Salernitana e’ qui la festa,Djuric al 91′ manda ko il Livorno, granata secondi in classifica

29 settembre 2019 | 23:45
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Salernitana e’ qui la festa,Djuric al 91′ manda ko il Livorno, granata secondi in classifica

Tre su tre, non svegliate la Salernitana quando è in trasferta. Ancora un viaggio lontano dall’Arechi, ancora una vittoria: un gol di Djuric al 91’ permette a Ventura di raccogliere i tre punti anche a Livorno e continuare a volare. Partita incredibile quella del Picchi, tra gol, occasioni, difese ballerine e tante emozioni. Vince la Salernitana 3-2, con i granata che vanno due volte in svantaggio ma non mollano mai. Anzi, a colpo rispondono con colpo fino al colpo (di testa) di Djuric che manda in estasi i 500 del settore ospiti. Il Livorno resta incredibilmente senza punti, dopo aver segnato l’1-0 con Marsura e il 2-1 con Raicevic. La Salernitana si era alzata con Migliorini e un autogol, poi sul 2-2 la squadra di Ventura sembrava in netta difficoltà. E invece allo scadere arriva il gol vittoria. Non era mai successo nella storia del cavalluccio in Serie B di trovare 9 punti nelle prime tre trasferte. Questa Salernitana ci è riuscita e in attesa del posticipo di domani va a dormire seconda in classifica da sola. Non svegliate la Salernitana, magari neppure quando si gioca all’Arechi.

LA CRONACA. Ormai è chiaro, ci sono troppo indizi per ignorare la prova: la Salernitana ha un problema di approccio. Come già accaduto in tutte le ultime partite, i granata lasciano a inizio gara il pallino agli avversari. Tutti dietro la linea della palla, qualche distrazione di troppo, sofferenza e poi il gol dello svantaggio. Succede tutto in 19 minuti, con il Livorno che sembra padrone del campo e va a segnare con Marsura. Il 3-4-3 di Breda è compatto, Luci fa una regia pulita e ordinata e Raicevic non la fa mai vedere a Migliorini. A sinistra Ventura deve fare a meno di Kiyine e rispolvera Lopez, in palese difficoltà. Il Livorno lo capisce e attacca sempre dal suo lato destro, spinto dalle folate di un imprendibile Marras. La squadra di Breda con il passare dei minuti alza il baricentro, spaventa Micai (torsione aerea di Raicevic al 10’ di poco alta) e poi colpisce. Naturalmente il gol arriva dall’out sinistro del cavalluccio, ma l’errore è di Jaroszynski che perde palla e permette a Marras di imbucare per Del Prato. Sul cross dell’esterno del Livorno si scatena una mischia in area, il batti e ribatti favorisce Marsura che col mancino supera Micai e festeggia.

La Salernitana potrebbe abbattersi, invece reagisce subito (seppur con azioni confuse) e inizia finalmente a giocare. Giannetti spalle alla porta trova molta difficoltà, così come Firenze che inizia mezzo sinistro e poi si sposta a destra a caccia di palloni giocabili. Di Tacchio fa solo interdizione, Lopez non entra in partita e allora tutti gli spunti dei granata portano il nome di Emanuele Cicerelli. L’uomo in più di Ventura (che prima della partita non era al 100%), prende le misure e manda in confusione il Livorno con i suoi tagli e le sue accelerazioni. Djuric si fa sempre vedere e gioca d’appoggio, poi il bosniaco ha la grande occasione per pareggiare (30’) ma Porcino sulla linea è miracoloso. Nel momento migliore dei granata il Livorno potrebbe raddoppiare ma ci pensa la fortuna a salvare Micai che dagli sviluppi di un corner esce a vuoto permettendo a Boben di colpire: il difensore del Livorno è impreciso e prende il palo a porta vuota. Micai si rifà su Marsura, poi la pressione della Salernitana aumenta e arriva il pareggio. Cicerelli crossa due volte, nella prima occasione Zima non trattiene ma Firenze spara sul muro. L’azione continua e il secondo cross è quello buono: spunta la testa di Migliorini, all’ultimo respiro del primo tempo la Salernitana fa 1-1.

