Onda di ritorno

8 settembre 2019 | 08:49
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Onda di ritorno

Primo premio al concorso “Il blu ed il verde: Erchie ci racconta”. Premio Letterario 2019

15 marzo, 17.04

OGGETTO: Affitto Casa Vacanza a Erchie

Gentile signora Pellegrini, grazie per l’interessamento per la mia casa vacanze.

La casa “Brezza di mare” è disponibile nel periodo da lei prescelto e sarò quindi lieto di ospitarla. Per formalizzare la prenotazione dovrebbe versarmi una caparra pari ad un terzo del costo totale dell’affitto. Sono a sua disposizione per eventuali domande. Cordiali saluti, Stefano

15 marzo, 19.31

OGGETTO: R: Affitto Casa Vacanza a Erchie

Gentile signor Stefano, grazie per la pronta risposta. Sono veramente contenta di poter fare una breve vacanza in un posto che ha per me un significato particolare.

In attesa di ricevere le sue coordinate bancarie mi piacerebbe capire se, sul posto, sarà lei a ricevermi ed eventualmente se può, avvenuto l’accredito, farmi avere l’indirizzo esatto della sua casa “Brezza di mare”. Buona serata, Leila Pellegrini

Il giorno dopo, 15.02

OGGETTO: R: R: Affitto Casa Vacanza a Erchie

Gentile signora Leila Pellegrini, purtroppo non abito a Erchie e non sarò io a riceverla per il check-in. Ho un fiduciario sul posto che la riceverà e le consegnerà le chiavi di casa. Le fornirò tutti i contatti non appena ricevo la sua caparra (in allegato le invio il mio IBAN). Contestualmente le invierò tutte le informazioni sulla casa ed i contatti del mio fiduciario. Per correttezza devo dirle che tra la casa e la spiaggia c’è una scalinata con un centinaio di ripidi scalini. Com’è la sua forma fisica? E quella dei suoi familiari? Riuscirà ad arrampicarsi sotto il sole lungo la ripida rampa di scale? Scusi l’impudenza … sono certo che lei sia una splendida signora nel pieno del vigore fisico ma, nel dubbio, meglio avvertire prima delle difficoltà che incontrerà a Erchie. Posso farle due ultime domande? E’ già stata in costiera amalfitana? Conosce Erchie? Cordialità, Stefano

Tre giorni dopo, 22.15

OGGETTO: R: R: R: Affitto Casa Vacanza a Erchie

Gentile Stefano, grazie per i dettagli fornitimi. Per quanto attiene alle scale devo dire che le suddette sono state il proscenio ideale delle mie scorribande, prima infantili, poi adolescenziali e, per finire, della mia prima giovinezza. Conosco bene quindi la Costiera Amalfitana e meglio ancora Erchie. Ritornarvi, per me, costituirà sicuramente una grande emozione perché, come detto nella mia precedente mail, questo paesino ha per me un significato particolare. Lei, piuttosto, che sembra non abitarvi, o perlomeno non abitarvi più, non avrà rinunciato, per caso, per via delle scale? Controlli cortesemente l’avvenuto accredito presso la sua banca e me ne dia riscontro, appena può. Buona serata, Leila

Cinque giorni dopo, 19.31

OGGETTO: Bonifico ricevuto

Buonasera signora Leila, grazie, ho ricevuto il bonifico e le confermo la prenotazione della mia casa vacanze. Così lei, per molti anni, ha fatto le vacanze estive a Erchie! Allora ci siamo senz’altro conosciuti! Purtroppo, nonostante mi sforzi di ricordare, il suo nome non mi dice niente. E’ vero, io non abito più a Erchie da molti anni ma lì sono nato e cresciuto e lì torno ogni estate anche se per brevi periodi. Mi sembra quindi strano che lei non conosca me ed io non conosca lei. Scavando nei suoi ricordi provi a farmi cenno delle sue vacanze a Erchie … forse riuscirò a inquadrarla. Mi piace l’ironia e la nonchalance con cui tratta la mia impertinenza sul suo aspetto fisico e forma atletica. Certo, le credo quando dice che le scale di Erchie erano il proscenio delle sue scorribande giovanili, certo … da ragazza … ma ora?  Sarà ancora in grado di scorrazzare su e giù per le scale? O dovrà fermarsi a rifiatare ogni dieci scalini? Mi perdoni, cara Leila … non me voglia … sto solo replicando ai suoi ironici dubbi sulla mia tenuta fisica nell’affrontare le scale erchietane.  In proposito posso garantirle che da ragazzo, andando su e giù dalla spiaggia, non camminavo, correvo … sempre … le scale le facevo sempre di corsa, dal Luvito alla Marina e viceversa, in discesa e in salita. Da ragazzo … però. J Cari saluti, Stefano.

Due ore dopo, 21.40

OGGETTO: R: Bonifico ricevuto

Buonasera, dalla curiosità che mostra verso la mia persona, di certo, la sua età psicologica non può essere che ancora giovanile, non c’è niente di male a chiedere, anche se di contro svela poco di lei. Per quanto mi riguarda non sono certo una “ragazza”, ciononostante le scale le faccio ancora, anche se non proprio baldanzosamente, direi che le affronto alquanto risolutamente! Come si dice se non ti aiuta il fisico, prova con la volontà! Anche io mi meraviglio che non ci siamo incrociati ad Erchie, in un così piccolo spazio! Ma se ben ricorda, in passato, bastava avere la comitiva in un Lido diverso che già si apparteneva a due mondi separati. La mia famiglia è approdata dapprima al Lido Sirena, per poi spostarsi da “Rafele”, per raggiungere altri villeggianti di Roma. Mi dica di lei dunque, chi frequentava? Leila.

