Benevento Rifiuti, camion in fila allo Stir raccolta al rallenty in tutta la città
Raccolta che si inceppa per un nonnulla e ciclo rifiuti che va in tilt in un amen. Copione non nuovo ma capace di mandare ogni volta in fibrillazione l’intero sistema rifiuti. È quel che sta andando in scena anche in queste ore con difficoltà nelle operazioni di conferimento che finiscono per ripercuotersi sullo svuotamento dei raccoglitori cittadini. Accumuli a macchia di leopardo si segnalano in più punti, con particolare riferimento alle aree periferiche del nucleo urbano. Falcidiati anche i turni pomeridiani di prelievo mentre la situazione è ancora nella norma per i servizi mattutini. Problemi che hanno origine a cento chilometri di distanza. Esattamente a Tufino, nel napoletano, dove i mezzi partiti da Benevento per il conferimento della frazione indifferenziata sono costretti ad estenuanti attese. Ritardi da record, come riferisce l’amministratore unico di Asia Donato Madaro: «Questo pomeriggio (ieri, ndr) sono riusciti finalmente a sversare due dei tre autocompattatori inviati allo Stir di Tufino. Hanno atteso in coda trentasei ore prima di poter fare ritorno a Benevento e ciò ha comportato delle ripercussioni sulla raccolta in città. E non è tutto. Un altro nostro mezzo è ancora in fila per poter conferire. Siamo ormai a quarantotto ore dalla partenza, un record». Condizione al limite che comunque si mantiene ancora al di sotto del livello di allarme: «Al momento non ci sono situazioni di particolare emergenza – conclude Madaro – ma ci sono oggettive difficoltà». I rallentamenti a Tufino rappresentano solo l’ultimo anello di una catena di difficoltà che parte dal ko dell’impianto di Casalduni. Tufino e Pianodardine le mete che consentono al capoluogo di bypassare la piattaforma sannita andata in fumo nel 2018. Soluzioni tampone che determinano consistenti aggravi di costo a carico dell’utenza e non assicurano alcuna certezza. I ripetuti roghi verificatisi anche nelle ultime ore negli Stir di Battipaglia e S. Maria Capua Vetere mettono continuamente in allerta la macchina amministrativa campana. Un contesto di precarietà nel quale il Sannio, privo di qualsiasi dotazione impiantistica, è costretto a recitare la parte dello spettatore.
LA ROCCA DEI RETTORI
Prova a dare la scossa il presidente della Provincia Antonio Di Maria che ieri ha spedito un accorato «fate presto» agli attori della filiera istituzionale locale di settore. Il presidente dell’Ato rifiuti Pasquale Iacovella, i componenti del Consiglio dell’ente d’ambito, l’amministratore unico della Samte Carmine Agostinelli e i consiglieri provinciali sono i destinatari dell’invito alla partecipazione al tavolo indetto per martedì alla Rocca. «Ciclo integrato dei rifiuti: aggiornamento e valutazioni» l’oggetto della missiva che recita: «In riferimento alle ben note criticità – scrive Di Maria – per senso di responsabilità istituzionale rispetto a un problema di così straordinario impatto sui nostri territori, reputo opportuna una riunione di lavoro per discutere sugli aggiornamenti della situazione e trarne le dovute valutazioni». «Siamo completamente fermi – aggiunge Di Maria al telefono – finora la Provincia ha assicurato una supplenza dettata esclusivamente dal senso di responsabilità ma occorre sbloccare al più presto l’impasse». Paralisi apparente che non è però inoperosità, come afferma il presidente dell’Ato Iacovella: «Domani (oggi, ndr) in prefettura saranno sorteggiati i revisori dei conti dell’Ato. Subito procederemo alla predisposizione del consuntivo che conterrà solo le spettanze del direttore. Condivido l’invito del presidente ad accelerare per quanto possibile l’iter. Stiamo studiando da tempo le soluzioni alternative alla luce delle carenze impiantistiche provinciali».
il mattino