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Sant’Agnello, WWF libera il gheppio all’Oasi in Città fotogallery

Questa mattina a Sant’Agnello si è assistito alla liberazione del gheppio ad opera del Wwf all’Oasi in Città. Una giornata all’insegna del rispetto delle specie protette, con Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, il sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani e i carabinieri forestali della stazione di Castellammare di Stabia. E’ stato un momento emozionante quando ha preso il volo la giovane specie, che è stata recuperata il 5 luglio scorso in mare a Sorrento, alla scogliera del Grand Hotel Europa: il volatile infatti era stato costretto ad un atterraggio di emergenza, dopo che è stato scacciato dai gabbiani che vedono il rapace come un antagonista. Il gheppio è stato in riabilitazione per tre mesi nella voliera dell’Ospedale Veterinario Frullone di Napoli, dove si trova il Centro di Recupero Animali Selvatici. Insieme al gheppio doveva essere liberata anche una poiana, ma si è scelto di restituirla alla natura verso le coste del salernitano, visto l’impossibilità di far volare questa specie vicino ad un centro urbano.

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Claudio d’Esposito ha spiegato alla presenza delle famiglie prima delle liberazione, le attività svolte dal Wwf unitamente con la forestale per il contrasto al bracconaggio, in particolare nel reperimento dei dispositivi utilizzati abusivamente per la caccia alle quaglie, in modo da attrarre con facilità questi uccelli migratori. Blitz notturni hanno infatti portato all’individuazione e smantellamento di richiami elettro-acustici per la cattura dei volatili sul Faito, col sequestro di attrezzature (come amplificatori a campana, batterie, timer, riproduttori, fili elettrici, ecc.), spesso blindate nella roccia. Inoltre sono note anche le attività aree percorse negli ultimi anni dalle fiamme (dove ai sensi dellalegge 353/00 la caccia è vietata per 10 anni) e nei pressi di abitazioni e strade (dove l’attività venatoria deve svolgersi a debita distanza rispettivamente di 100 e 50 m) e delle postazioni adoperate per la cattura illegale di cardellini.

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