Il giorno dopo, 23.05

OGGETTO: R: R: Bonifico ricevuto

Cara Leila, sono contento che lei mi attribuisca un’età psicologica giovanile. E l’età anagrafica? Non ci prova neanche ad indovinare?!  Giusto … è l’età psicologica quella che conta. Comunque la trovo sempre più intrigante e la mia curiosità continua ad alimentarsi.  Alcune informazioni su di lei cominciano a venir fuori: è di Roma, frequentava il lido Sirena e poi il Lido Adriana, da “Rafele”. Bene, un po’ per volta, se continuerà a rispondermi, scoprirò il suo volto. Da gentiluomo non mi permetto di chiedere la sua età. Provo ad immaginarla ad Erchie da piccola e poi da adolescente, in un certo periodo storico. Diciamo negli anni settanta. Ci ho azzeccato?

E’ vero, ha ragione lei, in ciascuno dei Lidi si formavano mondi a sé stanti, gruppi esclusivi di giovani affiatati. Ma oltre al mondo dei Lidi, riservato ai villeggianti, c’era il mondo dei ragazzi erchietani. Io facevo parte di questo mondo e, pur essendo a Erchie nei primi anni settanta, avevo ben pochi contatti con i ragazzi del mondo dei villeggianti anche perché ero molto timido.  Forse le ho affittato una barca per andare dietro Cauco o le ho servito una coca-cola se frequentava lo chalet Arcobaleno la sera.  Le ragazze dei ‘signori‘, come venivano da noi chiamati i villeggianti, per me erchietano erano forme eteree inavvicinabili. C’è però da dire che mi sono a volte innamorato, a senso unico, senza mai dichiararmi, di qualcuna di queste creature che ai miei occhi di ingenuo paesano apparivano bellissime e seducenti. Non credo però di essermi innamorato di una ragazza di nome Leila. Aspetto con impazienza una risposta dalla mia bella villeggiante. Badi bene … non sono più timido come un tempo. Stefano

Dopo 25 minuti, 23.30

OGGETTO: Tre domande aggiuntive.

Buonasera Leila, scusi se la disturbo ancora. Posso farle tre domande? Lei manca da Erchie dagli anni settanta? Cosa pensa di ritrovare tornando a Erchie dopo tanti anni? Non ha paura di rimanere delusa per lo scarto tra sogno e realtà?

Buonanotte, Stefano

Una settimana dopo, 23.05

OGGETTO:

Toc, toc …. Toc toc … C’è nessuno?  Leila ci sei? Sei arrabbiata con me? Perché non rispondi?

Un giorno dopo, 21.10

OGGETTO: Istruzioni per il check-in

Gentile signora Pellegrini, evidentemente ho esagerato con la mia curiosità e l’ho infastidita. Mi scusi. Non succederà più. In allegato le mando le istruzioni per il check-in ed i contatti del mio fiduciario sul posto.

Cordiali saluti e buona vacanza, Stefano

Due ore dopo, 23.13

OGGETTO: R: Istruzioni per il check-in

Sig. Stefano, grazie per le preziose ed esaurienti informazioni sul check-in.

Sebbene mi abbia messo in lieve imbarazzo con la sua insistenza, non è questa la ragione del ritardo nel risponderle: sono stata fuori per un convegno ed effettivamente non ho prestato attenzione che allo stesso. Mi spiace che lei ne sia rimasto male. Per farmi perdonare risponderò alle sue domande.

Cosa spero di trovare ritornando ad Erchie? Tracce del passato che non può tornare? Non credo. Spero di ritrovare ad Erchie quella semplicità di vita e quella bellezza che, da ragazzi, assorbivamo naturalmente senza particolare consapevolezza; sono curiosa di vedere se a tanti anni di distanza, io sia capace, stavolta attivamente, di nutrirmi della semplicità e della bellezza naturale racchiusa in quello scrigno. Non nego che ho di certo un po’ paura di trovare Erchie stravolta. In genere, specialmente al Sud, i luoghi non sono ben manutenuti ed anche il fascino che Erchie esercitava su di me, quale giovane villeggiante, potrebbe essere svanito anche a causa della perdita naturale del punto di vista giovanile, ma è d’obbligo rischiare. Questo luogo ha rappresentato molto per me, ho bisogno di verificare se quel significato era strettamente legato solo alla mia giovane età, dove tutto ciò che si guarda è luminoso per quella luce proiettata dagli entusiasmi della condizione giovanile. Insomma, queste le mie aspettative, sono per lei sufficienti? Debbo aggiungere che per una villeggiante come me i ragazzi erchietani erano assorbiti nella magia del luogo, e li ricordo tutti ad uno ad uno, e se non mi ricordo di lei, significa che non ci siamo incontrati o, più verosimilmente, avevamo forse età diverse e per questo inconciliabili. Mi ha perdonato? Spero di sì, niente di disarmonico vorrei si frapponesse tra me ed il luogo che, nel mio cuore conserva ancora tutte le iridescenze di un “orecchio di mare” trovato sulla spiaggia e gelosamente custodito per rallegrare il grigio inverno romano. Buona serata, Leila

