Ieri è stata la giornata mondiale della pasta
Ieri 25 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Pasta Day, evento internazionale dedicato alla pasta, quest’anno giunto alla 21^ edizione.
Tanti gli eventi dedicati in programma, insieme alle celebrazioni sui social con la condivisione dei piatti a base di pasta creati da chef o semplici appassionati, tutti amanti del piatto simbolo della dieta Mediterranea. Gli hashtag per la condivisione di foto e video sono #pasta2050 e #WorldPastaDay.
Il suo consumo mondiale in dieci anni è arrivato a circa 15 milioni di tonnellate annue. In Italia nove persone su dieci (88%) la consumano regolarmente.
Il nostro Paese è leader mondiale del mercato della produzione di pasta: da una statistica risulta che un piatto su quattro nel mondo è realizzato con pasta italiana. Rummo, Barilla, Divella, De Cecco, Arnesi e tante altre che recentemente non hanno avuto paura di dire che il 30% del grano è importato ed è di ottima qualità.
Il tema di quest’anno è come sarà la pasta del futuro, menù e ricette da qui a trent’anni, cosa mangeremo nel 2050? Il classico spaghetto al pomodoro e basilico resta il più amato dagli italiani, anche tra i giovani. Perché lo spaghetto al pomodoro è il cibo della convivialità e del cosiddetto eater-tainment e rappresenta la voglia di divertirsi mangiando. Più di un piatto, è l’immagine che rappresenta uno stile di vita.
“Tendiamo a immaginare la pasta come un prodotto immutabile, in realtà questo piatto ha accompagnato nel tempo il cambiamento dei nostri stili di vita – ha spiegato Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. Se pensiamo a come mangiavamo la pasta 30 o 60 anni fa ci rendiamo conto di quanto siano cambiate ricette, occasioni di consumo, formati e porzioni. La fortuna della pasta nel mondo è dovuta proprio a come riesce a intercettare tendenze alimentari, culturali e sociali. Allo stesso tempo, si è evoluto anche il suo processo produttivo, con una crescente attenzione all’impatto ambientale e ai trend salutistici. Per questo abbiamo cercato di tracciare il futuro di questo alimento da qui al 2050, chiedendo a chef e appassionati di interpretarlo”.
E non è vero che la pasta fa ingrassare: secondo molti nutrizionisti, è un super carburante per il nostro intestino.