“IL RITORNO DI BLADE RUNNER” IL FUTURO TRASFORMA IL PRESENTE
OMAGGIO A UN OPERA CINEMATOGRAFICA
INDIMENTICABILE UNIVERSALE E MOLTO ATTUALE
Inquinamento, clima impazzito, avidità delle corporation, governi repressivi e una popolazione che fatica a mantenere la propria umanità. Sui social media i primi fotogrammi del film hanno fatto trend assieme alla consapevolezza che 37 anni fa in tante cose il regista aveva visto giusto. Rutger Hauer, il replicante filosofo Roy Batty il cui monologo cult “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia”segna l’epilogo del film, non ce l’ha fatta a vedere il giorno in cui il film che lo rese icona ha raggiunto la sua data di scadenza. L’attore olandese dagli occhi di ghiaccio, che in Blade Runnerrecitava accanto a Harrison Ford e Sean Young, e’ morto in luglio a 75 anni, ancora grato per aver avuto l’opportunità di far parte del cast, a differenza di Ford, che aveva trovato la lavorazione troppo scomoda, soprattutto per la pioggia incessante. Mentre nella vera Los Angeles un novembre secco e caldo alimenta gli incendi che hanno messo in allerta milioni di persone, su Twitter gli ammiratori del film si sono impegnati a confrontare come il futuro di Ridley Scott coincida con il loro presente.
Se le auto volanti che solcano il cielo lasciandosi dietro una scia di fuoco non esistono ancora, se la robotica dietro gli androidi “piu’ umani dell’umano” Zhora, Pris, Roy e Leon non e’ ancora realta’, l’intelligenza artificiale sta diventando ogni giorno sempre piu’ intelligente. Non esistono cellulari e smartphone nel mondo di Blade Runner, ma Harrison Ford (il cacciatore di replicanti Rick Deckard) parla in video call con Zhora, anticipando le videochiamate di Skype, Whatsup e FaceTime, mentre gli assistenti vocali usati da Deckard e da Eldon Tyrell, il fondatore dell’azienda che fabbrica i replicanti, evocano gli attuali Siri di Apple o Alexa di Amazon.