Il giorno dopo, 21.10

OGGETTO: Sono contento …

Gentile signora Leila

Sono stato molto contento di ricevere la sua mail. Ha ragione, sono stato insistente ma, mi creda, non volevo essere scortese e invadente. Ero mosso solo da curiosità. Essendo andato via da Erchie da molti anni e continuando, dopo tanto tempo, a sentirne la mancanza, mi è sembrato di intravedere in lei un’anima con i miei stessi sentimenti di nostalgia. Volevo insomma confrontare i miei sentimenti e i miei ricordi con i suoi. Quello che mi manca più di tutto è il mare di Erchie: le trasparenze dietro ‘Caugo’ con le posidonie scure e le rocce bianche piene di ricci; la brezza che al mattino, verso le undici, cominciava ad increspare appena la serena calma delle acque nell’insenatura di Erchie; la schiuma sulle onde impetuose spinte dal maestrale che, nel pomeriggio, da dietro la punta del tommolo, soffiava verso Salerno; i cavalloni dello scirocco che possenti si infrangevano a volte sulla spiaggia e contro gli scogli della torre. Che meraviglia il mare di Erchie! L’ho sempre pensato come un misterioso organismo vivente, a volte placido e sognante, a volte incazzato e furioso. Ho il mare di Erchie nel sangue, cosa paradossale per uno che come me soffre il mal di mare. ?

Sì, capisco benissimo le sue motivazioni per tornare a Erchie ma ho paura che ne rimarrà delusa non solo per il degrado dell’ambiente ma soprattutto perché non indosserà gli occhiali della gioventù e dell’entusiasmo e vedrà tutto sotto la cruda luce della realtà. Spero per lei di sbagliarmi! E’ sicura di aver conosciuto tutti i ragazzi di Erchie ad uno ad uno? Allora io sono uno di quei ragazzi. Non si ricorda di un certo Stefano, ma conosce il mio soprannome da ragazzo? Io purtroppo non ricordo una ragazza di nome Leila perché, come le ho detto, non ho mai socializzato con le villeggianti. Ma forse ha ragione lei: la differenza di età negli anni dell’adolescenza segna molto bene i confini di interesse e noi forse eravamo fuori delle reciproche cerchie di amicizia. Avremmo allora una differenza di età importante? A mio svantaggio? Credo proprio di sì. L’arcano mistero si svelerebbe solo se decidessimo di scoprire la nostra età. Cosa che ci guarderemo bene dal fare. Vero? E’ troppo bello dare spazio alla fantasia.

Perdonarla? Di cosa? Sono io che sono stato impudente. Sono io da scusare. Ho riletto le mie passate mail e ho capito che era facile per lei equivocare le mie frasi per tentativi di flirt. Non è così. Non abbia paura: non ho alcuna intenzione di flirtare con lei anche perché penso che lei abbia un marito ed una famiglia. Ciò detto devo aggiungere che sarei lieto di continuare questo scambio di “emozioni” erchietane via mail. Se vuole mi scriva ancora. Un cordiale saluto, Stefano

Due giorni dopo, 10.00

OGGETTO: Cercando le tracce

Gentile signor Stefano, ebbene … bando alle incomprensioni perché, a pensarci bene, lei ed io abbiamo una cosa in comune che va oltre la nostalgia per un luogo. Siamo di fatto due esuli costretti per motivi diversi ad abbandonare un luogo con una magia speciale. Avendola vissuta sappiamo cos’è questa magia e come ci faceva sentire. Di quel sentimento vogliamo cercarne le tracce anche se sappiamo, in fondo al nostro cuore, che non ritroveremo che quelle … le tracce. Ma quel cercare è già un atto poetico e su questa poesia avremo sicuramente di che raccontarci. Cordialmente, Leila

Il giorno stesso, 18.15

OGGETTO: R: Cercando le tracce

Cara Leila, ho deciso che la sintonia dei nostri sentimenti mi dia il diritto di dirle “cara” e di passare al tu. Sei d’accordo? Allora nella prossima mail mi chiami caro Stefano? ?

E’ vero! Anche solo il ritrovare in memoria le tracce della magia è un esercizio che smuove sentimenti profondi. Avanti allora con i ricordi della magia erchietana. Sarò fuori città per qualche giorno non per lavoro ma per una questione che potrei definire “personale”. Nel paesino dove vado non so se c’è copertura internet. Se non ti rispondo prontamente sai perché. A presto, Stefano.

Il giorno stesso, 21.30

OGGETTO: R:R: Cercando le tracce

Caro Stefano, sì, va bene  …  mi sembra giusto passare al tu.

Ti racconterò una delle mie prime magie ovvero uno di quei momenti in cui, in certe circostanze, si manifesta a noi qualcosa di molto profondo che va ad incidersi profondamente e definitivamente nella memoria consentendoci un balzo di consapevolezza. Ti sembra troppo difficile? Non credo, prova a verificarlo tu stesso. Avevo all’incirca 7 anni e sulla spiaggia del Lido Sirena dopo i primi temporali e mareggiate di fine agosto scrutavo i ragazzi erchietani in cerca di oggetti d’oro perduti in mare dai villeggianti. Li ammiravo per la loro destrezza e agilità, li vedevo esibirsi in ripetuti virtuosismi, erano ai miei occhi dei piccoli Dei acquatici. Il mio orizzonte personale, invece, era confinato alla battigia dove, comunque, mi veniva offerto del tutto gratuitamente un piccolo mondo.

