Salvini a Bologna, piazza Maggiore strapiena di “Sardine”. Idranti sul corteo dei centri sociali

15 novembre 2019 | 07:07
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Salvini a Bologna, piazza Maggiore strapiena di “Sardine”. Idranti sul corteo dei centri sociali

BOLOGNA – Prima la tensione in centro, con lancio di oggetti, bottiglie e fuochi d’artificio da un lato; idranti della polizia contro i manifestanti. Poi l’enorme, pacifica folla di piazza Maggiore, 10mila sardine – ben più delle 6mila auspicate – a gridare “Bologna non abbocca”, mentre al chiuso del PalaDozza iniziava la convention. Tre momenti, tre luoghi per raccontare Bologna nel giorno dell’arrivo di Matteo Salvini per le Regionali di gennaio, e la reazione della città.

Duemila al corteo dei centri sociali, poi gli idranti

Si surriscalda il clima nel centro di Bologna, come prevedibile, in occasione della convention della Lega al PalaDozza, e le contromanifestazioni in programma, fra cui il corteo dei centri sociali che ha radunato almeno duemila persone che si sono mosse da piazza San Francesco verso il palazzetto di piazza Azzarita. Una bomba d’acqua sui manifestanti di diversi minuti, così forte che gli attivisti non sono venuti nemmeno  in contatto con gli agenti in antisommossa. Pacifica invece la protesta sul Crescentone di piazza Maggiore, dove si davano appuntamento le “Sardine”: piazza piena, come negli obiettivi degli organizzatori, che puntavano a raggiungere almeno 6mila adesioni per superare i 5570 posti del palazzetto di Salvini.

Il corteo si era mosso al grido di “Odio la lega” e “Siamo tutti antifascisti” sono almeno duemila i partecipanti. Un ragazzo nero indossa una maglietta: “Lasciami stare Salvini, siamo tutti migranti in questo mondo”. Tanti i cartelli, anche ironici: “Salvini al PalaDozza, ingresso 5 rubli”, “A Bologna porti(ci) aperti”. La piazza si riempie, da un furgone bianco parte la musica e un “vaffa ai sovranisti”. “Una Bologna diversa esiste – urlano i manifestanti- a fianco di migranti, gay, lesbiche e tutti coloro che Salvini vuole come diversi “. I leghisti “soffiano sul fuoco dell’odio”.

Anche gli anarchici si sono mobilitati con un presidio-biciclettata a porta Lame, simbolo della Resistenza: una cinquantina in bicicletta. Qualche forma di contestazione si notava già dal pomeriggio, nelle vie limitrofe al palazzetto: lenzuola appese alle finestre di scherno al leader leghista, come quel “Bacioni dalla Russia”.

L’altra piazza: le sardine contro Salvini

E’ l’altra piazza di Bologna che si oppone alla presa dell’Emilia leghista, quella che si è radunata in piazza Maggiore in contemporanea all’avvio del comizio di Matteo Salvini al PalaDozza. Tutti muti, come sardine, come voleva il flash mob: il Crescentone è pieno, ci sono 10mila persone. Musica di Lucio Dalla (“Come è profondo il mare”) e “Bella ciao”, mentre tutti agitano le sardine in aria e cantano: “Salvini non prenderà l’Emilia”. Ed esultano: “Abbiamo stravinto”.

“Una piazza bellissima che ha raccolto spontaneamente migliaia di persone. E che, non a caso, è accaduta a Bologna”, scrive il sindaco Virginio Merola. “Mi arrivano centinaia di messaggi e di immagini da una splendida Piazza Maggiore a Bologna, piena di cittadini che non cercano né padroni né liberatori. Liberi qui lo siamo da 74 anni, grazie alla Resistenza”, scrive su Twitter il governatore uscente Stefano Bonaccini, che si ricandida per un altro mandato. Si unisce Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd, “Piazza Maggiore: qui c’è una Bologna bellissima. Grazie ai ragazzi che l’hanno organizzata”.

Salvini al PalaDozza: “Borgonzoni candidata di tutto il centrodestra”

“Se sono pacifiche, sono le benvenute”, dice Matteo Salvini delle proteste. Decine di persone in attesa del leader leghista davanti al Paladozza a Bologna (mentre all’interno si notano sedie vuote), che torna a parlare di temi nazionali: “Prima gli italiani potranno liberamente e democraticamente a votare, meglio sarà per tutti”. E sulla sentenza sulla morte di Stefano Cucchi e la condanna in primo grado di due carabinieri: “Se qualcuno ha usato violenza, ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male sempre e, comunque, io combatto la droga in ogni piazza”.

Arrivando al nodo Regionali, Salvini assicura: Borgonzoni “è la candidata di tutto il centrodestra- dice con al suo fianco l’interessata- ma non solo, anche di tanti emiliani e bolognesi che si candideranno nelle liste civiche a sostegno di Lucia”. Salvini si dice “orgoglioso che la Lega sia protagonista di questa nuova speranza. L’obiettivo è restituire speranza, futuro e libertà d’impresa a tutti gli emiliano-romagnoli”.

A chi gli fa notare più di qualche sedia vuota nel palazzetto, Salvini replica: “Non c’è il pienone? Ci sono 10 pullman bloccati da ‘sti delinquenti. Fuori ci sono teppisti che pensano che a Bologna possano manifestare solo quelli che paiono a loro. Spero non ci siano contusi fra le forze dell’ordine”. Ma non risultano pullman in attesa. In conclusione di serata, citando Bologna la dotta, rivela: “Voglio incontrare il cardinale Zuppi, perché non si finisce mai di imparare. Spero lui sia d’accordo”.

Tra i presenti al palazzetto anche chi mostra un cartello con scritto “In Emilia di rosso resterà solo il Lambrusco”. E c’è Giulio Venturi, consigliere comunale di Insieme Bologna, presidente della commisisone bilancio. Salvini replica alle accuse di assenteismo in aula (è anche eletta in Consiglio comunale) rivolte a Lucia Borgonzoni. “Se a sinistra rimangono queste polemiche vuole dire che abbiamo già vinto”, chiosa Salvini durante l’incontro stampa prima della convention. “Forse- aggiunge la stessa Lucia Borgonzoni – faccio più interrogazioni e chiedo più dati in Comune di quanto non facciano tutti i consiglieri della sinistra messi insieme. Se stanno a scaldare una sedia e prendere uno stipendio, che io non percepisco, sarebbe meglio ci fossero un pochino meno e facessero un pochino di più per i cittadini”.

Borgonzoni: “Bonaccini si vergogna del Pd”

“Sono orgogliosa del partito che rappresento e non mi vergogno di Salvini, a differenza di qualcun altro che vuole nascondere Zingaretti, Renzi e il suo partito, quando in realtà quel partito sta mettendo in ginocchio questa Regione con una serie di tasse. E’ inutile che ci si nasconda”, attacca Lucia Borgonzoni riferendosi al governatore uscente Stefano Bonaccini. “Spero che Salvini venga tante altre volte e che vengano anche gli esponenti degli altri partiti del centrodestra”. E intervenendo poi alla convention: “Il cambiamento non può essere fermato, quando sono milioni in Italia e nella nostra regione a volerlo. Lo slogan che stiamo usando è che l’Emilia Romagna è di tutti, mentre dall’altra parte c’è chi minaccia querele”. “Io – sottolinea – voglio una regione dove non ci siano cittadini di serie A e di serie B. Ci sono tante cose che non funzionano, ci sono problemi legati alla sanità”.

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