Nel secondo tempo si vede subito una Salernitana più determinata, ma anche più distratta quando si tratta di coprirsi. Quando il pallone ce l’hanno i granata, la squadra scivola sul campo seguendo alla lettera gli ordini di Gian Piero Ventura che naturalmente aveva già lanciato via la giacca nel corso del primo tempo. Quando però arriva l’errore tecnico, ci sono troppi spazi scoperti e il Livorno vola in contropiede. Le occasioni fioccano e in un quarto d’ora arrivano conclusioni, polemiche e gol. Al 4’ Marras si trova uno contro uno in contropiede dagli sviluppi di un calcio d’angolo, salta con estrema facilità Lopez e spara sui piedi di Micai. Ribaltamento di fronte, Giannetti riceve in area e serve Djuric che non arriva sul pallone per un’evidente trattenuta di Porcino: era rigore, l’arbitro lascia correre e poi risparmia il secondo giallo prima a Jaroszynski e poi a Luci. In confusione l’arbitro, non la Salernitana che cerca il vantaggio attraverso il gioco. Firenze calcia dal limite, poi tira anche Giannetti a giro dal vertice dell’area di rigore.

E i gol? Arrivano in successione, in due minuti. Ancora difesa della Salernitana non all’altezza del resto della squadra, Raicevic dall’area piccola ha troppo tempo per controllare, girarsi e bucare Micai (12’). Due minuti dopo pareggiano i granata, sul calcio d’angolo battuto da Lopez la spizzata di Giannetti trova la sfortunata deviazione di Di Gennaro nella propria porta.

Tante emozioni e non è finita qui. Le distanze tra i reparti cominciano ad aumentare, le squadre stanche (tre partite in una settimana pesano) non riescono a mantenere equilibrio. Tutto a favore della spettacolarità, per gli spettatori neutrali naturalmente. Il Livorno opta per la soluzione dalla distanza con il destro caldo di Marsura (attento Micai), mentre la Salernitana cerca nuova linfa a centrocampo con l’ingresso di Odjer al posto di un Firenze negativo (anche se nel secondo tempo più partecipe). La pressione del Livorno però aumenta, così come il numero dei calci d’angolo e delle conclusioni dalla distanza (quella di Agazzi al 40’ la più pericolosa). Come con il Chievo Ventura non fa altri cambi (se non a recupero inoltrato) e allora il finale della Salernitana è in sofferenza. Ma all’improvviso i granata superano di nuovo il centrocampo e arriva il colpaccio: al minuto numero 91 Lopez pesca Djuric, colpo di testa e gol del 3-2. Vince la Salernitana, all’ultimo respiro. E dopo sei giornate i granata sono secondi in classifica: meglio di così…

LE PAGELLE

MICAI 7. L’uomo in giallo, come il colore della terza divisa, da lui inaugurata eccezionalmente come maglia da portiere. Salva il punteggio nel recupero con un volo super reattivo. Incolpevole sul primo gol, rovina tutto sul secondo: non esce su Raicevic, che lo beffa sul suo palo da distanza ravvicinata. E dire che pochi minuti prima aveva salvato alla grande con i piedi su Marras lanciato a rete. Dice di no a Marsura con personalità (69′). Nel primo tempo, un paio di uscite alte da brividi, soprattutto nell’occasione in cui Boben colpisce il palo (anche se poi il gioco viene fermato in favore dei granata).

KARO 6. Perfetto l’anticipo su Marras, palla piena al 10′, suo malgrado, cincischia con Migliorini in occasione del vantaggio del Livorno. Tiene bene per il resto della gara. Un liscio nel recupero, sul 2-3, stava per rovinare tutto.

MIGLIORINI 6. Un disastro completo per 45′, poi nel recupero vola in cielo e pareggia. Il suo biglietto da visita è una pericolosissima svirgolata in area di rigore. Piomba goffamente sul pallone bollente in area piccola, regalandolo a Marsura per l’1-0 dei toscani. Raicevic se lo beve pericolosamente al 36′ all’altezza del dischetto. Il tempestivo muro in spaccata su Porcino (39′) lo fa svegliare: svetta provvidenzialmente per l’1-1.

JAROSZYNSKI 5,5. Dei tre del reparto, sembra il più sicuro nella prima frazione. Nella ripresa, invece, va in tensione, becca un giallo evitabile e perde il duello personale con Raicevic in occasione del raddoppio toscano.

