Vico Equense. Antonio Carrano si racconta
“È giusto tornare a parlare – ci racconta il pittore vicano Antonio Carrano – del famoso quadro di Armando De Stefano presente nella nostra bella Cattedrale a strapiombo sul mare: San Gennaro, un quadro che deve rimanere nel suo posto originario. Sono poco chiari i motivi della sua eventuale collocazione nel Museo Diocesano MUDISS, al di sotto della navata centrale della chiesa. Un’opera davvero importante che ha fatto da sfondo anche ad una rappresentazione del Teatro San Carlo al Duomo di Napoli. Un’opera che ha fatto quasi il giro del mondo, essendo esposta anche dentro le mura vaticane e alla Biennale di Venezia nel 1989 (Segni del ‘900 nelle chiese d’Italia). Questo quadro rappresenta insieme alla sua collocazione un momento di storia del paese, dove sono state riavvicinate figure storiche di cultura ed intelligenza davvero opposte fra loro. Quando fu inaugurato in chiesa, erano presenti il sindaco d’allora, dott. Nino Savarese, l’autore Armando De Stefano, lo scrittore Michele Prisco, il drammaturgo da qualche anno scomparso Franco Autiero, il prof. Franco Cuomo e gli artisti il sottoscritto Antonio Carrano, Giovanni Manganaro, Lello Bavenni. AI termine di quell’esperienza, coinvolgente per tutti, il maestro Armando De Stefano, oramai novantatreenne, dichiarò di aver voluto donare la quasi totalità dei suoi notevoli lavori artistici e pittorici alla Città tutta di Vico Equense. Fino ad oggi, nessuno ha raccolto questo invito ed è grave che nessun amministratore, sindaco ed assessore alla “cultura”, faccia sua questa opportunità per la crescita di tutto il paese. Armando De Stefano, dopo una mostra di notevole memoria sul Bicentenario della rivoluzione giacobina e napoletana nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Punta Mare, volle fare dono alla famosa e bella chiesa già Cattedrale della Diocesi Vicana, due tele per due spazi vuoti nella cappella della Madonna del Rosario, opere che si possono ancora ammirare e altri due quadri per il Municipio vicano, posti in qualche stanzetta del vecchio comune, oltre alla Madonna degli artisti e una tela raffigurante Madre Teresa di Calcutta per la chiesa parrocchiale di Bonea. Stupisce non poco che, mentre le Gallerie Nazionali come quella di Capodimonte a Napoli che acquistano a caro prezzo le opere del maestro De Stefano, il comune di Vico Equense si permette di non rispondere alla missiva del maestro sulla donazione gratuita delle sue opere davvero preziose ed intrise di storia. Un luogo caro al maestro grazie alle sue tante amicizie e rapporti che ha ancora oggi, oltre al suo desiderio di rimanere qui per il suo riposo eterno. Il quadro rappresenta tutto, tutta la storia, la vita del maestro e di Vico Equense, e non esiste un valido motivo per spostarlo, visto che rappresenta la sacralità nella sua totalità. L’opera che raffigura un famoso santo molto amato rappresenta una devozione unica da rispettare e raccontare ai posteri… se poi di tutta la vicenda ne verrebbe a conoscenza il maestro De Stefano, si addolorerebbe negli ultimi anni che gli resterebbero di vita. Un avvenimento da ricordare in un posto dove è stato allocato per vent’anni ininterrotti… perché bloccare – conclude il maestro Carrano – questo ricordo e questa storia?”.
Infatti, come dicevamo, in una missiva indirizzata all’allora sindaco Gennaro Cinque e protocollata il 28 maggio 2009, il prof Armando De Stefano voleva fare dono alla città delle sue opere: “Il sottoscritto prof Armando De Stefano da tempo ha maturato l’intenzione di donare in comodato alla Città di Vico Equense una notevole quantità delle sue opere pittoriche (1950-2009) sottratte opportunamente al mercato. Se la esternazione dovesse trovare l’accoglienza della pia giunta, con l’indicazione di uno spazio espositivo adeguato e definitivo, sarà possibile la quantificazione delle opere. In attesa di un suo gentile riscontro, gradisca cordiali saluti. Suo Armando De Stefano”.
Armando De Stefano, cittadino onorario di Vico Equense, classe 1926, ha iniziato il suo percorso artistico da ragazzo, durante la Seconda guerra mondiale, quando nella sua Napoli disegnava personaggi famosi di colonnelli e militari americani.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia dal 1950 al 1956 e nel 1961 è presente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia e alla Rassegna Internazionale di Madrid. È presente alla Quadriennale d’Arte di Roma nel 1951, nel 1955, nel 1960 e nel 1986. Tra le sue mostre più importanti, ha esposto al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) e al MADRE (Museo di Arte Contemporanea a Napoli).
Alcune sue opere sono ospitate nella chiesa della Santissima Annunziata e nella chiesa di San Giovanni Evangelista (frazione Bonea) a Vico Equense e soprattutto nei maggiori Musei Nazionali: al Museo di Capodimonte a Napoli, al Museo di Chieti, al Museo in Palazzo d’Avalos a Vasto, a Giulianova, a Milano, a Firenze; alcune opere si trovano al Museo Puskin di Mosca, molte a New York nella collezione Ernst Kahn, alla fondazione Marschall Field di Chicago e nella collezione del Museo di Durazzo in Albania.
Titoli quadri:
Sant’Elisabetta e la Madonna
Cristo alla Colonna
San Gennaro
Madonna degli artisti, San Luca che dipinge la Madonna
Madre Teresa di Calcutta
Monsignor Natale
Gaetano Filangieri
Quadro inaugurazione autostrada del sole 1964 partecipante (e vincente) alla quadriennale di Roma presente nella sala consiliare del comune nuovo