CONTE ARRABBIATO PER IL RISULTATO FINALE BARCELLONA – INTER 2 A 1 SUAREZ ROVINA LA GIOIA INTERISTA
Inter con una brutta classifica
Dopo il debutto europeo con lo Slavia, Antonio Conte aveva usato parole durissime. “Questo non è il mio calcio” aveva detto “i ragazzi stanno lavorando bene, ma così non va” la sintesi del tecnico. Un pareggio striminzito e la “gita” a Barcellona, ce n’era abbastanza per preoccuparsi. Ma il Nou Camp, contro un Barcellona dall’avvio di stagione più faticoso del previsto, ha un effetto incredibilmente energetico, taumaturgico. Il ranocchio visto a San Siro con i ceki si trasforma in un Principe azzurrino mare, viste le maglie di trasferta. Centoventi secondi per capirlo: fuga per la vittoria di Un Lautaro Martinez versione Seleccion argentina, l’ariete sfida di forza Lenglet dopo aver beneficiato di un rimpallo e una volta in area, in scivolata, disegna un diagonale imprendibile anche per ter Stegen. Da stropicciarsi gli occhi. Ma l’Inter continua, si arrocca per difendersi dinamicamente in modo perfetto sul tradizionale modo di attaccare in massa del Barcellona, e quando recupera palla dà vita per tutti i primi 45′ a scorribande perfette per misura del passaggio, per tempo di inserimento, per precisione. Quella che manca talvolta davanti al portiere. Ma se il Barça fa la partita, l’Inter di rimessa costruisce più di una buona occasione per segnare ancora. ter Stegen è prodigioso su un’incornata del solito Lautaro; Candreva va a segno da posizione irregolare, Barella servito quasi sul dischetto del rigore prova a piazzare il pallone di piattone destro, obbligando Busquets a una disperata scivolata davanti a lui per mettere in angolo.
Tutti portano un mattoncino in un primo tempo quasi perfetto. Il messaggio di Conte, a metà impresa, sembra arrivato a destinazione. Il Barcellona assalta ma non graffia, Messi sembra un leone in gabbia, Arthur, forse sentendo il fiato sul collo di Vidal, a fine tempo si mette in proprio entra in area e tira alto di poco da posizione ravvicinata, Messi – che stringendo i denti vuole esserci – non va oltre un tiro che Handanovic controlla in due tempi. Suarez gira al largo, Griezmann è ancora un oggetto misterioso. Ma gli si chiede di fare il… Dembelè. Insomma a meta gara tanta Inter e poco Barça. Discorso particolare per Skomina, parte con il cartellino facile, due ammonizioni una per parte per Barella e per Griezmann, poi si dimentica dei cartellini per Busquets e Piquè, cambiando il metro in corsa.
Il Barcellona vince con Messi a mezzo servizio
Il tecnico catalano vede che il suo soufflé non si gonfia, manca un ingrediente. E da buon chef calcistico lo individua: dentro Arturo Vidal, proprio lui, proprio il grande oggetto del desiderio dell’Inter sul mercato, uno degli uomini più fidati della Juve di Conte. Entra lui, non esce Arthur, se ne va Busquets con de Jong che va a fare il suo ruolo di playmaker; Vidal sulla trequarti inventa e mette la museruola a Brozovic, con quel pressing sui portatori nerazzurri che era stato impossibile nella prima parte.
L’Inter è stanca, non riesce più a ripartire con le splendide geometrie, giocate di prima, viste per 45′. Riparte meno, la squadra milanese ma, quando lo fa… Sensi in area scippa la palla arrivando alle spalle di Arthur, subendo il contrrasto. Cade il piccolo tuttofare, Skomina dice che non è rigore, non c’è neppure Var.
Il Barcellona sembra una furia, ma viene contenuta fuori dallo steccato anche quando Dembelè rileva uno spento Griezmann (gioca fuori ruolo). Ci vuole un’invenzione del singolo, per gli azulgrana. E arriva. Prima dell’ora di gioco. Vidal al limite, sulla destra, vede al limite, sull’altra parte, Suarez, Godin non c’è, il Pistolero inventa una magistrale fondata in girata al volo che beffa Handanovic Uno a uno.
Ora l’Inter non riparte più, molti sono con la benzina in riserva, il solo a tenere è uno splendido Barella. Ma Sanchez alza bandiera bianca, entra Gagliardini, e poi Candreva fa spazio a D’Ambrosio e capirete che l’appoggio sull’ala non è lo stesso, infine la carta Politano per un ottimo Sensi. All’84’ Godin perde il compagno di Nazionale Suarez, tocco a seguire e facile diagonale radente del Pistolero, nell’angolino, per il sorpasso. Due a uno, tanta rabbia. A ribaltare il risultato, azzardiamo, è la differente cifra tecnica salita dalla panchina: Vidal soprattutto. L’oggetto di desiderio rimasto in Catalogna
BARCELLONA: ter Stegen – Semedo, Piquè, Lenglet, S. Roberto – Arthur, Busquets (52′ Vidal), de Jong – Messi, Suarez, Griezmann (66′ Dembelè). All. Valverde
INTER: Handanovic – Godin, de Vrij, Skriniar – Candreva (71′ D’Ambrosio), Barella, Brozovic, Sensi (79′ Politano), Asamoah – Sanchez (67′ Gagliardini), Lautaro M. All. Conte
ARBITRO: Skomina
RETI: 2′ Lautaro; 57′ e 84′ Suarez
NOTE: recupero 1′ e 3′. Ammoniti: Barella, Griezmann, Piquè, Lenglet, S. Roberto, Vidal, Sanchez (dopo la sostituzione), Conte.