La Caravella ad Amalfi. Un viaggio “sensazionale” fra gusto, storia ed arte nel tempio dei ristoranti del Sud

15 ottobre 2019 | 10:06
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La Caravella ad Amalfi. Un viaggio “sensazionale” fra gusto, storia ed arte nel tempio dei ristoranti del Sud

La Caravella ad Amalfi. Un viaggio “sensazionale” fra gusto, storia ed arte nel tempio dei ristoranti del Sud.  Veniamo accolti con grande cordialità e professionalità da Antonio Dipino  che conduce questo gioiello di famiglia . Non è tanto per il fatto di essere stato il primo ristorante in Campania e a ricevere una stella Michelin, fra le più antiche d’ Europa , fra i migliori in Italia,   e l’incredibile continuità da  Sessanta anni della famiglia Dipino che fa onore alla Costiera amalfitana , una garanzia per chi vuole la qualità e l’eccellenza da sempre, ma qui si respira arte e cultura, ci si immerge nella storia, si vive un’altra dimensione spazio / temporale. Così appare la leggenda , perché questo locale è una leggenda che si mantiene nel tempo, dove puoi trovare i Vip in estate.

Da Agnelli , amico di Franchino, il papà di Antonio , a Naomi, nobili e principesse, arrivano Vip e personaggi, ma la famiglia Dipino è molto riservata e poco mediatica, a differenza di tanti altri chef Antonio Dipino pensa di più al lavoro quotidiano e a rimanere nel suo locale senza farne altri in tutto il mondo , come fan tutti “Non ho mai pensato di aprire qualche altra cosa altrove, siamo nati qui “. Questo è il tempio della cucina, sono nati anche i piatti storici, come lo “scialatiello” , con Cosentino. “Il cliente si era “scialato” per questo stupendo piatto di pasta e da qui il nome –  come ci racconta Dipino . Peccato non aver mai depositato il marchio scialatiello”

Se avete la fortuna di ascoltare Dipino è piacevole ed interessante come i suoi piatti, opere d’arte, come l’arte che trovi qui e nella sua galleria, da  Andy Wahrol a Irene Kowaliska, che qui scopriamo il produttore dei suoi “ciucciarielli” fatti a Positano. Sono gli stessi ciucci di Filuccio Apicella che ora sono esposti nella galleria di Antonio Dipino. Una transumanza delle sue creature in Costiera, che gli ricorda forse quando negli anni ’50 l’attraversava in bicicletta fino a Positano per modellare ceramiche per Irene Kowaliska. Qualche indizio induce a ripensare agli asinelli presenti in quel laboratorio, che appaiono troppo “vietresi” per poter essere attribuiti all’artista polacca si era trasferita da Vietri a Positano.. La descrizione dell’artista all’opera  la trovate nel sito della Caravella .   “Quando si parla di arte nel mondo, dovunque trovi Amalfi, non solo per la sua bellezza, ma per i grandi eventi, qui negli arsenali è nata la così detta arte povera con artisti famosissimi che esposero qui negli anni Sessanta..”

Anche nella cucina c’è qualche particolare che emoziona, è l’unica affrescata al mondo , come si può vedere nelle foto di Giuseppe Di Martino. “Il paradiso dei ciuccio”, straordinaria opera realizzata in occasione della festa dei Sessanta anni, il luglio scorso, quando vi è stata anche la benedizione del Vescovo  di Sulmona Michele Fusco , che è stato parroco ad Amalfi.

Il percorso “sensazionale” dei piatti e dei vini è stato qualcosa di travolgente ,  ma mai stravolgente le tradizioni. Dalla montanara alla caponatina di crudo di mare e via seguendo. Un biscotto, tonno e ricciola con gambero rosso e “aria” di limone con emulsione di olio di oliva, che rimane impresso nella memoria, accompagnato dl vino Fric, fenomenale proposta di Faratro, crediamo uno dei migliori professionisti in circolazione. La crocchette di alici con purea di patate e fior, pesce spada grigliato con due foglie di limone salsa con mandorle ed eraba finocchietto la pastina in brodo con l’aragosta , sublime è dir poco , ci ha fatto compagnia il “Bechart” 2016 di Antonio Caggiano, ci siamo ritrovati da lui, nella sua cantina-galleria fotografica di Taurasi, sentivamo la sua saggezza esprimersi nei sapori e saperi.. Poi il dolce lo Sciù tradizionale, ovvero fritto con la crema al limone.. Ci sovviene Isaia “.. E scoprirono dov’era il bene e dove era il male..”. Noi abbiamo (ri)scoperto dove è il bene, il buono e il bello.. Qui in questo “sensazionale” luogo d’eccellenza della famiglia Dipino dal 1969

“Dal 2 luglio 1959, dai nostri primi passi, nulla è cambiato, ogni passo è servito a rafforzare la nostra promessa – scrive Antonio Dipino -, la qualità.
È questa la filosofia a cui ci siamo ispirati nel corso dei nostri primi 60 anni di attività, legandoci al territorio. Ne abbiamo esaltato le tipicità con i prodotti di nicchia e con innovazione creativa, ma senza stravolgerli.
La mia cucina sa di terra e mare, di tradizione e innovazione, è un omaggio al nostro territorio.

È questo il vanto della nostra storia che abbiamo scritto, pagina dopo pagina nel corso dei decenni.
Una storia nostra ma anche Tua e che continueremo a scrivere insieme”.

Antonio Dipino

Michele Cinque

Foto Giuseppe Di Martino

La Caravella ad Amalfi
Via Matteo Camera, 12
www.ristorantelacaravella.it
Aperto a pranzo e cena. Chiuso martedì