Tra le alghe assiepate a riva dalla mareggiata scoprivo, impigliati, dei piccoli pesci piatti e argentati che stretti tra le mie mani a scrigno si dibattevano disperati. Li tenevo solo un po’ per sentire l’emozione di quel fremito, quel sussulto di vita tangibile e li rimettevo poi delicatamente in acqua. Più raramente trovavo minuscoli cavallucci di mare, li ospitavo un po’ nel mio secchiello, li guardavo incantata muoversi nell’acqua con il loro incedere misterioso ed ipnotico. I loro beccucci mi sembravano protesi a baciare le mie dita e mi immaginavo di parlare con loro. Quelli erano momenti di pura gioia che si consumavano lì, e mentre gli adulti, distratti, chiacchieravano intorno a me di quotidianità, io ero completamente immersa tanto profondamente in quel divenire da sentirne ancora adesso, ripensandoci, la sensazione di vertigine. Nel ricordare oggi quell’atmosfera fantastica mi chiedo e ti chiedo: non c’eri per caso anche tu tra quelle piccole divinità scugnizze in cerca di tesori smarriti? Cari saluti, Leila

PS: Sono troppo curiosa se ti chiedo dove vai?

Tre giorni dopo, 23.10

OGGETTO: Notti magiche

Cara Leila sono appena rientrato con il morale sotto le scarpe: mi sento avvilito e arrabbiato al tempo stesso. Nella tua ultima mi chiedevi … dove vai? … ebbene, sono stato a trovare la mia compagna o meglio, a questo punto, dovrei dire la mia ex-compagna. Ma non voglio annoiarti con le mie questioni sentimentali … torniamo alle magie erchietane. Mi sembra di vederti mentre cammini a piedi nudi sulla battigia con gli occhi sgranati a fissare il miracolo di vita che si dibatte tra le tue piccole mani. Sì, io sono lì a tuffarmi dagli scogli insieme agli scugnizzi erchietani smilzi e scuri per l’abbronzatura di un’intera estate. Non ti ricordi che una volta ti ho sorriso? Scherzo, ovviamente.

E’ vero però che da giugno a settembre la spiaggia e il mare di Erchie erano la ribalta della mia vita da scugnizzo. Partite di calcio infinite sulla sabbia, palleggi sul bagnasciuga, a pesca di tonnetti e palamiti, con la maschera a cercare polpi o ricci, sugli scogli per cozze e patelle. Sempre a sguazzare in acqua con tuffi, nuotate e immersioni. E la sera? La notte?

Di notte, a volte, il mio spirito romantico mi portava a cercare la solitudine. Ho ancora un ricordo vivissimo di quando andavo da solo sugli scogli della torre con solo la luce delle stelle ad illuminare i difficili passaggi tra le rocce aguzze.  Andavo avanti sugli scogli intorno alla torre fino a quando la musica proveniente dal jukebox dello chalet non si acquietava nel mormorio dolce e ipnotico dello sciacquio del mare tra gli scogli. Mi sedevo allora su uno spuntone degli scogli a mirare il misterioso organismo nero che, addormentato, respirava sotto di me lento e quieto. I misteri delle sue profondità e l’estensione infinita fino all’orizzonte e oltre mi facevano sentire piccolo piccolo. Poi alzando lo sguardo al cielo, alle miriadi di stelle nel cielo nero senza luna, una sensazione mistica di appartenenza mi gonfiava il cuore di emozioni incredibili. Non ero più l’insignificante creatura seduta sugli scogli, ero io stesso qualcosa di grandioso, ero parte di quella meraviglia, ero stella, mare, universo. Il mio respiro era il respiro del mare, la luce delle stelle l’abbraccio di Dio. Tutto era armonia, pace ed io mi sentivo in comunione con l’universo. Che magia! Il mio animo si gonfiava di strane emozioni che ancora oggi non riesco ad esprimere pienamente.

Mentre gioivi tenendo tra le mani il pescetto (credo che fosse una ‘pettenessa’), ti meravigliavi dell’indifferenza degli altri. Anch’io ho provato spesso la stessa sensazione. Ricordo che li paragonavo, gli altri, all’asin bigio della poesia di Carducci, che “…  a brucar serio e lento seguitò” nonostante il fracasso del treno che passava. Come mai, indifferenti alla magia e al miracolo, gli altri seguitano a “brucar seri e lenti” come se niente fosse? Ti abbraccio, Stefano.

PS: crescendo non è che anche tu hai preso “a brucar seria e lenta?”

Due giorni dopo, 13.30

OGGETTO: Un ciuchino indifferente

Penso che sia normale che le persone, gli altri, ci sembrino dei “brucatori seri e lenti” quando noi invece ci sentiamo come “accesi” di luce radiante. Ho idea che, di tanto in tanto, ciò succeda a tutti ma non a tutti contemporaneamente. Immagini cosa succederebbe se, allo stesso tempo, tutti ci sentissimo poeti e, talvolta, eroi? Forse il caos!?  Saremmo tutti degli hippies ad oltranza? Scherzo naturalmente! Ma forse non del tutto! Non so tu, ma io non mi sento affatto speciale! Anzi sono quasi contenta di sentirmi e riconoscermi ‘una qualsiasi’ assolutamente uguale ai più! Questa consapevolezza mi fa sentire in compagnia e mi dà una quasi garanzia di non prendere me stessa mai troppo sul serio. Ma anche se alla fin fine non sono mai stata un indifferente ciuchino io cerco conferme nel tran-tran quotidiano. E’ nella mia indole immedesimarmi nei miei simili, gli altri ciuchini. Mi piace piacere pur senza necessariamente compiacere ma non è sempre facile come appare.

