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Sorrento, oltre il caso biglietterie, ulteriori sono le questioni sollevate dalle Associazioni contro le illegalità a Marina Piccola.

27 ottobre 2019 | 08:38
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Sorrento, oltre il caso biglietterie, ulteriori sono le questioni sollevate dalle Associazioni contro le illegalità a Marina Piccola.

Passaggi comunali, occupazioni demaniali abusive, e pontile aliscafi, rimangono  ancora anomale tali situazioni nell’area portuale, nonostante siano state già sottoposte all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria.  Circa le quale le associazioni aspettano risposte concrete sia dall’attuale Amministrazione ma soprattutto dalle Autorità preposte.

Sorrento –  Sebbene non tutti gli organi di informazione locale hanno ritenuto opportuno riportare la notizia, continua a tenere  banco in città la vicenda  delle biglietterie al Porto di Marina Piccola. Un vero e proprio ciclone che vede coinvolti imprenditori  e dirigenti comunali. Dopo che la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, tramite la Guardia di Finanza  di Massalubrense ,ha notificato ben  13 avvisi di conclusione delle indagini circa l’occupazione abusiva dei locali di proprietà demaniale usati dagli armatori come biglietterie . Mentre per i dipendenti comunali, Ing. Alfonso Donadio, dirigente del “dipartimento lavori pubblici, ambiente, demanio”,e l’Arch.  Paola Gargiulo, responsabile dell’ufficio demanio marittimo, si profila l’ipotesi di mancato espletamento di nuova gara per l’assegnazione malgrado le indicazioni della Giunta comunale. Nonostante che la vicenda era nota a tutti da circa un decennio, in molti non si spiegano come mai soltanto ora si registra  l’intervento da parte dell’Autorità Giudiziaria . A tale proposito, sembra giusto ribadire che se tale questione è venuta finalmente fuori, il merito non può che andare ancora una volta alle Associazioni contro le illegalità presenti sul territorio.  Anche se a conclusione delle indagini, sarà ora la Magistratura a vagliare se vi siano state delle evidenti illegittimità. Bisogna infatti ricordare che furono proprio il Movimento Civico “Conta anche Tu”con Francesco Gargiulo e la Sezione territoriale dell’Associazione Nazionale “I cittadini contro le mafie e la corruzione”con Enrico Aprea , che tramite la segnalazione del  15 ottobre del 2015, prot. n. 47925 fecero presente al Comune ( Responsabile Anticorruzione Dott.ssa Elena Iserra, al Dirigente del III° Dipartimento Ing. Alfonso Donadio, al Responsabile della Trasparenza degli Atti del Comune, Dott. Antonino Giammarino) ed all’Autorità Anticorruzione del Giudice  Raffaele Cantone,  tale anomala situazione. Ovvero, pretendere chiarezza circa la concessione n. 32/2008 riguardante n.6 (sei) box utilizzati come biglietterie dalle varie  compagnie di navigazione. Per le quali, dall’Albo Pretorio non risultavano indicate eventuali concessioni rilasciate per l’utilizzo  di box-biglietterie, a singoli fornitori ed i relativi canoni corrisposti al Comune da parte degli interessati. A tale proposito fu chiesto i dati identificativi dei concessionari, gli eventuali importi dei canoni versati, dagli occupanti i box. Nonché le somme versate dal Comune per il consumo di energia elettrica e se a proprio carico. Comunicazione che come al solito non ebbe alcuna risposta da parte del Comune. Inoltre e tuttora non è dato sapere se le compagnie hanno poi  rimediato versando i canoni non pagati negli anni precedenti, compreso il consumo di acqua ed energia elettrica. Altra situazione circa la quale si spera che la Magistratura faccia definitivamente  chiarezza.

Successivamente nel novembre del 2017 dal Comune, su iniziativa del Sindaco Cuomo, dopo probabile intervento dell’Anticorruzione, fu varata una Delibera di Giunta con la quale si incaricava il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, Ing. Alfonso Donadio di indire  una gara per il rilascio delle concessioni per cinque delle sei biglietterie al Porto di Marina Piccola. Le quali dal 2007 risultavano essere occupate abusivamente dal alcune compagnie di navigazione e pertanto, si registrava anche  un danno erariale per decine di migliaia di euro per le casse comunali dovuto ai canoni non versati. Anche se, nonostante l’iniziativa del Sindaco, l’interrogativo rimaneva. Ovvero: come mai da oltre un decennio , trattandosi di locali con annessi e connessi di proprietà comunale, situate in un luogo di forte interesse come il Porto di Sorrento,in cui operano grosse aziende di trasporti ,soltanto adesso tale situazione veniva fuori? Un quesito che , come in altri casi, non ebbe alcuna risposta da parte della Responsabile Anticorruzione Dott.ssa Inserra, ne tanto meno da parte del Responsabile del III Dipartimento Ing, Donadio. Altra situazione circa la quale si spera che la Magistratura ora possa dare una risposta in attesa dei probabili rinvii a giudizio. – Sull’intera questione  si registra un intervento di Francesco Gargiulo , leader del Movimento Civico “Conta anche Tu”: “Questa vicenda dimostra che l’impegno delle Associazioni contro l’illegalità a volte serve ad impedire del perpetrarsi di situazioni di cattiva gestione della cosa pubblica, e dovrebbe essere uno stimolo affinchè tutti i cittadini si sentano protagonisti in queste battaglie atte ad impedire privilegi”.-

Oltre tale vicenda è bene ricordare che nel mirino delle Associazioni contro le illegalità rimangono altre questioni, già segnalate all’Autorità Giudiaziaria nonché ad Enti istituzionali, che interessano l’area di Marina Piccola. Ataviche criticità, mai risolte che continuano a compromettere la libertà dei cittadini al mare sorrentino. Una delle quali, senz’altro una priorità per le Associazioni, rimane  la lotta all’occupazione abusiva del suolo demaniale.  Tra cui il  ripristino del passaggio comunale al Lido San Francesco. Situazioni, anch’esse che continuano a non avere alcuna risposta concreta da parte dell’Amministazione comunale e dalle Autorità preposte.

