Sorrento, stupro al ristorante: la giovane davanti ai giudici. “Bevvi vino. Dopo solo vaghi ricordi”
Ha parlato davanti ai giudici la giovane di Piano di Sorrento che sarebbe stata vittima di stupro in un ristorante di Sorrento. I fatti, ricordiamo, vennero fuori lo scorso anno e scioccarono non poco gli abitanti del posto e non solo.
Ma il misfatto sarebbe avvenuto il 12 novembre 2016. Al ristorante “i giardini del Tasso” si riunivano molte ragazze delle penisola sorrentina, la vittima evidentemente aveva attirato l’attenzione del gestore, Mario Pepe, originario di Meta. Proprio qui le sarebbe stato servito un calice di vino con dentro la Ghb, la droga dello stupro e, stando alle ricostruzioni, sarebbe stata violentata con la complicità della ragazza conoscente, Chiara Esposito, 23 anni.
La vittima si è rivolta alla polizia dopo diverso tempo: le indagini confermarono sufficienti elementi per poter far arrestare il Pepe. “Ricordo che C. accusò M. dicendogli che sarebbe finita come con un’altra ragazza» ha spiegato poi la vittima, la quale ha rivelato che la Esposito le disse anche che Pepe, in cambio di prestazioni sessuali anche con minorenni, cedeva cocaina, faceva regali o pagava qualche decina d’euro. Cento euro, per l’esattezza, “il costo” della vittima, la cui assunzione di Ghb è stata confermata dalle analisi del capello che hanno rilevato tracce di droga dello stupro nel periodo compreso tra ottobre 2016 e gennaio 2017, in pratica quello in cui ricade il 12 novembre. Analisi che non convincono la difesa di Pepe.
Davanti ai giudici, come riportano i colleghi di Metropolis, la giovane vittima ha dichiarato di aver bevuto da un calice di vino e di non essere stata più cosciente: “Pepe chiese alla Esposito se poteva prendere la bottiglia di vino che piaceva a lei. L’ho bevuta da sola quel vino e dopo ho solo vaghi ricordi – ha riferito – Non ho denunciato subito tutto perché avevo paura, non è stato facile”.
Sul cellulare di Pepe furono trovate diverse foto che ritraevano la ragazza nuda: “La Esposito mi ha minacciata con quelle foto, dovevo ritirare la denuncia. Io non le ho mai viste, ma alcuni amici sì. Non sono uscita di casa per molto tempo, sono dovuta ricorrere ad uno psicologo”.