Sorrento, il Sindaco non firma ancora il protocollo di intesa contro le infiltrazioni malavitose nell’economia locale.
L’iniziativa già sollecitata dal Consigliere di Opposizione Paolo Esposito ,al momento non trova la condivisione del Primo cittadino e del Responsabile Anticorruzione del Comune. Oltre ad ignorare quanto sollecitato dalla Prefettura, dalla Città Metropolitana e dalla Camera di Commercio di Napoli si continua ad esporre in tal modo il territorio comunale a possibili infiltrazioni criminali nell’economia locale.
Sorrento – Una situazione al limite della indecenza, quella che secondo il Consigliere di Opposizione, Paolo Esposito e del referente Regionale dell’ Associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione”, si è venuta a creare per il Comune di Sorrento. Dove, nonostante i vari solleciti ,risulta che il sindaco Cuomo non ha ancora aderito, a differenza del resto degli altri sindaci dell’area metropolitana, al protocollo di intesa per la legalità. Un documento, siglato lo scorso agosto dal Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, dal Sindaco di Napoli e della Città metropolitana, Luigi de Magistris e dal Presidente della Camera di Commercio Industria agricoltura e Artigianato di Napoli, Ciro Fiola, a cui sono stati invitati ad aderire tutti i sindaci e gli enti pubblici dell’area metropolitana di Napoli. Un importante accordo che interessa da vicino sia la tutela della economia locale che la vita sociale dell’intero territorio. Con il quale si intende rafforzare la collaborazione tra i firmatari nella prevenzione circa possibili infiltrazioni criminali nell’economia locale. In particolare, nel settore degli appalti e dei contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia. Proprio in relazione ai lavori pubblici, uno dei settori più a rischio di penetrazione da parte della criminalità organizzata , si prevede l’incremento dei controlli antimafia. Oltre alle opere pubbliche, settori come: i servizi, le concessioni, le forniture ed attività commerciali, l’attività dell’antimafia nel protocollo di intesa prevede un costante scambio informativo finalizzato a scoprire eventuali casi di riciclaggio, usura ed estorsione. Il continuo passaggio di licenze commerciali in settori come la ristorazione, attività ricettive e di intrattenimento, giochi e scommesse, compro oro, vendita all’ingrosso ed al dettaglio saranno anch’essi settori particolarmente attenzionati in tale attività di controllo.
L’argomento fu sottoposto, all’attenzione del Sindaco Cuomo, dei componenti della Commissione Trasparenza nonché la Segretaria Generale, quale responsabile dell’Anticorruzione, con una interrogazione scritta dal Consigliere Esposito. Nonostante la lodevole iniziativa al momento nessuna reazione si è registrata dal comune e dai vertici dell’amministrazione, che ancora una volta dimostrano la mancanza di sensibilità verso problematiche importanti relative alla vita sociale nonché alla economia turistica del nostro territorio, da sempre molto appetibile da parte delle organizzazioni criminali. “L’articolo 14 dello stesso protocollo – evidenzia a tale proposito Esposito – prevede delle sanzioni a carico di chi non rispetta le sue previsioni. Pertanto il testo, come già sollecitato, va esaminato ed approvato al più presto in Consiglio Comunale. Una situazione circa la quale la Prefettura ha già concretamente invitatole amministrazioni ad aderire.
Sulla stessa lunghezza d’onda Rosario Fiorentino, che ha dichiarato: “ non è possibile affrontare senza armi la camorra imprenditrice . Come Associazione antimafia presenteremo una relazioneagli organi preposti per dimostrare come il Comune di Sorrento sia tenuto a firmare il protocollo di intesa”.
Una situazione che potrebbe ancora una volta, come già avvento in passato, confermare il pensiero del sindaco Cuomo nel rassicurare la popolazione che il territorio sia immune da infiltrazioni malavitose atte a condizionare l’economia locale e che Sorrento e la penisola sono assolutamente immuni da tali fenomeni, che la malavita organizzata si mantiene lontana poiché il nostro è un territorio alquanto controllabile e che quindi sia gli imprenditori che i cittadini possono dormire sonni tranquilli. Mentre una serie di continui episodi ed inchieste della Magistratura tenderebbero a smentire una tale presa di posizione. Inutile ormai ignorare che territori ricchi come la penisola sorrentina che basano la loro economia sul turismo siano molto appetibili dalle organizzazioni criminali. . Un terreno fertile, appetibile a chi senza alcuna competenza, ma con forti capitali, di dubbia provenienza, potrebbe accingersi a dare un concreto e letale assalto al territorio sorrentino. Situazione che a quanto pare al momento non sembra interessare sia le Autorità locali che i nostri imprenditori. I quali dovrebbero senza alcuna esitazione spingere affinché tale protocollo di intesa, come già avvenuto nella vicino Meta di Sorrento con il sindaco Giuseppe Tito , sia immediatamente condiviso dal Comune di Sorrento. – 06 ottobre 2019 – salvatorecaccaviello