Al Museo delle Belle Arti di Parigi esposta la penisola sorrentina da Sant’Agnello a Punta Scutolo
Parigi – Il Petit Palais è un padiglione espositivo oggi divenuto museo, costruito per l’Esposizione universale del 1900, è un monumento storico fra i più importanti per i critici d’arte parigini, a torto poco conosciuto invece dai turisti, si trova in avenue Winston-Churchill – nell’VIII arrondissement. Il Petit Palais ha subito tra gli anni 2000 e 2005 un’accurata opera di rinnovamento e restauro, che ha permesso di ospitare all’interno delle numerose sale il “Museo di belle arti”, che vanta opere dello scultore e pittore Jean-Baptiste Carpeaux, così come di Paul Cézanne, Gustave Courbet e Auguste Rodin. Proprio in una di queste sale un nostro assiduo lettore, che in questi giorni si trovava a Parigi per lavoro ha fatto una bellissima “scoperta”. Tra i quadri esposi di vedute di paesaggi mediterranei ha riconosciuto il profilo inconfondibile della nostra costa, il grigio del calcare che si fonde con il vede della macchia mediterranea, “le logge che salpano e i poggi che discendono in mare” (Alfonso Gatto). Il nostro appassionato d’arte, che mi ha pregato di rimanere anonimo per pura modestia, si è trovato di fronte una bellissima veduta di Sant’Agnello, Piano di Sorrento e il Vesuvio oltre a un inconfondibile Punta Scutolo. Spinto dalla curiosità si è avvicinato ai due quadri e ne ha avuto conferma. I quadri esposti al Petit Palais che ritraggono il mare di Piano di Sorrento visto dal Grande Albergo La Cocumella sono opera di Henry Brokman artista danese che soggiornò come altri pittori del Nord Europa in penisola sorrentina alla fine del XIX secolo. Il primo quadro s’intitola “La merveille des merveilles” e ritrae Punta Scutolo, la parte più estrema del promontorio che separa la baia di Meta dal territorio di Vico Equense, che secondo Goffredo Acampora trae il suo etimo da “Scutulum”, scudo, in quanto proprio come un piccolo scudo appare a chi per mare proviene da Napoli. Il secondo quadro di Henry Brokman (1868 – 1933) s’intitola invece “Femme sur la terrasse de l’hotel Cocumella. Vue sur le Vesuve” (1897), questa seconda opera è ancora più bella della precedente per i colori e il tema narrativo, quello che pone in risalto l’aspetto agricolo e bucolico che caratterizzava la penisola sorrentina di fine Ottocento. Non vorrei sbagliarmi ma da “la terrasse” di Brokman sono ben visibili i due pini di Villa Fondi che ancor oggi, fortunatamente per noi, possiamo ammirare. Henry Brokman è morto a sessantacinque anni a Bolzano dopo un periodo simbolista, scoprì le tecniche “plein air” degli impressionisti che affinò durante i suoi viaggi in Italia e in Egitto. I curatori della mostra presente al Petit Palais lo tengono in grande considerazione, noi ancora una volta registriamo con soddisfazione come la bellezza della nostra terra sia al centro di un progetto espositivo in una delle città più belle al mondo.
di Luigi De Rosa