Il sacco nero che mi ha tolto il sonno

3 ottobre 2019 | 20:23
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Il sacco nero che mi ha tolto il sonno
Il sacco nero che mi ha tolto il sonno
Il sacco nero che mi ha tolto il sonno
Il sacco nero che mi ha tolto il sonno
Il sacco nero che mi ha tolto il sonno

“Svegliami a mezzanotte” è un testo duro, intimo, forte. Ti rimane dentro. Jean Paul Sartre scrive: “Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche”. La lettura di questo diario di Fuani Marino ti lascia senza parole, e ha su di noi conseguenze. Il suicidio lascia sempre delle conseguenze. Mentre cade dal quarto piano quello che per una condomina intenta a cucinare è un sacco nero, noi scopriamo invece che è il corpo di una giovane donna. Apprendiamo che è il 26 luglio del 2012, e che quella giovane madre che si è lasciata cadere nel vuoto è Fuani. “Presto fu tardi nella mia vita” lo scrive Marguerite Duras, mi viene in mente seguendo mentalmente il “sacco nero” descritto dalla scrittrice. Rammento un amico che anni fa si lanciò dal Ponte di Seiano, che dalle nostre parti potremmo ribattezzare il Ponte dei Suicidi” , di lui non mi rimane che un eterno vuoto. L’ho scritto, questo testo lascia conseguenze. Non so l’autrice dove abbia trovato la forza di scrivere del disagio e della sofferenza che ti può portare a desiderare la propria morte. Ha dimostrato molto coraggio. Il suo è un racconto schietto, sincero e onesto. Ho conosciuto Fuani Marino in occasione della presentazione di un suo precedente romanzo “Il panorama alle spalle (Scatole Parlanti) persona garbata e intelligente come la sua scrittura; nel lavoro precedente c’era in nuce questo diario che ho letto, anzi divorato in una notte. Raramente mi capita come lettore e come libraio di avere tra le mani scritti così emozionanti e disarmanti, pensando alla sofferenza descritta dall’autrice mi vengono in mente certi ritratti realizzati da Francis Bacon dove tutto è terribilmente sfocato, liquido, e nello stesso tempo concettualmente chiaro. “Non si nasce donne: si diventa”, lo scrive Simone de Beauvoir, “Svegliami a mezzanotte” è anche questo; il racconto di come attraverso un disagio profondo si diventa donna. Mi fa piacere come libraio accogliere un testo simile fra gli scaffali, quando mi chiederanno un libro acuto e colto da oggi saprò cosa consigliare: “Svegliami a mezzanotte” di Fuani Marino (Einaudi).
Luigi De Rosa