Clausole di Salvaguardia ed aumento Iva,“il regalo” dal governo agli italiani già dal 2011.
Grazie ai rinnovati rapporti con l’Europa del neo governo M5S PD si è potuto scampare il pericoloso aumento dell’Iva, dovuto alle cosi dette clausole di salvaguardia. Una serie di vincoli tra l’Italia e l’Unione Europea che prevedono qualora non si riuscisse a reperire risorse necessarie per mantenere in ordine i conti pubblici proprio l’aumento delle aliquote Iva. Le clausole di salvaguardia furono introdotte nel 2011 dall’allora Governo Belusconi (con Lega e Meloni) .
Il tanto scampato pericolo dell’aumento dell’Iva è legato alle cosidette clausole di salvaguardia che prevedono a partire dal 2020 l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto ordinaria al 25,2% (al 26% nel 2021) ed al 13% quella ridotta. Per evitare la loro attivazione l’attuale Governo M5S-PD, grazie anche ai rinnovati rapporti con l’Unione europea, ha dovuto reperire 23 miliardi di euro necessari per disinnescarne gli effetti. Il mancato disinnesco avrebbe portato una sicura diminuzione del potere di acquisto per gli italiani, dato che si trattava di un pesante rincaro sui prodotti gravante per circa 540 euro l’anno sul budget di ogni famiglia.
L’ obiettivo delle clausole di salvaguardia è quello di garantire e salvaguardare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, prevedendo incrementi di gettito. Si tratta quindi di clausole volte a garantire maggiori entrate per lo Stato, necessarie per far “quadrare i conti” e per rispettare i parametri UE in materia di deficit. In effetti una serie di vincoli tra l’Italia e l’Unione Europea e che prevedono qualora non fossero reperite le risorse necessarie per la loro neutralizzazione e quindi per mantenere in ordine i conti pubblici, proprio l’aumento delle aliquote Iva .
Le clausole sono entrate nella storia economica d’Italia già dal 2011 e furono introdotte con il Decreto Legge 98 con la manovra finanziaria del Governo Berlusconi -Lega- An poi FdI (con Bossi, Maroni, Calderoli, Ministri della Lega; Giorgia Meloni, Ignazio La Russa Ministri AN poi FdI) .
Dal 2011 le clausole di salvaguardia rappresentano una delle eredità più pesanti del periodo di crisi economica del quale ancora oggi l’intera nazione ne paga gli effetti.
Il Governo Berlusconi IV supportato all’epoca dalla Lega ,da Meloni e An. , alle prese con una vera e propria crisi dei conti pubblici e al fine di poter approvare le misure previste dalla manovra, strinse una sorta di patto con l’Unione Europea già da principio pressoché impossibile da rispettare.
Con le clausole di salvaguardia il Governo si impegnava a reperire entro il 30 settembre 2012 ben 20 miliardi di euro, pena l’obbligo di tagli alla spesa pubblica, aumento delle aliquote Iva e delle accise e un taglio lineare alle agevolazioni fiscali.
Di li a poco il Governo Berlusconi, a causa dell’impennata dello spread e della sempre più malmessa condizione del debito sovrano italiano, lasciando agli italiani il regalo delle clausole di salvaguardia, verrà sostituito da Mario Monti e dalla sua schiera di “tecnici”. I quali saranno ricordati dagli italiani per i famosi tagli e riforme lacrime e sangue, tra cui la sempre più discussa Riforma delle pensioni del Ministro Fornero che vide tra i votanti favorevoli anche il Pdl di Berlusconi e la stessa Giorgia Meloni. Personalità politiche che, insieme alla rinnovata Lega di Matteo Salvini ,sono di nuovo molto acclamati da una parte della popolazione. – 30 Ottobre 2019 – salvatorecaccaviello