CICERELLI 6. Stringe i denti, con la spalla malandata dopo i colpi subiti col Chievo. Si sacrifica in copertura, perché quello disegnato da Ventura è principalmente un 5-3-2. Pecca – comprensibilmente – nelle marcature su palla inattiva: suo il buco sul palo di Boben. Zero pericoli alla difesa avversaria dalle sue parti fino al recupero del primo tempo, quando confeziona il traversone che Migliorini trasforma in pareggio. Un pizzico più pimpante in avvio di secondo tempo. Tuttavia, finisce presto la benzina. Comprensibile, non ha alternative disponibile e sta tirando la carretta da inizio torneo. Dal 48′ st KALOMBO sv. Scampoli nel finale per coprirsi.

MAISTRO 5. Ha qualità per destreggiarsi bene nello stretto, lo fa in alcune occasioni, in altre si specchia troppo. Negativo, anche nella gestione di palla nel recupero con i tre punti in tasca.

DI TACCHIO 5,5. Contiene come può, ma è mal supportato nel primo tempo. Nel gioco aereo è un gigante, lo è pure – nel senso negativo del termine, invece – quando lo sgusciante Marras si accentra, mettendolo in grande difficoltà. Il tunnel di Marsura ai suoi danni è indice di generosità e… impotenza.

FIRENZE 5. Capisce poco o nulla della partita. Quel secondo in più che mette nella giocata offensiva è spesso fatale alla sua squadra. Sempre in ritardo anche in copertura, sacrosanta l’ammonizione a suo carico. Sbaglia tutto quello che può. Pericoloso al 53′ con un destro che fa la barba al palo, unico acuto di una partita insufficiente. Dal 25′ st ODJER 6. Entra e fa quello che meglio sa fare, ovvero mordere caviglie. Atteggiamento positivo.

LOPEZ 6. Conquista la sufficienza grazie all’assist per Djuric, alla prima da titolare in stagione. Che non si chiamasse Sofian, era cosa nota, come le sue caratteristiche totalmente diverse dal marocchino squalificato. Quasi ignorato in proiezione offensiva fino al 18′, quando sbaglia uno stop elementare a ridosso della linea laterale. Poi, nell’azione del gol, si dimentica di Del Prato, assistman per Marsura. Prende coraggio nel finale della prima frazione, lo perde all’inizio della seconda quando Marras lo ridicolizza nell’uno contro uno dopo 5′. Nel recupero, il pallone al bacio per il gol di Djuric

GIANNETTI 5. Il grande ex di turno. L’emozione lo tradisce per gran parte della gara. Lampo a inizio ripresa, quando serve una palla d’oro a Djuric in area, il bosniaco casca in terra. La tocca lui, in maniera decisiva, sull’angolo che propizia l’autogol di Di Gennaro.

DJURIC 6,5. Opportunista al massimo col gol che regala il successo. Attira spesso su di sé le attenzioni dei difensori avversari, accollandosi doppie e triple marcature. Alla mezzora ha pure la palla buona per il gol, trova Porcino sulla linea a strozzargli in gola l’urlo. Nel secondo tempo accentua la caduta in area, invece di provare ad avventarsi su un golosissimo (e raggiungibile) pallone: protesta e viene ammonito, ma il penalty non c’è. Un retropassaggio suicida a un quarto d’ora dal 90′ fa tenere il fiato sospeso a Ventura. Si fa perdonare col gol che vale tre punti.

ALL: VENTURA 6. Dà subito un segnale, quello di volersela giocare a centrocampo con tecnica e velocità, lasciando fuori uno come Odjer che ha più caratteristiche da rubapalloni. La scelta non si rivela produttiva. Neppure invertendo Firenze (inizialmente sul centro-sinistra) con Maistro cambia la musica. Su e giù per l’area tecnica, passo passo, con mani in tasca e la sua inconfondibile andatura. Chiede alle sue mezzali di uscire in pressing più rapidamente sui portatori labronici esterni di centrocampo, entrambe restano spaesate. Con un pizzico di fortuna, riesce ad andare all’intervallo in parità. Anche nella ripresa, sebbene l’atteggiamento dei suoi sia meno remissivo, beneficia degli episodi. Nel finale, i quinti non accompagnano più e danno la sensazione di accontentarsi del pareggio. Sensazione confermata dall’assenza di sostituzioni, soprattutto quando il Livorno resta in inferiorità, per provare a dare un po’ più di ossigeno a un undici fiaccato dalle tre partite ravvicinate. Poi, però, ci pensa Djuric e il risultato dà ragione all’ex CT.