Il lavoro, l’ambiente, la famiglia richiedono continui compromessi anche se, per mio conto, avrei un caratteraccio o almeno così dicono. Ma un saggio una volta mi ha detto che, a parer suo, a chi in modo eclatante possiede un caratteraccio, in genere, nessuno glie lo fa notare! Se a me lo dicono spesso credo allora di non avere poi un così brutto carattere.

Cosa mi dici di te? Chissà perché ma ti immagino come un orso solitario segregato in uno scuro antro sicuro. E’ così? Pensi che io potrei comprenderti? O ti ritieni imperscrutabile? Buona notte, Leila

Il giorno dopo, 21.10

OGGETTO: L’orso solitario

Cara Leila

Utilizzo le tue mail per costruirmi un’immagine di una creatura ideale, fantastica e irreale. Questa creatura immaginaria, guarda un po’, mi piace un sacco: ha un carattere solare e socievole, si trova bene in compagnia a ridere e scherzare con tutti, è intrigante, estroversa, ironica e curiosa al punto da tenere contatti con un orso sconosciuto. Ora mi sembra che tu stia provando a rovinare l’immagine fantastica che ho di te. Scrivi: ‘sono contenta di sentirmi e riconoscermi “una qualsiasi” assolutamente uguale ai più ’. Ma tu non sei una qualsiasi! Quando mai! Tu sei unica e certo non hai bisogno di compiacere per piacere.

Veniamo a me.  Ci hai quasi azzeccato, come hai fatto? Sono imperscrutabile? Dipende da chi scruta. Sono un orso solitario autosufficiente ed egocentrico? Fino ad un certo punto. Di certo non mi sento uno qualsiasi e non sono molto propenso ad adattarmi agli altri, alle loro opinioni e giudizi. Penso che questo sia un mio limite specie quando si tratta di stabilire rapporti interpersonali … per relazionarsi è necessario uscire dall’antro sicuro. Un abbraccio, Stefano

Il giorno dopo, 15.45

OGGETTO: R: L’orso solitario

Caro Stefano, credo che quella sensazione di isolamento dagli altri ed insieme di amplificazione dei propri sentimenti sia presente in varie fasi della vita. Mi sentirei infatti di dire che nel proprio cammino persistano due direzioni: la prima che riguarda la ricerca della nostra autenticità ed unicità, e la seconda che si connota con la tensione verso l’adattamento al mondo ed in definitiva, agli altri. La prima ci radica nella profondità e la seconda ci rassicura e confidiamo ci protegga dall’isolamento. Di certo siamo tutti UNICI! Ciononostante aneliamo ad essere riconosciuti e confermati dagli altri! Forse è questo anche il motivo psicologico che ci fa amare chi ci corrisponde, chi ci conferma e ci comprende. Anche io, da questo punto di vista, non rappresento un’eccezione e vengo continuamente aggiustando queste opposte direzioni. Leila

Il giorno stesso, 22.50

OGGETTO: L’amore di sé

Cara Leila, hai proprio ragione … siamo sempre in bilico tra l’introversione, l’amore di sé da una parte e l’apertura verso gli altri, l’amore del prossimo, dall’altra. E’ ovvio … ognuno di noi ha una predisposizione psicologica verso l’introversione o l’estroversione ma qualcuno non ricordo chi ha scritto che l’altra faccia dell’amore di sé e un sé disperatamente bisognoso d’amore. Ti vedo sai … so cosa stai pensando … ti dico subito che non sei autorizzata a immaginare che questo sia il mio caso. J

Cara Leila … ma che discorsi stiamo facendo? Parliamo di rapporti sociali, di psicologia, di filosofia … ma non ti rendi conto che non sappiamo niente l’uno dell’altra? Cerchiamo di leggere tra le righe, tra le parole, per tentare di capire con chi abbiamo a che fare. E al tempo stesso stiamo ben attenti a non rivelare niente di veramente importante. Non mi hai detto niente di te, della tua vita: sei sposata, hai figli, che lavoro fai? Addirittura non mi hai detto con chi vieni in vacanza a Erchie. Vieni forse con il tuo amante? 😉 Baci, Stefano

Il giorno dopo, 19.45

OGGETTO: R: L’amore di sé

Ciao Stefano,

Io non ho detto niente di me ma neanche tu hai detto niente di te. Evidentemente stiamo giocando con la nostra immaginazione. Forse inconsciamente pensiamo che sia più intrigante costruirsi un’immagine ideale dell’altro piuttosto che confrontarsi con la cruda realtà. Così puoi vedermi bella, seducente, giovane, affascinante, libera. Ma quanto a lungo possiamo giocare con la fantasia? Prima o poi dovremo verificare se il nostro interesse reciproco si nutre solo di posta elettronica. Il rischio è però grosso … il nostro reciproco interesse sopravvivrebbe? L’aspetto fisico, l’età, il tono della voce e tanti altri piccoli dettagli (in testa hai pochi capelli sparsi? Hai la pancia?) possono far svanire in un lampo ogni interesse, ogni seducente fantasia sentimentale. E’ meglio evitare allora ogni tentativo di far uscire i due immaginifici personaggi dalla casella di posta elettronica. Che ne dici? Concordi? Leila

Il giorno stesso, 23.15

OGGETTO: Ci sentiamo per telefono?

