Fondazione Ravello, ma quanto dura un commissario? Mauro Felicori non si smuove. La Costa d’ Amalfi terra di conquista della Regione Campania
Fondazione Ravello, ma quanto dura un commissario? Mauro Felicori non si smuove. Un commissario è , per definizione, una sospensione di sovranità diretta, che sia un ente locale, o un’istituzione, e, per definizione, dovrebbe essere una scelta straordinaria, finalizzata ad uno scopo. Mauro Felicori, ottimo alla Reggia di Caserta, nominato commissario dalla Regione Campania per cambiare uno Statuto e rendere più funzionale l’ente di cultura e spettacolo più importante della Costa d’ Amalfi non sembra muoversi dal ruolo di commissario. Non vediamo sull’albo pretorio atti che portano al compito preposto da De Luca a Napoli, razionalizzare e rendere più funzionale l’ente. Anzi ci sono più segnali che si sta pensando al 2020, a cambiare ruoli, come la vicenda del direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano, atto che sembra spropositato nei suoi confronti, da qualcuno interpretato come una evoluzione di una guerra fra visioni diverse, che potrebbe essere giustificato se Felicori avesse un ruolo gestionale, non amministrativo e commissariale, per un fatto ad hoc, se non altro per la storia personale, che coincide con la storia della città, e per il ruolo che ha avuto nell’enorme miglioramento di Villa Rufolo , essendo anche il cofondatore della Fondazione che ora è alla guida di Felicori. Poi si vedrà ovviamente come stanno le cose, ora si può dire di tutto , frutto anche della guerra di cui, nel bene e nel male, diventa oggetto lo stesso Amalfitano, amato-odiato . Ma torniamo a Felicori, le cose dette sulla destagionalizzazione, con tanto di video e dirette su Positanonews TV, sul Premio Danza che si tiene a Positano, dimostrarono scarsa conoscenza del territorio e delle sue problematiche, ci lasciarono un attimo perplessi, la Costiera amalfitana ha bisogno di destagionalizzarsi da novembre in poi sia chiaro, ma non è quello il problema, um commissario deve risolvere un problema amministrativo mica è venuto per gestire, o no? Ma lasciamo perdere certe scelte per noi discutibili, fa parte della dialettica giornalistica, le scelte delle mozzarelle, del vino, legate ai concerti, entrano nel diritto-dovere di cronaca e di critica. Ma quello che ci preme per Ravello e per la Costiera amalfitana, quanto dura un commissario? Come fa la Regione Campania a mettere commissari in eterno e continuare a caricare di spese la collettività con ruoli che non sono, per forze di cose, limitati al loro ruolo previsto della legge, programmatori per il futuro? Come fa Ravello ad avere una visione se ha ancora un commissario che doveva fare solo un cambio di statuto in fin dei conti? Ed è questa la visione che ha De Luca della Costiera amalfitana, come ha detto il sindaco di Positano Michele De Lucia, una visione che “commissari” gli enti locali di tutti i loro poteri? Dalla viabilità, imponendoci linee turistiche a iosa, via terra e via mare, non potenziando l’ospedale Costa d’ Amalfi, anzi facendogli perdere pezzi alla minima distrazione? E noi sempre sulla barricata a difendere la sanità? Per non parlare delle opere pubbliche faraoniche previste, in chiara campagna elettorale, mentre non prevede il potenziamento della protezione civile per tutta la Costiera amalfitana che è l’unico modo per prevenire e affrontare emergenze idrogeologiche e di sicurezza, fra cui c’è anche la viabilità, la Costiera è terra di conquista per la Regione Campania e noi non possiamo fare altro che dirlo..