Mertens oggi vuole ancora stupire -ai ferraresi non ha mai segnato

27 ottobre 2019 | 07:09
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Mertens oggi vuole ancora stupire -ai ferraresi non ha mai segnato
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Mertens oggi vuole ancora stupire -ai ferraresi non ha mai segnato
Mertens oggi vuole ancora stupire -ai ferraresi non ha mai segnato

Mertens è senza freni: dopo aver superato Maradona  ora punta Hamsik che  è a 5 reti di distanza

Ai ferraresi non ha mai segnato: il capocannoniere oggi vuole stupire
Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho: e in quell’album personalissimo di figurine, che Dries Mertens tiene tutto per sé, ci sono praticamente tutte, tranne la Spal. C’è il Bologna, eh sì, è la sua vittima sacrificale, gliene ha fatti undici, e poi ci sono praticamente le altre: manca la Spal, manca il Lecce, ma proprio a loro, ai salentini, non poteva, non avendoci mai giocato contro. E allora, la sfida del «golosone» procede, perché mica può finire così, a centosedici reti, una in più di Maradona, cinque in meno di Marek Hamsik, che ormai sente il fiatone di Mertens sul collo ed ha cominciato a rassegnarsi: «Entro Natale spero di prenderlo». Da qui a Natale, ce ne saranno di appuntamenti, sono dodici, nove di campionato e altre tre in Champions League: e per un uomo che ha segnato sette reti in dieci partite, dunque ha una media rassicurante, può persino capitare di riuscirci prima.

COME IN CHAMPIONS. Mertens è il gol, un campionario ch’è stato dispensato da Nord a Sud, da Est a Ovest, isole comprese, e che ora punta dritto alla Leggenda, quelle centoventuno reti che fanno di Hamsik un principe prossimo ad essere scaraventato giù dal trono, perché sembra sia tutto scritto: «Sono orgoglioso di quello che ho fatto, di essere sempre più dentro la Storia del Napoli, ma ora pensiamo al campionato». La Champions, e s’intendono gli ottavi di finale, può essere opzionata sin dalla prossima gara interna, quella con il Salisburgo, dalla quale potrebbe arrivare persino il passaggio aritmetico; ma lo scudetto, la dolcissima ossessione, non può rappresentare un rimpianto immediato: la Juventus ha rallentato, l’Inter l’ha imitata, e il Napoli ora ha una occasione, in più ha già dato, in termini di punti, fermandosi in casa con il Cagliari, rallentando a Torino, contro i granata e dopo la sconfitta con Madame. «Il successo di mercoledì ci voleva proprio, perché era arrivato il momento di vincere fuori casa». Tre anni dopo, quel vuoto è stato colmato: ma il digiuno, adesso, è in campionato, che si protrae da trentaquattro giorni, ultimo successo a Lecce.

SEGNANO TUTTI. Il gol del Napoli ha tante facce, sono nove per il momento, però quella di Mertens si stampa ciclicamente sulle partite, il capocannoniere è lui, con le sue sette reti, e quella bramosia di chi sente di dover insistere, perché questo è il momento giusto per divertirsi ancora e tanto. Al resto, turn-over e rinnovo del contratto compreso, si penserà poi, se i cinesi non dovessero insistere ad offrire vagonate di euro.

LUI E. Si riparte, quasi sicuramente, da Mertens, lui con Milik, come sembra abbia suggerito la rifinitura, nella quale s’è pure intravista la sagoma di Llorente: là davanti c’è abbondanza, sette uomini per quattro maglie, perché ormai gli esterni offensivi sono (quasi) sempre degli attaccanti, però Mertens s’è allungato verso Hamsik e poi ha ancora da incollare (rispettosamente) sull’album lo stemma della Spal . Non ce l’ha…

fonte:corrieredellosport