Castellammare, processo “Olimpo”: parla uno degli ispettori. “Greco sullo stesso piano dei capi clan”
Ha parlato dinanzi ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata Diego Albrizio, uno degli ispettori della squadra mobile della questura di Napoli che ha contribuito a coordinare le attività di indagine sull’imprenditore Greco. Stiamo parlando, ovviamente, del processo Olimpo, che vede coinvolti presunti esponenti di vari clan di Castellammare di Stabia in rapporti economici con diversi imprenditori del posto.
Ecco quanto riferito ad Albrizio ai giudici, come riportano i colleghi de Il Mattino: “Adolfo Greco godeva di una rete fittissima di interessi, ben oltre la provincia di Napoli: dal latte all’immobiliare, fino all’industria aerospaziale. Erano i boss a rivolgersi a lui, avevano rapporti quasi su un piano di parità. Greco si poteva definire vittima da un punto di vista giuridico, ma se da un lato la minaccia estorsiva poteva sembrare seria, dall’altro Greco non la subiva, perché parlava con i capi dei clan mettendosi sullo stesso piano. È insolito che un boss, come è Teresa Martone, la vedova D’Alessandro, vada a fare visita a una vittima di estorsione. Negli uffici della Cil (azienda di Greco), si lamentava che il figlio, Pasquale D’Alessandro, in carcere non riceveva le dovute attenzioni dall’imprenditore, che rispondeva alle lamentele”.
L’inchiesta, ricordiamo, ha portato all’arresto di diversi esponenti delle famiglie Cesarano, Afeltra, Di Martino e D’Alessandro. L’operazione Olimpo scattò all’alba del 5 dicembre scorso. La polizia arrestò una quindicina di persone, con i latitanti Giovanni Gentile e Raffaele Afeltra arrestati nelle settimane successive. Si è cercato di capire quali siano i punti principali e i personaggi cardine per quanto riguarda il riciclaggio di capitali illeciti: fitti sarebbero gli accordi tra clan e imprenditori locali. Difatti, sembra che alcune imprese sarebbero state finanziate dalle cosche. Si parla persino di imprese gestite totalmente dai clan, con prestanome. Greco, che avrebbe pagato il pizzo a 4 clan, ha annunciato che si costituirà ad ottobre nell’altro procedimento, dove risulta a sua volta vittima di estorsioni.