Cara Leila, concordo solo in parte, un incontro potrebbe essere prematuro e deludente … meglio evitare. Un passo avanti però potremmo farlo comunque: ti propongo di sentirci per telefono. Facciamo così. A te piacciono le bollicine o del buon vino rosso? Sei tipo bollicine, vero? Ci diamo appuntamento una sera, tu con flûte di champagne o di franciacorta, io con una buona coppa di Valpolicella riserva, seduti comodi sui nostri rispettivi divani e facciamo quattro chiacchiere. Ti va? Lascio a te l’iniziativa di fissare l’appuntamento telefonico. Devi promettermi però che non mi chiederai per telefono quanti capelli ho in testa e se ho la pancia. Un abbraccio, Stefano

Il giorno dopo, 19.10

OGGETTO: R: Ci sentiamo per telefono?

Sei proprio sicuro di volere uscire dalla casella di posta elettronica? Guarda che poi, fuori dall’antro sicuro, ti ritroverai indifeso con il ventre molle allo scoperto come un paguro. Scherzo ovviamente. Va bene, sono d’accordo, sentiamoci per telefono ma di mattina e senza il supporto dell’alcol. Ti va bene domenica prossima alle dieci? Fammi sapere. Sono improvvisamente diventata impaziente. Leila

Il giorno stesso, 20.32

Cara Leila, anch’io non vedo l’ora di sentire la tua voce. D’accordo aspetto la tua telefonata dopodomani alle dieci di mattina. Credo che all’inizio io sarò un po’ teso e a disagio …  ultime tracce della timidezza giovanile? Cercherò comunque di impostare una tonalità di voce calda e sensuale … mi troverai affascinante, brillante ed estroverso. J Baci, Stefano

Dopo sette giorni, 23,45

OGGETTO: Proposta indecente

Carissima, sono dieci giorni ormai che ci sentiamo per telefono anche due volte al giorno. Voglio dirti che sono felice di sentire la tua voce e aspetto sempre con impazienza l’ora della telefonata. Non c’è ombra di dubbio che tu mi piaci un sacco anche se, al telefono, rimani ancora misteriosa ed evanescente. Ecco, voglio allora farti una proposta indecente: incontriamoci di persona! Non vedo l’ora. Che ne dici? Se sei d’accordo decidiamo con calma dove e quando. Baci, Stefano

Il giorno dopo, 10.30

OGGETTO: R: Proposta indecente

Caro Stefano, che strano! Sarò sincera con te, anche se rischio di farmi prendere per pazza debbo confessarti che la tua proposta mi ha prodotto un certo effetto.

Ho provato un senso di spaesamento e di estraniamento e proverò a spiegartene meglio il perché. Come sai, c’è stato un tempo nel quale per andare “dietro Cauco” si accedeva, quasi carponi, attraverso un foro della roccia oggi murato. Quando ci andavo mi sembrava, per dirla con un linguaggio moderno, di “entrare in un’altra dimensione”; nel passare attraverso “il buco” infatti tutto cambiava: la temperatura, i profumi, l’ombra umida ed i sassi freddi sembravano portare ad un luogo primordiale e misterioso. Per me era un mondo a parte che mi attirava ed insieme mi turbava per quel senso di “altrove” che promanava. Penserai che rispetto alla tua proposta di incontrarci il paragone sia sproporzionato ma, ti assicuro, per me non troppo. L’eventualità del nostro incontro mi fa l’effetto di quel passaggio repentino tra la luce di quegli ancora assolati pomeriggi Erchietani verso quell’ombra improvvisa capace di cambiare la percezione del proprio sentire. Ci ho pensato a lungo, ma sì, ho deciso, correrò il rischio, sono d’accordo per l’incontro. Un abbraccio, Leila

Il giorno stesso, 13.12

Oggetto: R: R: Proposta indecente

Ciao cara, non vedo l’ora di entrare con te nell’altra dimensione, nell’altrove sconosciuto. Incontrarci per te sarà come il passare all’ombra intima, sensuale e riservata che sperimentavano le coppie che andavano “dietro Caugo”. Per me sarà l’inverso, uscirò dall’antro scuro dell’orso solitario all’aperto della luce del sole.

Ci sentiamo al telefono per decidere dove e quando ci vedremo. A stasera alla solita ora. Un abbraccio affettuoso. Stefano.

Lunedì, 16 MAGGIO

11:54 – Leila:Buongiorno Stefano! Anche oggi splendida giornata, sto quasi valutando la possibilità di venire dal venerdì pomeriggio, pur lasciando (niente paura!) il nostro appuntamento così com’è, cioè per sabato. Che ne dici?

11:58 – Stefano:    Buona giornata anche a te cara. Che paura mi hai fatto prendere con la tua minaccia di venire prima … ?! Forse sei tu che ti sei spaventata al pensiero ? di venire prima. Io no di certo!

12:01 –  Stefano:   Comunque è giusto quello che proponi … cioè di mantenere l’appuntamento per il nostro primo incontro al pomeriggio di sabato. Venerdì ho dei parenti in visita e vanno via sabato mattina.

12:04 – Leila:        Magnifico! Se trovo posto in albergo arrivo venerdì e mi faccio una giornata di mare!

12:05 –  Stefano:   Controlla il Meteo: se è bel tempo vieni senz’altro venerdì. Puoi fare il bagno al lido dell’albergo. Ci sentiamo stasera.

