Vico Equense piange Arturo. Oggi i funerali a Ticciano, i messaggi struggenti

Vico Equense piange Arturo. Oggi, alle 15,30,  i funerali  a Ticciano.  La sua scomparsa a soli 24 anni  in un tragico incidente ha sconvolto Positano, dove lavorava, e tanti giovani sulla costa di Sorrento e Amalfi che lo conoscevano e volevano bene . I messaggi struggenti.

DA GIUSEPPE CELENTANO

Come stai? Io non molto bene, cerco di non pensarci, impegno la giornata in mille cose ma poi arriva la sera, ah la sera, è le mia armatura si riempie di crepe fino a distruggersi completamente.

Cerco la forza nelle piccole cose che la vita ancora mi regala ma questa forza non sarà mai così grande da farmi dimenticare che tu sei andato via, che non posso più abbracciarti, vedere i tuoi occhi sorridermi e sentirti parlare dieci, cento, mille e altre volte ancora dei tuoi progetti. E no, non posso sentirti più, non posso chiedere neanche più un abbraccio: l’unica cosa che mi rimane sono queste foto che parlano solo un po’ di noi perché tutto il resto l’ho impresso nell’anima e non andrà mai via.

Si dice che un giorno ci rivedremo e che da quel giorno non ci lasceremo più, che potremo giocare per sempre assieme come se fossimo bambini entrambi. Si dice che non muore chi vive nel cuore di chi resta. Si dicono tante cose, sai, quando qualcuno non c’è più: qualcuna per pietà, qualcuna per darci forza, dare forza a noi che siamo qui a sognare che il tempo torni indietro, anche solo per un attimo, per il lungo addio che non ho potuto darti.

Sei sempre con me, figlio mio, e forse quello che dicono è vero, o forse no, chissà… Io sono qui e ti sento vicino, non ho mai smesso di pensarti, sognarti, volerti e questa lontananza non ha fatto altro che avvicinarmi a te. Spero che almeno tu ti stia divertendo e che in qualche modo non ti senta solo. Un abbraccio immenso. La tua mamma.

Papà

Mi dicevi sempre di non preoccuparmi e io in fondo ti ho cresciuto, sapevo che era così e che non sarebbe mai successo niente. Poi all’improvviso quel giorno, quelle urla, la chiamata, l’ambulanza, i mille battiti del cuore che non ne voleva sapere di fermarsi, l’ospedale, i medici, la pioggia, le nuvole grigie, la fine. Non c’eri più. Eri andato via per sempre.

Un breve saluto, gli occhioni sempre aperti e sorridenti, il sorriso stampato sulle labbra e quell’aria da chi non chiedeva molto alla vita ma che sapeva trasformare quel poco che aveva in felicità infinita. Ho perso molto tempo a chiedermi cosa avessi fatto di male io, cosa avessi fatto di male tu, cosa avessimo fatto di male tutti noi, e non ho mai trovato una risposta, forse perché la risposta giusta non c’è. Succede.

Succede che quel giorno eri lì a sorridermi e che il giorno dopo avevi deciso di salutarci tutti senza avvisarci. Succede, è successo, succederà a tutti, ma nessuno è mai pronto, tutti ci troviamo impreparati di fronte alla morte, sì perché questo è il suo nome, e tutti cerchiamo di affrontarla come meglio possiamo, con le armi che abbiamo, forse inutilmente ma è l’unica cosa che ci resta.

Non accetterò mai l’idea che tu non ci sia più, non mi arrenderò mai dinanzi a quello che è successo. Posso solo abituarmici con te nel cuore, con il tuo sorriso stampato sulla mia pelle e i tuoi occhi grandi a mostrarmi la strada. Ciao, figlio mio, ogni tanto mi sembra di vederti e quelle volte voglio scriverti, come se fossi partito per un lungo viaggio e prima o poi tornerai.

Al papà Antonino, la mamma Ida, la sorella Maria Luigia ed i partenti tutti vanno le condoglianze di tutta la redazione di Positanonews.

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