Mancini elogia la squadra -Li voglio cosi’ all’Europeo

16 novembre 2019 | 09:14
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Mancini elogia la squadra -Li voglio cosi’ all’Europeo
Mancini elogia la squadra -Li voglio cosi’ all’Europeo
Mancini elogia la squadra -Li voglio cosi’ all’Europeo
Mancini elogia la squadra -Li voglio cosi’ all’Europeo

Quello che rassicura dal rischio dell’ubriacatura da successo è proprio l’uomo che tutto questo ha costruito. Roberto Mancini in cima al trionfo bosniaco si presenta con un trench impeccabile e un tono sereno e pacato. Gli viene naturale così: «E’ presto, troveremo gente più forte, ci sono sette-otto mesi da qui a Euro 2020. Ci sarà la Francia campione del mondo, il Portogallo campione d’Europa. Ma noi possiamo migliorare e fare qualcosa di bello». Intanto, lui numero 10 ha stabilito il nuovo record di partite vinte di fila: «Mi fa piacere aver battuto un mito come Pozzo, che però ha vinto 5 trofei. La strada è ancora lunga ma siamo felici. Come si fa? Ci vuole anche un po’ di fortuna nel percorso e giocare per vincere tutte le partite. Ecco, abbiamo dimostrato che la mentalità è quella. E i gol vengono, ne vengono tanti, e tutti fanno gol». Al di là dell’apparenza l’orgoglio è palpabile: «E’ stata un’Italia ottima, sapevamo che non sarebbe stato semplice contro una squadra solida e forte tecnicamente. Abbiamo giocato bene, mettendo la partita subito sul binario giusto».

Grandi le prestazioni proprio dei giocatori provenienti da situazioni difficili nei club, da Donnarumma a Florenzi, da Bernardeschi a Insigne. A cui aggiungere il talento cristallino di Tonali: «E’ andato bene, non è Verratti ma ha caratteristiche simili. L’ho preferito a Zaniolo che è abituato a giocare in un altro ruolo nella Roma. Tonali è bravo, ha qualità personalità ma ha bisogno di tempo. E’ vero, è andato benissimo anche chi era più in difficoltà».

BELOTTI. Raggiante ma anche lui misurato, il Gallo, che taglia subito il discorso sulla rivalità con Immobile: «Ciro è un grande attaccante, più che rivale è un amico, facciamo tutto insieme. All’Italia non basta un solo bomber ma ne servono di più. Non ritengo di avere un vantaggio. Ci teniamo stretto questo primato. Merito di Mancini che ci ha rilanciato. lo ha fatto in un modo che non era scontato. Per me sarà bellissimo tornare a Palermo e vogliamo vincere anche lì».

CAMBI. Detto della partita, lo sguardo del ct, guarda già a lunedì: «Cambierò tanto ma non tutto. Giocherà chi è rimasto in panchina». Una conferma riguarderà Jorginho. Poi l’augurio che può valere mezzo Europeo. «Dopo queste ultime due partite, avremo soltanto due amichevoli a marzo e poi ci rivedremo a ridosso dell’Europeo. La speranza è di avere tutti i giocatori a disposizione». Attualmente il gruppo manciniano fa a meno di: Piccini, Spinazzola, Gianluca Mancini, Chiellini, D’Ambrosio, Verratti, Sensi, Lorenzo Pellegrini, Cristante, Berardi e Pavoletti.

Donnarumma insuperabile, mago Insigne. Acerbi protegge e segna

Donnarumma 7

In meno di un minuto, due prodezze, la prima con tutto il suo istinto (su conclusione da tre-quattro metri di Cimirot), la seconda con tutto il suo coraggio (piomba su Kovacevic). In più, altri buoni interventi.

Gollini (43’ st) sv
Giusto il tempo per il debutto in Nazionale.

Florenzi 7
Dopo sei panchine nella Roma è titolare nella Nazionale e non ha bisogno di togliersi la polvere dalle spalle per far vedere che sta bene. Risolve felicemente un “uno contro uno” col suo compagno Dzeko, poi fa il lancio (oltre cinquanta metri) su cui Bernardeschi costruisce la stupenda azione dell’1-0. E’ il giocatore che consente a Mancini di far quadrare i conti: lui dà equilibrio restando dietro, formando, in possesso palla, una difesa a tre e consentendo a Emerson Palmieri di attaccare. Ma siamo sicuri che a Fonseca non serva un giocatore così?

Bonucci 6,5
Lanci precisi, chiusure tempestive, in questa Italia spettacolare c’è bisogno della sua esperienza.

Acerbi 7,5
L’impatto con la partita fa paura, dopo mezzo minuto perde una palla che si trasforma in un’occasione per la Bosnia. Ma è un attimo, perché da quel momento non sbaglia niente: dietro chiude i varchi e protegge l’area, davanti poi segna un gol da centravanti puro, con tanto di dribbling su Pjanic all’altezza del dischetto del rigore e tiro di destro nell’angolino. Sì, di destro, il piede sbagliato.

Emerson Palmieri 6,5
Altre volte è stato più incisivo. Allarga l’attacco azzurro affiancandosi sulla sinistra a Insigne.

Barella 7,5
E’ un giocatore determinante nell’impostazione che Mancini dà alla partita: col pressing alto e l’aggressività ai massimi livelli l’interista è l’ideale. Potrebbe bastare questo, ma lui ci mette anche un assist da numero 10 per il gol di Belotti.
Jorginho 7
Dirige la manovra col suo passo che non fa pensare all’arrembaggio, ma in una squadra piena di energie e di dinamismo come l’Italia un regista con la sua testa è indispensabile.
Tonali 7,5
Prima da titolare da applausi. Gioca con personalità e autorevolezza, dimostrando di aver capito bene cosa vuole da lui il ct che ama un calcio di cervello ma anche di gamba. Il bresciano fa 90’ a pieno ritmo, giocando sempre in verticale. Nella sua squadra di club fa il centrale, qui si sposta un po’, ma è sempre dentro la partita. Se non è ancora Verratti, lo diventerà e chissà magari un giorno lo supererà.

Bernardeschi 7,5
Una partita come questa fa bene a lui, che ne ha bisogno dopo i fischi del suo stadio di domenica scorsa, a Mancini, che ha sempre creduto nelle sue qualità, e anche a Sarri, che si sta sforzando (e sta forzando…) a farlo giocare trequartista. No, se serviva un’altra dimostrazione eccola: da esterno l’ex viola dà il meglio. Fantastico il primo dribbling (con un controllo orientato) su Kovacevic e anche il secondo su Cimirot nell’azione dell’1-0.

El Shaarawy (30’ st) sv
Il quarto d’ora finale è poco più di un allenamento.
Belotti 7,5
L’assist per il gol di Insigne nel primo tempo, il gol straordinario nella ripresa e un lavoro pesante e ben fatto per la squadra. Nel lungo duello col suo amico Immobile questo è un passo avanti.

Insigne 7
Per mezz’ora è l’unico azzurro a convincere poco. Nel gioco spettacolare dell’Italia fa capolino ogni tanto, ma è leggerino. Al momento buono, però, ecco il colpo del campione, un tiro privo di potenza ma carico di veleno e precisione, con la palla che passa fra le gambe di Kovacevic.

Castrovilli (41’ st) sv
Altro esordiente di Mancini. In questo caso lo sguardo è rivolto al Qatar.

Mancini (ct) 8
Fa il record della storia della Nazionale con 10 vittorie di fila in una partita che la sua squadra trasforma in spettacolo puro.

fonte:corrieredellosport