– Grazie all’intervento delle Associazioni che segnalarono determinate anomalie all’ Autorità Giudiziaria, anche tale situazione fu oggetto di sopralluoghi ,da parte delle Autorità preposte con successivo  rifiuto da parte della  Soprintendenza circa l’ipotesi di sanare le opere illegittime. Dato che non risultavano titoli autorizzativi, urbanistici e paesaggistici che legittimassero lo stato dei luoghi presi in considerazione, ma soprattutto che tali interventi incidevano negativamente sulla qualità paesaggistica del contesto tutelato, tra l’altro facente parte del demanio marittimo. Inoltre tali realizzazioni risultavano di notevole impatto ,ostacolando di fatto le libere visuali e dunque il pubblico godimento di un bene tutelato”. Una successiva proroga da parte della Procura della Repubblica permise ai gestori di rimediare agli abusi più lievi e pertanto proseguire con l’attività stagionale, rimandando nel successivo periodo invernale l’eliminazione delle irregolarità urbanistiche più gravi, compreso il ripristino della stradina comunale. Nonostante tali agevolazioni, per la sanatoria e ripristino delle opere realizzate senza titolo,  il permesso a costruire, rilasciato già nel Maggio 2017 e con scadenza  31 Dicembre 2020,  prevede proprio anche il ripristino e  la realizzazione della vecchia  stradina comunale di collegamento tra l’area portuale e la spiaggetta dell’Hotel Syrene. Pena l’annullamento del permesso e delle concessioni. Proprio su tale punto che le Associazioni pongono i loro interrogativi. Ovvero se fino ad oggi nessuna iniziativa si registra, da parte dei gestori, nell’attuare, su suggerimento della Soprintendenza, quanto concesso  dalla Procura della Repubblica, in relazione agli abusi più gravi, in particolare cosa succederà alla scadenza del permesso a costruire stabilito entro il dicembre del 2020? Non solo il permesso  al momento sarebbe già nullo, a causa del mancato inizio dei lavori entro i 12 mesi dal rilascio dello stesso. Ora salvo eventuale proroga, concessa per giustificati motivi,  a chi spetta adottare i provvedimenti di competenza?

Altra situazione segnalata dal Movimento Civico “Conta anche Tu” e  della Sezione sorrentina dell’Associazione nazionale I cittadini contro le mafie e la corruzione”,  riguarda stavolta il pontile in ferro, esterno al porto di Sorrento. – Struttura  che viene tuttora utilizzata  come attracco  per gli aliscafi  diretti e provenienti da Napoli e le isole del Golfo.  La questione sollevata  già nel luglio dello scorso anno, quando con una nota ,inviata sia al Comune che alla Regione Campania , le Associazioni  si fecero portavoce  dei cittadini  utenti  del servizio aliscafi, chiedendo chiarimenti  circa il rinnovo della concessione demaniale  n. 26/16  e già scaduta il 31/12/2017. In merito alla quale solo a luglio era stato avviato l’iter per il rinnovo, dopo che la Società di navigazione richiedente aveva presentato l’istanza addirittura con due giorni di ritardo rispetto alla scadenza. In tale occasione i Responsabili locali delle Associazioni, Francesco Gargiulo ed Enrico Aprea sollevarono anche una serie di interrogativi circa  l’affidabilità strutturale  del pontile, sottoponendo la questione all’attenzione del   Responsabile dell’ Ufficio Tecnico Comunale ed il Comando di Polizia Municipale.  Invitando a verificare lo stato della struttura  ed accertare  se il pontile all’epoca fu realizzato nel rispetto  delle norme urbanistiche ed ambientali. Non solo, oltre alla legittimità urbanistica, particolari richieste furono avanzate circa la idoneità della struttura  a tutte le verifiche  abilitative, compreso la certificazione relativa al collaudo statico. Ebbene nonostante la serietà della questione, a quasi un anno da tale segnalazione, mentre il pontile quotidianamente continua a risultare affollato di passeggeri durante le operazioni di imbarco e sbarco, i responsabili delle Associazioni, hanno reso noto che sull’Albo Pretorio del Comune di Sorrento, al momento non risultano pubblicati verbali relativi a sopralluoghi di verifica della struttura, da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale.

Sia la questione del percorso pedonale al Lido San Francesco che il pontile aliscafi, oltre  innumerevoli problematiche irrisolte rilevate lungo il territorio comunale, rappresentano gli ennesimi silenzi a cui  soltanto Associazioni di cittadini , hanno finora chiesto con audacia che si faccia chiarezza. Ovvero che  l’Amministrazione comunale ma anche e soprattutto le Autorità preposte  si adoperino di fronte a tali anomale inerzie affinché la popolazione contribuente  abbia delle risposte e successive concrete soluzioni. –  27 ottobre 2019 – salvatorecaccaviello.