17:55 – Leila:        Ciao. Io sono appena rientrata a casa stanca dopo aver fatto un po’ di marcia: sono una schifezza! Ma migliorerò.

17:56 –  Stefano:   Ciao Leila io sono rientrato solo adesso a casa. Vuoi fare due chiacchiere?

21:38 – Leila:       Certo, chiama tu. Ma hai già cenato?

Martedì, 17 MAGGIO

11:05 – Leila:        Grazie! Bellissima foto! Passeggiata romantica?

12:01 –  Stefano:   No …. ero in macchina per  andare a Maiori e mi sono fermato prima di Capo d’Orso per fare la foto

12:24 – Leila:        Ho già prenotato l’albergo per due notti!

12:24 –  Stefano:   ? Brava! Quindi arrivi venerdì e riparti domenica?

12:25 – Leila:        Sì, poi mi fermo per un giorno a Napoli da un’amica.

12:32 –  Leila:       A proposito di Capo d’Orso, quando ero ragazzina, quei diavolacci della comitiva dei grandi (insieme ai miei fratelli) mi facevano fare la straniera che diceva di volere andare a Capo Torzo!

12:34 –  Stefano:   Facevi la tetesca? Io antare capo torzo? Mi sembra di vederti ?

12:34 –  Stefano:   Anche noi antare capo torzo zum abendessen. Già prenotato.

17:24 – Leila:        A cena? Bene! Io contenta! ?  Anzi … io kontenten

17:24 – Stefano:    Bene, bella tetesca J

23:10 – Leila:        Chiami tu per la buonanotte?

Mercoledì, 18 MAGGIO

10:19 – Leila:        Ciao, qui brutto tempo ?

10:19 – Stefano:    Qui è ancora bel tempo. Sei a Roma?

11:27 – Leila:        Certo, e per di più in ufficio!

11:34 – Stefano:    Chiedevo perché se è brutto ora a Roma ho paura che sarà brutto anche qui in serata.

23:02 – Stefano:    Ciao cara. Sono già a letto. Giornata stancante.

23:03 – Leila:        Ma dove sei in casa, sotto o sopra?

23:03 – Stefano:    Sopra.

23:03 – Leila:        Non equivocare!

23:03 – Stefano:    ??

23:04 – Leila:        Sorridiamo un po’… Sono una scugnizza …anche se “mi disegnano” come una signora.

23:05 – Stefano:    Ci credo … la mia scugnizza tetesca.

23:05 – Stefano:    Non sarai dei gemelli anche tu?

23:06 – Leila:        Forse un po’, dato che non conosco l’ascendente.

23:06 – Stefano:    L’astrologia … solo stronzate …

23:07 – Leila:        Sì certo! Sì tratta di stupidaggini, ma che faremmo senza stupidaggini?

23:08 – Stefano:    Giusto …

23:09 – Leila:        È tutto il giorno che mi dibatto tra verifiche fiscali ed ispezioni privacy, uffa!

23:09 – Stefano:    Povera. … non ti invidio.

23:10 – Stefano:    Cmq  ascendente?

23:11 – Leila:        Ascendente oca!

23:11 – Stefano:    ?? Sei forte stasera.

23:11 – Leila:        Dai! Sono contenta. Ci aspetta capo torzo!

23:12 – Stefano:    ?? Mi fai ridere troppo.

23:12 – Leila:        È bello ridere. Fa fresco a Erchie?

23:13 – Stefano:    Ci sono 17 ‘crati’ adesso, cara la mia ‘tetesca’.

23:13 – Leila:        …ridera’, riderà, riderà , te la ricordi ?

23:14 – Stefano:    Little Tony a tutto volume sul jukebox dell’arcobaleno? Al mitico Chalet detto anche la Pista.

23:14 – Leila:        Che tempi!

23:14 – Stefano:    Mentre scendevi per le scale della chiesa tutta apparata … come mi dicevi al telefono.

23:15 – Leila:        L’Iva giuliva

23:15 – Leila:        L’oca!

23:15 – Stefano:    ??

23:15 – Leila:        Questo correttore è folle

23:15 – Stefano:    L’Iva giuliva è strepitosa ?

23:16 – Leila:        Che poesia.

23:16 – Stefano:    Anche il correttore si dà da fare stasera ?

23:16 – Leila:        Fa le rime.

23:17 – Leila:        Spero di ridere presto e di più. Buona notte

23:18 – Stefano:    Si, notte.

23:18 – Leila:        Sogni comici.

23:18 – Stefano:    Anche a te ??

23:18 – Leila:        ?

23:19 – Stefano:    Questo bacio sensuale non mi farà dormire.

23:20 – Leila:        ?

23:21 – Leila:        Non sono troppo esperta di emoticon, non ci contare sull’intenzione!

23:22 – Stefano:    E ti pareva …

23:22 – Leila:        Per quanto mi impegni non trovo mai la faccina giusta!

23:23 – Leila:        Buona notte sul serio.

23:27 – Stefano:    Certo. Buona notte. Stavolta con un bacio più casto.

23:27 – Leila:        Bravo bambino.

23:27 – Leila:        Bisou

Giovedì, 19 MAGGIO

13:26 – Leila:        Buongiorno Stefano! Bella foto! E’ Villa Cimbrone di Ravello?

14:15 – Stefano:    No.  Guarda meglio.

14:44 – Leila:        Hai ragione, non è lei!

14:46 – Stefano:    Infatti è Villa Rufolo sempre a Ravello.

