Napoli – Portici. Google dedica il suo doodle all’inaugurazione della prima linea ferroviaria italiana

Ferrovia Napoli-Portici. Inaugurata il 3 ottobre 1839 era a doppio binario e aveva la lunghezza di 7,25 chilometri.
Ferrovia Napoli-Portici. La ferrovia Napoli-Portici fu la prima linea ferroviaria costruita in territorio italiano, nel regno delle Due Sicilie; inaugurata il 3 ottobre 1839 era a doppio binario e aveva la lunghezza di 7,25 chilometri.
Sono tanti i dettagli emersi in queste ultime ore riguardanti l’inaugurazione della prima ferrovia italiana, a cominciare dalla data di inizio dei lavori, l’8 agosto del 1838. Dopo circa tredici mesi venne completato il primo tratto ad un solo binario, e prima dell’inaugurazione venne aggiunto anche un secondo binario. Come riportato da IlPost, il giorno del taglio del nastro il re Ferdinando II si fece trovare nella villa del Carrione al Granatello di Portici e a mezzogiorno diede il segnale di partenza alla locomotiva dicendo: «Questo cammino ferrato gioverà senza dubbio al commercio e considerando come tale nuova strada debba riuscire di utilità al mio popolo, assai più godo nel mio pensiero che, terminati i lavori fino a Nocera e Castellammare, io possa vederli tosto proseguiti per Avellino fino al lido del Mare Adriatico». Il convoglio era composto da ben otto vagoni, e fece i 7.25 chilometri che separano Napoli da Portici in circa dieci minuti. A bordo, 48 invitati nonché 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai, in rappresentanza dell’esercito reale. Nell’ultima vettura presente anche la banda della guardia reale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INAUGURAZIONE PRIMA LINEA FERROVIARIA: NAPOLI CAPITALE TECNOLOGICA
La linea ferroviaria Napoli-Portici fu fortemente voluto dal Re Ferdinando II. In quell’epoca, a differenza invece di quanto accade oggi, il meridione si sviluppò rapidamente, e nel giro di un paio di decenni divenne una delle zone più avanzate dal punto di vista tecnologico, non soltanto d’Italia ma dell’intera Europa. A progettare e a realizzare la prima ferrovia italiana fu l’ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie, che ottenne la concessione nel 1836 per realizzare una linea che collegasse la capitale dell’allora Regno delle Due Sicilie con la regione Campania. Fu così che poco dopo l’inaugurazione la linea venne estesa a Castellammare di Stabia, e quindi due anni più tardi a Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore. A percorrere la tratta fu per prima la locomotiva chiamata Vesuvio, con una velocità massima di 50 chilometri orari e una potenza di 65 cavalli, numeri “da paura” all’epoca per un treno. In contemporanea alla nascita della linea ferroviaria, Re Ferdinando II creò un popolo industriale, leggasi le Officine di Pietrarsa, fabbrica di artiglieria poi riconvertita alla costruzione di locomotive e all’assemblaggio del materiale rotabile, che nel 1860 contava più di 1000 lavoratori. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INAUGURAZIONE PRIMA LINEA FERROVIARIA
Oggi è l’anniversario dell’inaugurazione della prima linea ferroviaria italiana. E’ il 30 ottobre del 1839, esattamente 180 anni fa, quando il primo percorso di strada ferrata in Italia, quello di 7 chilometri e 640 metri tra Napoli e Portici, vede muovere la prima locomotiva. Oggi i tempi sono molto cambiati, ma il treno ancora rappresenta quella linea affascinante di progresso che significò per l’intera popolazione italiana quella prima inaugurazione ferroviaria. Oggi, anche se ci sono ancora molte zone diseguali in Italia per quanto riguarda le linee ferroviarie, stiamo vivendo l’era dell’alta velocità, che sta contribuendo ad avvicinare notevolmente diverse aree del Paese. E così già da dopo l’anniversario dell’inaugurazione della prima linea ferroviaria italiana, la strada ferrata ebbe una letterale esplosione, e ben presto, nel 1842, la ferrovia aveva raggiunto Castellammare di Stabia e dopo solo altri due anni ha toccato Pompei e Nocera. Pochi mesi dopo però, la crescita della prima linea ferroviaria italiana si fermò (a nord a Sparanise e a sud a Salerno). Alla base, problemi economici e politici, anche se il governo borbonico aveva già rilasciato la concessione per il prolungamento da Nocera fino ad Avellino ed erano progettati anche collegamenti ben più ambiziosi, con Foggia, Bari, Taranto e verso le Marche. Ma tutto si fermò fino all’unità d’Italia.
IL SUD BATTE’ IL NORD CON L’INAUGURAZIONE DELLA PRIMA LINEA FERROVIARIA ITALIANA
La Napoli-Portici è stata quindi la prima linea ferroviaria italiana, ma – se non casualmente – di pochi mesi, in quanto una tratta più lunga, la Milano-Monza, sarebbe stata inaugurata nell’agosto dell’anno successivo dopo un iter burocratico a dir poco avventuroso che ne ha rallentato molto la realizzazione. Un mese prima dell’inaugurazione della linea ferroviaria erano state fatte diverse corse di prova tra Monza e Milano usando le prime due locomotive Milano e Lombardia (o Lombarda secondo alcuni). Il privilegio (ovvero la concessione nel linguaggio burocratico imperiale) per la costruzione tardò, dicevamo, a venire, perché il governo imperiale aveva molto più interesse alla realizzazione di linee ferrate a carattere militare. La firma arrivò solo alla fine del 1838, mentre l’appalto alla ditta Holtzhammer di Bolzano avvenne alla fine del 1839. Il primo treno percorse i 15 km del tragitto in 17 minuti con una velocità di 46 km all’ora. La linea ferroviaria pose le premesse per lo sviluppo industriale della zona: presto attorno a Sesto San Giovanni apparvero le prime industrie e le Poste approfittarono del servizio ferroviario per trasportare la corrispondenza fino a quel momento affidata alle corriere a cavalli. Nonostante i guasti che spesso occorrevano alle motrici, il successo della ferrovia è evidente a giudicare dal numero dei passeggeri trasportati: al 31 dicembre di quell’anno furono più di 150.000.
Fonte: Il Sussidiario.net