Centro Universitario Europeo di Ravello: molti dei disastri della Costiera avrebbero potuto essere evitati
Molti dei disastri che hanno colpito la Costiera negli ultimi decenni avrebbero potuto essere evitati se il territorio fosse stato regolarmente manutenuto. Ne è certo il Centro Universitario Europeo per i beni culturali di Ravello, presieduto da Alfonso Andria, che lo scorso venerdì ha organizzato il convegno «Comunità locale e media contro i disastri» a Villa Rufolo. La comunità della Costa d’Amalfi è ben consapevole dei rischi che corre: ogni anno il territorio è interessato da frane, caduta massi e perfino esondazione di percorsi d’acqua che invadono i borghi portando a valle fango e detriti. In più casi la scarsa o nulla manutenzione di macere, la mancata pulizia dell’alveo dei torrenti, la trascuratezza dei costoni che continuano a trascinare a valle e sulle strade, dopo abbondanti piogge, massi e terreno, ha causato negli anni morti e feriti. Eppure nessuno si fa ufficialmente portavoce dei disastri che giorno dopo giorno coinvolgono la Costiera. Il controllo del territorio che parte dal basso non possiede strumenti diretti per una denuncia sistematica di quanto accade per contribuire ad arrivare ad una rapida soluzione del problema. Per ovviare a questa disfunzione nel corso dell’incontro è stata presentata la pagina, integrata nel sito Unesco Amalfi Coast 1, realizzata dal Cuebc, «Tutela il Tuo Territorio», proprio per raccogliere le segnalazioni di cittadini e visitatori sulle situazioni di pericolo e portarle a conoscenza degli organi competenti e dei media. D’altra parte, in uno scenario di rischio così alto appare davvero inaccettabile che la misura 442 di Piano di sviluppo rurale, che finanzia appunto la ricostruzione e manutenzione delle macere, dopo anni trascorsi da quando è stato emanato il bando, ha visto con fatica concludersi le graduatorie provinciali solo a fine estate, mentre non è stata ancora stilata quella regionale, che consentirebbe agli agricoltori della Costiera di mettere in sicurezza i numerosi terrazzamenti su cui è ancora in essere una produzione eroica che tiene in vita limoneti e vigne, ma soprattutto garantirebbe la manutenzione quotidiana del territorio. All’incontro hanno relazionato, dopo i saluti del presidente Andria, Ferruccio Ferrigni, Maria Carla Sorrentino, Andrea Della Pietra, Nora Bouchahm Tabouche, Mario Cantalupo e Antonio Orza.
fonte: “Il Mattino”