Agerola, il dilemma politico del sindaco Mascolo: seguire Renzi o restare nel Pd?

17 ottobre 2019 | 15:41
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Agerola, il dilemma politico del sindaco Mascolo: seguire Renzi o restare nel Pd?

Il vento della politica nazionale soffia anche sulla Svizzera dei Monti Lattari, specie per quanto riguarda l’affiliazione politica del sindaco Luca Mascolo. La scissione all’interno del Partito Democratico, ha interessato da vicino anche il primo cittadino di Agerola, renziano della prima ora e legato anche personalmente al senatore di Scandicci. Attualmente Mascolo è rimasto nel Pd, ma sembra aleggiare il dilemma sull’adesione ad Italia Viva di Matteo Renzi. Una delle teorie più suggestive, sia a livello nazionale e che a livello locale, è che il politico fiorentino stia presidiando il partito di Zingaretti con suoi uomini, e tra questi ci sarebbe anche il sindaco agerolese.

In realtà, sembra che sull’altro piatto della bilancia ci sia il consigliere regionale Mario Casillo, un altro uomo renziano che ha preferito seguire la linea dei riformisti nel Pd, tracciata da Luca Lotti e l’attuale Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che non hanno condiviso la scelta di Renzi e la sua impresa in questa avventura politica. In gioco ci sono per Casillo anche delle conferme in chiave elettorale, in vista delle consultazioni regionali del 2020, dato anche il suo imponente bagaglio di preferenze (circa 18mila) raccolte proprio nel 2015. In Campania inoltre l’adesione a Italia Viva non è stata così forte, salvo qualche eccezione.

Nella Città metropolitana di Napoli, insieme a Mascolo anche Francesco Iovino, capogruppo del Pd a Castellammare di Stabia, fa riferimento a Casillo. Nell’area renziana sono passati invece il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, e l’ex sindaco di Castellammare Toni Pannullo, due profili che staccheranno il biglietto per la Leopolda, portando la loro esperienza amministrativa. Sembra ancora doverci riflettere Andrea di Martino, capogruppo di opposizione nel comune stabiese che già aveva dato vita ad uno strappo a livello locale con Pannullo, abbandonando anzitempo il Partito Democratico. Il futuro del centrosinistra locale è legato al richiamo delle urne della prossima primavera.