Sarno. Per l’incendio a Monte Saretto due giovani ascoltati in caserma, ora si teme il rischio idreogeologico
Sarno. Il vastissimo incendio che da ieri sera e per tutta la notte ha distrutto il Monte Saretto è chiaramente di natura dolosa e si cerca, anche attraverso le telecamere di videosorveglianza, di individuare i colpevoli di questa violenza alla natura. Nella giornata di oggi due giovani sono stati ascoltati in caserma dalla Polizia e non si fermano le perquisizioni in molte abitazioni del centro cittadino e della periferia sperando di trovare elementi utili che possano ricondurre ai piromani. Ma quello che ora preoccupa maggiormente è il rischio idrogeologico perché, come afferma la presidente di Legambiente Campania Mariateresa Imparato: «Dopo le fiamme, ora è il momento di intervenire nella messa in sicurezza della montagna, intervenire presto e bene. Con l’arrivo delle prime piogge autunnali che, in seguito anche ai cambiamenti climatici in atto, negli ultimi anni si presentano in modo violento e rapido, la reale preoccupazione è che si possano generare potenziali eventi franosi ancor più visto la mancanza di copertura vegetale distrutta dal fuoco che ha colpito il monte Saretto. Si convochi in tempi brevi un tavolo istituzionale tra Ministero Ambiente, Regione Campania, comune e protezione civile per mettere in atto tutte le procedure e le azioni per bonificare l’area colpita dalle fiamme e mettere in sicurezza la montagna. Prevenire per tutelare e garantire la sicurezza dei cittadini di Sarno. A partire dalla memoria, dalle immagini e dalla lezione di Sarno di 21 anni fa”.