Il presidente della Figc e il ministro Spadafora -nuovo modello anti-razzisti
Gravina: «I giocatori potranno denunciare le offese» Meno responsabilità per i club grazie alla tecnologia
Non c’è più il governo gialloverde, ma il mondo del calcio ha trovato nell’incontro con il neo ministro per lo sport Vincenzo Spadafora la stessa disponibilità ad affrontare – e risolvere – gli argomenti “caldi”, oggetto di confronto negli ultimi mesi con l’ex sottosegretario Giorgetti. Il fronte anti-razzismo è compatto e lo guida il presidente Figc Gravina: pene certe per chi infrange le regole e per le società conniventi; un progetto educativo, un percorso condiviso che dovrà necessariamente coinvolgere anche il Ministero dell’Interno (per quanto riguarda i sistemi di videosorveglianza e la pubblica sicurezza negli stadi) e quello dell’Istruzione (il mondo della scuola).
NUOVO MODELLO. «Arriveremo a perfezionare un protocollo di massima importanza – ha spiegato Gravina dopo il colloquio di ieri mattina a Roma – Il Ministro si è mostrato sensibile alle nostre esigenze e ha condiviso il nostro approccio al razzismo. Abbiamo concordato aree di intervento molto più stringenti, saltando un passaggio negli annunci in campo (due richiami anziché tre prima della sospensione della partita, ndc) e dando la possibilità a giocatori di denunciare le offese in campo». Attraverso il suo capo, la Federcalcio ha segnalato al governo il provvedimento che il Consiglio Federale approverà nella riunione del 1 ottobre. La strada intrapresa porta al superamento del concetto di responsabilità oggettiva che, in diverse occasioni, espone i club ai ricatti. Come ha dimostrato l’inchiesta su alcuni capi ultrà della Juventus, il coro razzista può diventare un’arma nelle mani dei teppisti. Le società potranno dotarsi di strumenti tecnologici che consentiranno loro di prevenire il fenomeno e di codici etici per manifestare una volontà a cooperare. «Le società che adotteranno tale modello – ha spiegato Gravina – potranno usufruire di esimenti o attenuanti».
I TEMI. Tra gli argomenti discussi con Spadafora, la necessità di investire maggiormente nei settori giovanili, la questione dell’impiantistica e la modifica della legge 91 del 1981 sul professionismo, un tema che l’exploit del calcio femminile – ancora dilettante, come tutto lo sport “in rosa” del Paese – ha portato nuovamente sotto i riflettori. Il ministro ha incontrato anche il presidente della Serie A. «Abbiamo parlato del ruolo della Lega nel mondo del calcio – ha dichiarato Gaetano Miccichè – ma anche di razzismo e antipirateria».
Everton mossa dei tifosi “No al razzismo” per Kean
l’anteprima sarà mostrato contro il manchester city
Striscione autofinanziato, con slogan in italiano L’attaccante: «Grazie, combattiamo il fenomeno»
Un enorme striscione azzurro e bianco, i colori dell’Everton. Che verrà esposto sabato, in occasione della prossima gara casalinga dei Toffees. Ma con un volto, e soprattutto una scritta italiana. In queso modo i tifosi inglesi hanno voluto testimoniare la loro solidarietà verso Moise Kean, e lanciare un messaggio contro il razzismo. A svelare il progetto, realizzato dal gruppo di tifosi County Road Bobblers, è stato lo stesso Everton, ieri con un tweet che mostrava lo striscione già dispiegato sulle tribune di Goodison Park. Il volto di Kean accompagnato da un esplicito slogan: “No al razzismo”. «Questo striscione sarà esposto allo stadio sabato, un grande sforzo!», il commento della società di Premier League. La scritta, non a caso, proprio in italiano, forse in ricordo all’episodio di Cagliari, quando il giovane attaccante – all’epoca ancora della Juventus – era stato oggetto di insulti e cori razzisti. E chissà se le ultime vicende avvenute in Serie A non siano state di ulteriore stimolo per accelerare l’iniziativa.
Raccolta. Iniziativa che è stata possibile grazie ad una raccolta fondi online: 3.300 euro, sotto forma di donazioni provenenti da tutto il mondo, necessari per l’acquisto dei materiali e per la stampa. Come ha spiegato il portavoce del gruppo, Greg Neill: «Siamo felicissimi ma soprattutto commossi dall’accoglienza che ha avuto questo striscione. Sarà ancor più bello in tutta la sua gloria quando sabato Goodison Park sarà pieno. Il messaggio che abbiamo scelto deve essere ascoltato in tutto il mondo. La nostra speranza è che questo striscione possa essere di esempio e d’ispirazione anche per altri club e tifosi, per combattere assieme il razzismo». Un gesto che ha colpito nel profondo Kean, arrivato quest’estate a Liverpool, ma ancora in attesa del primo gol ufficiale con la nuova squadra. «Mi sento ancora più motivato e desideroso di ripagare i tifosi dando il 100% in allenamento – le parole del centravanti ex Juve -. L’idea dello striscione è bellissima. Il razzismo è orrendo e noi tutti dobbiamo combatterlo duramente. Sono certo che ripagherò i tifosi per questo gesto, e per quello che finora hanno fatto per me».
Senza però dimenticare i suoi vecchi tifosi, che gli sono sempre stati vicini, soprattutto nei momenti più difficili. “Quando sono stato vittima di insulti razzisti i tifosi della Juventus mi hanno sempre sostenuto, dandomi una grande mano”, ha ricordato Kean. L’iniziativa dei tifosi dell’Everton ha ricevuto il plauso anche di Kick It Out, l’organizzazione inglese che si batte contro ogni forma di discriminazione nel calcio: “Complimenti all’Everton, è una società che guarda al futuro”.
fonte:corrieredellosport