15:50 – Leila:        Ricordo che a Villa Cimbrone facevamo chiudere gli occhi agli ospiti sino all’affaccio del belvedere e poi dicevamo di aprirli! Rimanevano senza fiato! Ci divertivamo con poco!

15:52 – Stefano:    Sarebbe anche pericoloso se uno soffre di vertigini.

16:08 – Leila:        Hai ragione ma era esaltante guardare la meraviglia nei loro occhi!

20:43 – Stefano:    Sono sulla spiaggia. È incredibile il silenzio e la pace all’imbrunire in riva al mare.

20:44 – Leila:        Ti invidio un po’…

20:44 – Stefano:    Oggi bel tempo … previsioni per sabato?

20:45 – Leila:        Sabato bello con temperature fino a 25 gradi. Dicono che poi domenica pioverà. In tal caso vado a Napoli.

20:46 – Stefano:    Oppure andrai a visitare l’orto botanico a Salerno.

20:47 – Leila:        È un ipotesi.

20:48 – Stefano:    Dipenderà dall’umore con cui ti svegli.

20:48 – Leila:        Vedremo, per ora è fosco, sono ancora in ufficio!

20:49 – Stefano:    ?. Chiama quando sei a casa stasera.

Venerdì, 20 MAGGIO

08:55 – Leila:        Buongiorno. Mi chiami tu?

08:55 – Stefano:    Buongiorno cara! Il giorno fatale è alle porte J  Certo chiamo io.
12:10 – Leila:        Ciao, dove vai oggi?

12:10 – Stefano:    Sono già a Positano con amici. Ti chiamo appena rientro.

12:32 – Leila:        Ok, stai tranquillo, quando puoi ci sentiamo. Nel pomeriggio parto per Salerno.

18:10 – Stefano:    Sei ancora in ufficio?

18:12 – Leila:        No, sono in stazione a Roma. Ti chiamo quando arrivo a Salerno.

20:11 – Leila:        Ciao caro. Sono in albergo al Baia … vado a cenare.

20:24 – Stefano:    Ben arrivata e buona cena.

20:33 – Stefano:    Ci sentiamo più tardi?

20:38 – Leila:        Sì, ho una fame da lupo! Chiama tu quando vuoi.

20:41 – Leila:        Spaghetti con colatura di alici! Tu?

20:43 – Stefano:    Parmigiana di melanzane. Come ti sembra l’albergo?

20:47 – Leila:        Vecchiotto ma con fascino.

20:48 – Stefano:    Ti lascio mangiare. … a dopo.

20:48 – Leila:        Certo, a dopo.

21:40 – Stefano:    Finito di cenare? Ti chiamo?

Sabato 21 MAGGIO

08:49 – Stefano:    Buongiorno cara, dormito bene?

08:55 – Leila:        Certo

11:16 – Stefano:    Bellissimo panorama. L’hai scattata dalla tua stanza?

11:17 – Leila:        Sì. ‘Sto buono situata’! Ora sono però giù in spiaggia.

11:19 – Stefano:    Fai il bagno? A Erchie sono in tanti in acqua.

11:31 – Leila:        Non credo, l’acqua è fredda

11:32 – Stefano:    Ho la lavatrice in funzione, dopo devo stendere la biancheria e poi mi faccio vivo.

11:34 – Leila:        La bella lavanderina!

11:39 – Stefano:    C’è poco da sfottere ?

11:46 – Leila:        Senti, ma stasera come fai senza partita?

11:47 – Stefano:    Stasera siamo a cena a Capo d’Orso … che c’entra la partita?

11:48 – Leila:        Ma sei tifosissimo?

11:48 – Stefano:    Sì, tifoso del Napoli ma la partita passa in secondo piano. Avremo cose più importanti da fare 😉

11:49 – Leila:        Appizzeremo le orecchie

11:49 – Stefano:    Anche tu tifosa del Napoli?

11:52 – Leila:        Non tifosa ma modesta simpatizzante …  in realtà non mi importa molto del calcio.

11:56 – Stefano:    Finalmente è partita la centrifuga della lavatrice. Era ora.

11:59 – Leila:        Chiamami quando parti.

14:47 – Stefano:    Sono a Vietri. Non ti sentivo bene al telefono … mi confermi che mi avverti quando ti avvii dall’albergo verso Vietri? Cosi ti vengo incontro.

14:56 – Leila:        Sono pronta … parto adesso … ho una giacca bianca.

14:56 – Stefano:    Ok … mi avvio anch’io … vediamo se mi riconosci … ho i pantaloni corti ?

23:45– Leila:        Grazie ancora Stefano! Magnifica cena e magnifica serata! ?

23:46 – Stefano:    Buonanotte cara. Incontro e serata indimenticabili. Il bacio finale sotto le stelle… un sogno ad occhi aperti. Grazie a te cara  ?❤

23:47 – Leila:        Un caro abbraccio, ripeteremo.

23:47 – Stefano:    TVB (come dicono i ragazzi ) J

23:48 – Leila:        E sii prudente in strada domani sulla via del ritorno! Anch’io Tvb.

23:49 – Stefano:    Ti abbraccio. Sogni d’oro.

23:49 – Leila:        Andiamo a letto con un gentile germoglio nel cuore. Buona notte caro.

23:50 – Stefano:    Lo coltiviamo questo tenero germoglio?

23:50 – Leila:        Già vive della sua fragile natura. Riposati davvero, troppe emozioni oggi! ?

Antonia Maria Pia Dimita