, al San Paolo, c’erano occhi puntati su di lui. Risultato? Neanche una piega: imperturbabile.
fonte:corrieredellosport