Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento

16 ottobre 2019 | 12:45
Share0
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento
Un bistrò borbonico nel cuore di Sorrento

Sorrento – Lasciato il Corso Italia, superati i decumani, ci mettiamo alle spalle il chiacchiericcio della Sorrento brulicante di turisti di quest’autunno travestito d’agosto. In via Dell’Accademia “l’ammuina”, come si dice dalle nostre parti non c’è, il passo si fa leggero, come il resto della passeggiata tra i vicoli rilassante. Ci fermiamo al “Bistrò 86”, locale nuovo, arredi eleganti, ambiente accogliente. Salvatore Caiazzo è un “ragazzo” dell’86 come rivela l’insegna del suo bistrò, che è venuto da Casoria a tentare la ristorazione da noi a Sorrento. Il suo menù offre i piatti tipici della cucina campana rivisitati in chiave moderna, alla Cannavacciulo, mi viene da dire, visto che lo chef è Renato Leone di Seiano. Vico Equense è paese di grandi chef: Gennaro Esposito, Peppe Guida e Antonino Cannavacciulo hanno tracciato un solco che rimarrà per sempre nell’arte culinaria di questa terra. L’entrée è uno scagnozzo su salsa di barbabietola accompagnato con un calice di prosecco. Scelgo poi involtini di spigola su purea di patate, la carne del pesce è cotta al punto giusto la farcitura sapida, concludo con spaghetti al limone con colatura di alici e provolone del monaco. Tutto ottimo. Vini e birre sono di qualità, come ottimo il servizio e confortevole l’ambiente. Ristorante che vi consiglio.
Luigi De Rosa, enogastronauta per divertimento