Wine Listening, per “ascoltare” del buon vino

Wine Listening è una start up creata da Gabriele Cedrone, ingegnere e sommelier, e Marco Iacobelli, deejay, che permette di abbinare il vino alla musica. L’applicazione conta un’archivio di 2,5 milioni di prodotti enologici e il processo associativo è reso possibile grazie ad algoritmi di Intelligenza Artificiale e analisi dei Big Data. Già operativa e al centro di diversi eventi culturali in scenari europei – il più recente all’Internet Festival Forme di Futuro di Pisa. L’applicazione parte dal concetto che definisce la musica come in grado di modificare sensibilmente sapore e sensazioni garantite da uno specifico vino. Per questo l’utente, dopo aver concesso all’app l’accesso al sistema audio del telefono, potrà fotografare l’etichetta del vino. Quindi Wine Listening elaborerà le ricerche tramite un sistema messo a punto dal Crossmodal Research Laboratory di Oxford, fondato proprio sull’alto grado di connessione tra due elementi come vino e musica: “Un brano musicale ascoltato durante la degustazione di un vino può alterare i parametri di valutazione, accentuando la percezione di buono o, al contrario, influendo in maniera negativa sulle caratteristiche olfattive gustative”. Il metodo associativo utilizzato dalla piattaforme si chiama “metodo Spence”, che produce un algoritmo in grado di combinare i suoni al vino analizzando più di 20 specifici parametri. Non vi resta che scaricare l’app sul vostro device e bere un buon bicchiere di vino scoprendo a quale musica l’algoritmo deciderà di abbinarlo.
a cura di Luigi De Rosa
(la foto a corredo dell’articolo è tratta dal web)

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