Universitari fuori sede a Salerno, il pizzo del fitto a nero
SALERNO – La piaga dei fitti in nero continua ad incombere sulla popolazione studentesca dell’Università di Salerno. Il fenomeno negli anni passati aveva già preso piede, specie nelle aree immediatamente a confine con quella che, nel corso degli anni, stava assumendo le proporzioni di una vera e propria “cittadella”, incluse le residenze. Il problema è legato, specie con il passare del tempo, all’aumento dei prezzi, che spinge i ragazzi, soprattutto provenienti da fuori (e dunque con necessità di trovare una sistemazione a buon mercato), ad accontentarsi di soluzioni alla portata, almeno dal punto di vista economico. Molti sono gli affittuari che, trovandosi ad avere a che fare con degli studenti fuorisede, fiutano l’affare e mettono a disposizione un alloggio senza proporre la sottoscrizione di un contratto, concedendo magari in cambio un prezzo più accessibile. Il comprensorio che include il campus universitario salernitano, con la sede principale di Fisciano e quella “satellite” di Baronissi in cui sono dislocate le attività di Medicina e Chirurgia, offre un’ampia gamma di possibilità a chi, venendo da lontano, ha necessità di rimediare in tempi brevi un tetto sopra la testa. Come dimostrano anno per anno le iscrizioni ai test di accesso, inclusi quelli a numero programmato, è crescente la richiesta di immatricolazione all’Unisa anche da fuori Regione, al punto che il campus è diventato un polo di attrazione per giovani da tutto il Sud Italia, relativamente a determinate discipline e corsi di studio.
Francesco Ienco LA CITTA